Comune di Andezeno – (TO)

Informazioni

  • Codice Catastale: A275
  • Codice Istat: 1009
  • CAP: 10020
  • Numero abitanti: 2010
  • Nome abitanti: andezenesi
  • Altitudine: 306
  • Superficie: 7.48
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 10.3

Storia dello stemma e del comune

Su di un’altura tra il Monferrato Settentrionale e la piana di Chieri sorge l’antico centro di Andezeno, di origine celtica; il toponimo infatti deriverebbe dal nome personale gallo-latino Andicus, che fu all’origine di Andicellus, italianizzato in Andezeno, in forma diminutiva forse in relazione ad un antico villaggio di nome Andico, oggi scomparso. Alcuni autori propongono una derivazione diretta dal nome della tribù celtica degli Andes, che fu all’origine di diversi centri, tra i quali anche la città di Mantova.

 

Nel periodo romano dipendeva dal centro più importante del territorio: Carreum Potentia (l’attuale Chieri).

 

Al 992 risale l’attestazione più antica, in un diploma dell’imperatore Ottone III, che ne conferma il possesso all’abbazia benedettina di San Pietro di Breme, dopo che fu per lungo tempo un possedimento diretto della casa madre di Novalesa. Il centro abitato va formandosi con l’unione di diverse celle o curtem appartenenti a diverse comunità monastiche di tutto il nord Italia.

 

La benedettina Curtem Andesellus nel Medioevo avrà il suo castello, di proprietà dei monaci di Breme, che divenne successivamente un possedimento degli imperatori che, tra il 1026 ne nomina amministratore il vescovo di Como, Alberico, amico personale dell’imperatore Corrado II “il salico”, che nel 1048 cederà a quello di Pavia, a sua volta sostituito nel 1065 ancora dal presule comasco, fino a che papa Eugenio III ne confermerà possesso e privilegi all’abate Rainaldo di Breme.

 

Con la pace in Andezeno del 1260 al termine delle lotte fra il libero Comune di Chieri e la nobile famiglia dei Pombia-Biandrate conti di San Giorgio, alleata dell’antico signore: il Marchese del Monferrato, viene diviso il territorio del vicino villaggio e castello di Cesole fra Chieri e Andezeno. I Biandrate, influenti su gran parte del territorio Chierese e proprietari di un’altra “curtem” in Andego (sempre nel territorio di Andesellum) a loro volta assegnarono la proprietà di Cesole a Pietro De Castello (marito di una Biandrate-Pombia) ed è assai probabile (pur mancando la documentazione comprovante) che, al fine di non perdere la loro maggior influenza su Chieri, i conti acquistarono dal Monastero di Breme i diritti su Andezeno, come risulta dalla successiva vendita della località e degli abitanti della proprietà (per 2.000 lire di Asti) al Comune di Chieri nel dicembre del 1290. Da quella data il territorio di Andezeno è unito a Chieri, pur mantenendo autonomia amministrativa con un suo podestà (inizialmente di nomina chierese ed in seguito eletto autonomamente).

 

Successivamente Andezeno segue le vicissitudini del Comune di Chieri.

 

Nel 1619 Andezeno è infeudato a Giovanni Battista Gabaleone di Chieri, Intendente di Casa Savoia e, dal 1649 il territorio è elevato al titolo di “Contado” di Andezeno, comprendente anche Baldichieri e Salmour.

 

Il 15 giugno 1728 il conte Francesco Giacinto, con approvazione del Senato di Torino, emana i “Bandi Campestri” da osservarsi nel luogo e nel territorio della sua signoria.

 

Con l’occupazione napoleonica del Piemonte, Andezeno è incluso nel Cantone del Po, Distretto di Riva presso Chieri.

 

Lo stemma del Comune mostra una montagna dalla quale scaturisce un corso d’acqua, sormontata da tre stelle, simboliche dei centri che si sono uniti nel tempo per formare l’attuale Comune. Non risulta che sia stato formalmente concesso, ma si può blasonare: “D’azzurro, alla montagna di verde al naturale, movente dalla punta, dalla quale sgorga una sorgente scorrente in banda verso il cantone sinistro della punta; a tre stelle d’argento di sei punte, ordinate in fascia in capo”. Lo stemma è solitamente accompagnato da due cartigli, uno sovrasta il capo con la legenda SIC VIRTUS (“Qui è la virtù”) e sotto alla punta COMMUNITAS ANTECELLI (“Comune di Andezeno”). Non è chiaro il motivo di questa figurazione…

 

 

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

 

 

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1992, pp. 32-33.

 

Consiglio Regionale del Piemonte

STEMMARIO CIVICO PIEMONTESE. Vol. I A-L. Regione Piemonte, 2016, p. 15.

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla montagna di verde al naturale, movente dalla punta, dalla quale sgorga una sorgente scorrente in banda verso il cantone sinistro della punta; a tre stelle d’argento di sei punte, ordinate in fascia in capo”

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
montagna, punta, sorgente, stella
Pezze onorevoli dello scudo:
punta
Attributi araldici:
cantone sinistro della punta, in banda, movente, ordinato in fascia, scorrente

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
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