Città di Angera – (VA)

Informazioni

  • Codice Catastale: E465
  • Codice Istat: 12003
  • CAP: 21021
  • Numero abitanti: 5694
  • Nome abitanti: angeresi
  • Altitudine: 205
  • Superficie: 17.58
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 24.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del Comune di Angera riprende l’arma familiare dei Visconti: d’argento al drago di verde con un uomo tra le fauci (storicamente dovrebbe trattarsi di un “moro”); la dinastia milanese fu la prima ad essere investita del potere sulla zona e promosse l’edificazione della grande Rocca ancora esistente.

La città di Angera (il titolo le è stato formalmente concesso dal Presidente della Repubblica nel 1954) si identifica essenzialmente nel suo monumento principale posto a dominio della sponda sud orientale del Lago Maggiore. Un posizione strategica al punto da esser stata fortificata fin dall’antichità. L’origine del nome non è chiara: chi propone una derivazione da ANGULARIA (da ‘angulus’) con il significato di “angolo di terra erosa dalle correnti fluviali”, oppure da “in glarea” (sulla ghiaia) vale a dire presso il greto del Lago Maggiore.
Intorno al VIII secolo era denominata STAZZONA, da ‘statio’, cioè luogo di sosta lungo i percorsi che Milano e i territori transalpini costeggiando il lago, sede di una importante Pieve.
Nel medioevo il Capitanato di Angera (una delle suddivisioni amministrative della Regione, comprendente anche la sponda occidentale) è sottoposto all’autorità politica degli arcivescovi di Milano che lo dotano di importanti privilegi. Nel corso del XIV secolo i Visconti si sostituiscono gradualmente al potere ecclesiastico fino a farsi formalmente investire del feudo d’Angera dall’Imperatore Venceslao nel 1397, il quale la erige in Contea.
Nel corso del secolo XV il ruolo emergente di Arona fa perdere importanza ad Angera, che aveva perduto anche molte delle sue funzioni difensive, al punto che il Governo Ambrosiano la cede a Vitaliano Borromeo, già tesoriere del Ducato, nel 1449. I Borromeo però rivolgeranno, pur risiedendo ad Angera, le loro attenzioni verso la sponda opposta sviluppando la zona di Arona.
Gli Sforza, successori dei Visconti al trono ducale di Milano, continueranno a donare ad Angera (attraverso i Borromeo) privilegi e immunità fiscali: nel 1496 viene istituito il nuovo Capitaneato del Verbano con sede ad Angera nonché un importante serie di mercati e fiere nel borgo.
Nel corso del XVI secolo i Borromeo vengono espropriati del feudo dopo la condanna del conte Giovan Battista, i cui beni vengono confiscati. Solo nel 1623 Filippo IV di Spagna restituirà i beni alla famiglia nella persona del Cardinale Federigo Borromeo, il noto arcivescovo di Milano consanguineo di San Carlo.
Nel 1714 il trattato di Worms assegna la sponda occidentale ai Savoia determinando una grave crisi per Angera che, nel 1820, cerca di reagire con la costruzione del porto lacustre. Nel 1826 si inaugura la linea di battello a vapore (la ferrovia invece non transiterà per Angera: assegnando la stazione al vicino Comune di Taino, con denominazione Taino-Angera, scelta strategicamente poco felice).

La Preistoria

Le recenti ricerche archeologiche hanno appurato la presenza dell’uomo nelle terre angeresi fin dalle epoche più antiche. Subito dopo il ritiro dei ghiacci è testimoniato un insediamento umano della fine dell’età paleolitica all’antro mitriaco. Il successivo periodo mesolitico (8000-7000 a.C.) è sempre documentato all’antro mitriaco e alla località Baranzini: gli abitatori dell’antro e delle rive del lago erano prevalentemente cacciatori, ma con una successiva tendenza ad affiancare all’attività di caccia e pesca quella dell’allevamento di animali domestici (bovini e suini). Al periodo neolitico fa seguito la cultura eneolitica con l’introduzione del vaso campaniforme; le testimonianze di presenze umane nell’età del ferro e in epoca protostorica si fanno sempre più frequenti.
Era romana – Notevole fu lo sviluppo dell’insediamento in età romana. Da piccolo centro rurale in epoca celtica, l’abitato si sviluppa grazie ai commerci che si svolgono sul Verbano: la denominazione altomedievale della località, “Stazzona”, sta a sottolineare l’importanza del luogo come “Statio”, cioè sosta di un itinerario stradale e lacuale. Proprio in riva al lago la cittadina si dà un regolare assetto urbanistico, caratterizzato da strade parallele con la divisione dei nuclei abitativi in “insulae”, grossomodo coincidenti con la struttura urbana attuale. Dalla zona sepolcrare, posta a sud-est dell’abitato, ci provengono materiali e oggetti dei corredi tombali che testimoniano la floridezza del centro rurale nel I sec. d.C. Dal materiale lapideo ritrovato in Angera si può tracciare un quadro dei culti prevalenti in epoca romana. Alle iscrizioni dedicatorie a divinità popolari del mondo rurale, si riscontrano anche culti molto più rari nelle nostre terre, come quelli di Mitra e di Iside.

