Comune di Altomonte – (CS)

Informazioni

  • Codice Catastale: A240
  • Codice Istat: 78009
  • CAP: 87042
  • Numero abitanti: 4679
  • Nome abitanti: altomontesi
  • Altitudine: 455
  • Superficie: 65.29
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 57.9

Storia dello stemma e del comune

A prima vista lo stemma del Comune di Altomonte non è di facile decifrazione, derivato probabilmente da una forma sigillare mostra, riconoscibile, un monte di tre cime d’oro sormontato da una figura mistilinea, che richiama vagamente la forma di una casa.

Nell’insieme simboleggia la posizione geografica del pittoresco borgo, su un colle di 455 metri di altitudine.

Lo stemma è posto entro uno scudo ovale e decorato con un complesso cartiglio nel quale, oltre ai caratteristici “orecchioni” della grafica araldica del XVI-XVII secolo, si intuisce una figura angelica, in guisa di tenente dello scudo stesso che, nella versione del gonfalone, è insignito della corona da comune e del serto di alloro/quercia ma entrambi d’oro (riportati su un drappo rosso).

 

Lo Statuto del Comune (art. 2) non è di molto aiuto, in quanto riporta: “Ha un proprio stemma tradizionale che è costituito da tre monti incastonati in un blasone baronale sormontato dalla croce”. Seguendo questa descrizione, imprecisa (dal punto di vista tecnico araldico), lo stemma dovrebbe essere costituito da un singolo monte di tre cime affiancate (al naturale?).

 

La cittadina si chiamò dapprima Brahall, poi Bragalla, Antifluvius sino al 1343 e, infine, Altomonte, per volere della regina Giovanna II di Napoli.

 

Altomonte fu un feudo dapprima della potente famiglia dei Sangineto e poi del casato Sanseverino.

 

 

Si può blasonare: “d’argento, al monte di tre cime affiancate d’oro, fondato in punta, sostenente una figura stilizzata di casa”.

 

È gemellato con Vigarano Mainarda (FE)

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

 

Il Padula osserva come da alcuni si ritenga che Altomonte sia l’antica Balbia, rinomata presso Plinio ed Ateneo per l’eccellenza dei suoi vini. Il borgo, che viene citato per la prima volta in un documento del 1065 con il nome di Bragalla, fu baronia della famiglia Guasto; successivamente appartenne a Gerardo D’Arena (1278), a Erberto D’Orleans (1279), a Guglielmo Pallotta (1304) ed ai Sangineto, sotto il cui dominio assunse nel 1337 il nome di Altofiume per volere del suo feudatario Filippo di Sangineto. Infine, per successione femminile, passo’ ai Sanseverino di Bisignano. Il nome attuale fu attribuito dalla regina Giovanna nel 1343, allorquando il centro fu eletto a contea.
Fra gli edifici di maggiore importanza storica va ricordato prima di tutto il castello, di origine normanna ma successivamente quasi interamente rifatto, che conserva elementi architettonici medievali e tracce di affresco del XIV-XV secolo.
La torre del Pallotta, risalente al XIV secolo, e’ una massiccia costruzione a pianta quadrilatera aperta da bifore.
La chiesa di Santa Maria della Consolazione, ricostruita nel XIV secolo su una cappella normanna e restaurata nel XV-XVII secolo, presenta facciata monocuspidata con artistico portale di epoca angioina sormontato da un grande rosone scolpito. Sul fianco destro della facciata e’ edificato il tozzo e largo campanile a pianta quadrata con bifore nella cella campanaria. All’interno della chiesa sono custodite opere d’arte di notevole valore, tra cui dipinti e rilievi marmorei del XIV-XV secolo, intagli lignei, paramenti sacri e libri corali del XV-XVII secolo, stipi e armadi del ‘500-‘600.
La chiesa di San Giacomo conserva arredi sacri di gran pregio, mentre la chiesa di San Francesco annovera statue marmoree del ‘600 ed un paliotto del ‘700.
Le principali risorse locali sono l’agricoltura (frumento, mais, orzo, avena, legumi, frutta e uva da vino), l’allevamento del bestiame ed il commercio dei prodotti agricoli e zootecnici.

Patrono: San Giacomo (25 luglio)

Note di Luigi Prato

Questa localita’ nel corso della storia ha cambiato spesso nome: fu fondata con il nome di “Braellum” o “Bragallum”; nel 1337 divenne, a richiesta di Filippo Sangineta, “Altifluvium” (Altofiume); infine assunse il nome attuale nel 1343 per volere della Regina Giovanna I. Il toponimo originale, secondo alcuni storici deriverebbe dal personale greco “yarichalla”, mentre secondo altri deriverebbe dalla voce araba “baraka Allah” (benedizione di Dio). I toponimi assunti a seguire, invece, hanno chiara origine normanna (sostantivo preceduto dall’aggettivo) con palesi riferimenti alle caratteristiche del territorio comunale.

I comuni confinanti sono: Acquaformosa, Castrovillari, Firmo, Lungro, Roggiano Gravina, San Donato di Ninea, San Lorenzo del Vallo, San Sosti, Saracena.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Luigi Prato

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
rosso

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di rosso…”

Colori del gonfalone: rosso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune