Comune di Alessandria della Rocca – (AG)

Informazioni

  • Codice Catastale: A181
  • Codice Istat: 84002
  • CAP: 92010
  • Numero abitanti: 3109
  • Nome abitanti: alessandrini
  • Altitudine: 533
  • Superficie: 61.81
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 27.4

Storia dello stemma e del comune

Alessandria della Rocca si trova in una regione collinosa tra il Pizzo La Menta e Culma che fu abitata fin dall’epoca sicana; un centro romano sorse nella zona della contrada Castello, che prende il nome dal Castello della Pietra d’Amicosorto nel periodo bizantino (VIII-IX sec. d.C.), a difesa delle incursioni di Saraceni, del quale restano i ruderi.

Agli inizi del XVI secolo, in un periodo di relativa tranquillità, la popolazione si trasferì dalla contrada Castello (Casteddru) verso la contrada Prato (Piratu) che era più ricca di acqua.

Il comune fu fondato nel 1570 da Don Carlo Barresi, e assunse inizialmente il nome di Alessandria della Pietra, in onore del feudatario di quelle terre, Alessandro Presti, e dell’antico Castello della Pietra d’Amico, denominazione che conservò sino al 1713, quando il nuovo re di Sicilia, Vittorio Amedeo II di Savoia, istituì municipi, assunse quello di Alessandria di Sicilia e poi quello di Alessandria della Rocca con Decreto Reale nr. 1196 del 10 maggio 1863, che recepiva la deliberazione del consiglio comunale del 7 novembre 1862, in onore del santuario della Vergine della Rocca, patrona del paese, la cui denominazione deriva dal miracoloso ritrovamento di una statua della Vergine nella zona detta “Rocca ‘ncravaccata“.

I discendenti di Carlo Barresi furono signori di Alessandria dal 1542 al 1788. Tra essi si distinse Donna Elisabetta, che sposò Girolamo Napoli della nobile famiglia dei Caracciolo assegnando alla loro discendenza il cognome Napoli-Barresi.

Alessandria della Rocca ha un impianto architettonico ortogonale con una pianta a crociera, caratteristico dei centri di fondazione.

 

Lo stemma del Comune riprende quello degli ultimi feudatari, i Napoli-Barresi (i Barresi avevano in origine uno scudo vajato d’argento e di rosso a tre pali d’oro), Federico di Napoli-Barresi, principe di Resuttano, ebbe dall’imperatore Carlo VI, nel 1729, la concessione di inserire nello stemma un leone con il motto Viro constanti.

 

Lo Statuto comunale lo descrive abbastanza approssimativamente: “Aquila coronata portante in petto lo scudo inquartato: nel quarto superiore a destra vaiato; nel quarto superiore a sinistra tre stelle; in quello inferiore a destra una testa di leone; nel quarto inferiore a sinistra un giglio; nel centro un leone rampante”.

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi e Giovani Giovinazzo

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


Aquila coronata portante in petto lo scudo inquartato : nel quarto superiore a destra vaiato; nel quarto superiore a sinistra tre stelle; in quello inferiore a destra una testa di leone; nel quarto inferiore a sinistra un giglio; nel centro un leone rampante.

 

Dallo Statuto comunale

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di rosso…”

Colori del gonfalone: rosso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
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  • motto
  • istituzione nuovo comune