Il medioevo

Stazzona, come ormai veniva denominata la località, non diminuì la propria importanza nell’alto medioevo. Sede di una circoscrizione plebana, vide il rifiorire dei traffici commerciali. E’ in quest’epoca che accanto al castello del borgo sorge, o viene ripristinato, un punto fortificato sopra l’abitato in posizione dominante: la rocca di Angera, che prende sempre più parte attiva nelle vicende del territorio, diventando una base non solo economica e giurisdizionale, ma anche strategica degli arcivescovi milanesi. La presenza arcivescovile in Angera e le successive lotte per il predominio del potere su Milano, fanno assurgere il borgo ed il territorio angerese a notevole importanza per tutti i secc. XIII-XIV. Nel trecento, alla giurisdizione arcivescovile , gradatamente subentra quella viscontea: oltre all’acquisizione ormai definitiva della rocca, nel 1397 l’imperatore Venceslao erige Angera in contea a favore di Gian Galeazzo Visconti, il quale, subito dopo, ricostituisce il capitaneato di Angera.
L’età dei Borromei – Angera alla metà del sec.XV aveva perso quell’importanza politico-economica del secoli precedenti a favore della dirimpettaia Arona. Nel 1449 il governo della Repubblica Ambrosiana investe Angera e il suo territorio a Vitaliano Borromeo , tesoriere ducale; i lavori che i Borromeo intraprendono per fortificare il borgo e la rocca di Arona testimoniano come il centro principale del basso Verbano veniva sempre più ad essere Arona. Ciò nondimeno Angera riceve per tutto il quattrocento immunità e privilegi da parte degli Sforza. Nel 1496 lo Sforza istituisce il capitaneato del lago Maggiore con sede in Angera e concede alla città di tenere un mercato settimanale al lunedì e due fiere annuali con la riduzione dei dazi. E’ comunque la famiglia Borromeo a creare una egemonica potenza economico-territoriale su tutto il Verbano. Solo sul finire del sec.XVI la comunità si liberò dalla loro giurisdizione a seguito della condanna del conte Giovanni Battista Borromeo. La confisca dei beni angeresi si manterrà fino al 1623,quando Filippo IV di Spagna ripristinerà i Borromeo, investendo il cardinal Federico Borromeo della terra d’Angera.

Dal settecento al novecento

Con il trattato di Worms del 1743 la sponda occidentale del lago Maggiore passò al Piemonte, creando non pochi problemi ai commerci che si svolgevano tra i paesi rivieraschi. Anche Angera soffrì di questa situazione ed il conseguente ripristino del mercato settimanale non diede particolari benefici. Ancora agli inizi dell’ottocento il borgo, che contava circa 1800 abitanti, risentiva della crisi dei commerci. Nel 1820 venne costruito il porto, che diede la possibilità di ridare alla città quella preminenza commerciale che l’aveva caratterizzata nei secoli precedenti. Alla creazione del porto seguirà nel 1826 l’introduzione del primo battello a vapore sul Verbano. L’avvento della ferrovia interesserà solo incidentalmente il territorio angerese. Infatti l’apertura nel 1882 della linea Pino-Novara fisserà la stazione ferroviaria nel limitrofo comune di Taino. Ai rinnovati commerci e alle attività imprenditoriali del primo novecento, come la produzione di acquavite dei Rossi, fanno riscontro innovazioni nelle infrastrutture cittadine e nei servizi. Superati i difficili momenti della guerra, Angera riprende vigore con nuove iniziative economiche e sociali; nel 1954 le viene riconosciuto con decreto presidenziale il titolo di città.
La Rocca di Angera è il più importante castello della zona del Verbano si erge su una collina sopra la piccola cittadina di Angera. Sorto in epoca medioevale, il maniero mantiene ancora l’aspetto architettonico del XIII-XIV secolo quando aveva funzioni esclusivamente difensive. Per tutto questo periodo, la Rocca di Angera fu soprattutto un rifugio sicuro per gli arcivescovi delle diocesi milanesi che si trovavano in pericolo nelle loro zone. I primi importanti proprietari del castello furono senza dubbio i Visconti che si avvicendarono al potere fino al crollo della Signoria di Milano, intorno al 1449, quando venne venduta al tesoriere del ducato Vitaliano Borromeo. E’ da questo momento che prende avvio la storia borromea della rocca che coinvolse anche una parte notevole del bacino del Verbano e importanti testimonianze di quest’epoca sono racchiuse nell’ala cosiddetta borromea, dove si può vedere rappresentato pittoricamente l’importante affresco della “Raccolta delle melograne”. Merita una visita anche la sala denominata della Giustizia nei cui locali, di vasta dimensione, è presente un importante ciclo di affreschi sui segni dello zodiaco. Nel periodo da marzo a ottobre all’interno della rocca si possono visitare anche il Museo della Bambola e il Museo Archeologico che raccoglie reperti datati dal Mesolitico all’epoca romana ritrovati nella zona di Angera.

Note di Massimo Ghirardi

Tra le ipotesi avanzate sull’etimologia del toponimo le più verosimili sono: dalla voce “in glarea” (sulla ghiaia) nel senso di ‘sul greto del lago’; dal latino “angularia” da “angulus” (angolo di terra erosa da correnti fluviali).

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo araldico


“D’oro, al biscione visconteo di sette spire, di azzurro, ingollante il putto di carnagione, capelluto di nero, allumato di azzurro, con le braccia aperte, esso biscione sormontato dalla corona all’antica di cinque punte visibili, di argento”.

Colori dello scudo:
oro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di azzurro riccamente ornato di ricami d’oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo ed i cordoni sono dorati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro”.

Colori del gonfalone: azzurro
Profilo Araldico

“Drappo partito di azzurro e di rosso con la scritta in caratteri d’oro “Città di Angera”…

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
Altre Immagini
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    23 Febbraio 2016

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    5 Agosto 1991

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Aprile 1954