Comune di Annone Veneto – (VE)

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Info
  • Codice Catastale: A302
  • Codice Istat: 27001
  • CAP: 30020
  • Numero abitanti: 3995
  • Nome abitanti: annonesi
  • Altitudine: 9
  • Superficie: 25.79
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 47.3
  • Comuni confinanti:

    Pravisdomini, Pramaggiore, Portogruaro, Santo Stino di Livenza, Motta di Livenza, Meduna di Livenza.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il Comune di Annone (che da 1862 ha adottato il determinante Veneto1) deriva il proprio nome dalla locuzione latina “Ad Nonun lapidem” che significa “alla nona pietra miliare” della Via Postumia (edificata nel 148 a.C.) cioè a nove miglia da Opitergium (Oderzo), uno dei centri romani più importanti della zona. In quel punto la grande via consolare si sovrapponeva alla Via Annia che congiungeva Adria con Aquileia

Con la fondazione nel 42 a.C. di Julia Concordia, il territorio tra Livenza e Tagliamento (Agro Concordiese) venne centuriato2, cioè suddiviso in lotti (centurie) e assegnato ai legionari congedati.

Il territorio, certamente importante durante il periodo longobardo (come testimonierebbe un documento di donazione del 762 nell’archivio dell’abbazia di Sesto al Reghena), nel Medioevo fu soggetto alla pieve di Lorenzaga, a sua volta dipendente dall’abbazia di Sesto, importante cenobio del Patriarcato di Aquileia. Annone divenne un centro importante, tanto che il patriarca Bertoldo lo scelse in tre occasioni come sede di importanti incontri diplomatici e amministrativi.

Successivamente fu inserita nel territorio del vicino Comune di Portogruaro, per ottenerne poi la secessione quando venne soppresso il potere secolare del Patriarcato, e nel 1420 il territorio passò alla Repubblica di Venezia, nella gastaldìa di Medusa, in questo lungo periodo (che terminerà con la caduta della Serenissima nel 1797) la comunità si distacca da Lorenzaga e erige la propria parrocchia dedicata a San Vitale Martire, che però Lorenzaga sarà costretta a riconoscere solo nel 1622.

Lo stemma comunale mostra un albero sradicato, riferimento alle foreste che fino alla fine della Prima Guerra mondiale caratterizzavano la regione assieme agli acquitrini, la bonifica del XIX secolo farà posto ai seminativi e alle prime coltivazioni di vite (che oggi producono vini DOC Lison-Pramaggiore).

Sul tronco dell’albero è appesa una targa di foggia “romana” con l’ordinale IX (nove) che simboleggia la fondazione al nono miglio della Postumia. Da notare che, in periodo longobardo, gli alberi di una certa importanza (come le querce) venivano salvaguardati e utilizzati come segni di confine (“segnatæ”), inoltre fin dai tempi più remoti gli alberi maestosi erano utilizzati come sedi di riunione dei consigli degli abitanti. Si tratta quindi di un simbolo dell’autonomia comunale.

Lo stemma è stato ufficialmente concesso con DPR del 4 novembre 1951 e si blasona: “D’azzurro all’albero sradicato di verde, con appesa al tronco una targa d’argento col numero romano IX di nero, accostata da cinque stelle d’argento disposte una in capo, due a destra e due a sinistra. Ornamenti esteriori da Comune”.

Contestualmente è stato concesso anche il gonfalone: …partito bianco e azzurro

 

(1): RD del 21 luglio 1862 n. 3827.

(2): La centuriazione (centuriatio o castramentatio) era il sistema con cui i romani organizzavano il territorio agricolo, basato sullo schema che già adottavano nei Castra e nella fondazione delle nuove città.  Si caratterizzava per la regolare disposizione, secondo un reticolo ortogonale, di strade, canali e appezzamenti agricoli destinati all’assegnazione a nuovi coloni (spesso legionari a riposo).

Nota di Massimo Ghirardi  e Giancarlo Scarpitta

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 35.