Comune di Abbateggio – (PE)
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Info
- Codice Catastale: A008
- Codice Istat: 68001
- CAP: 65020
- Numero abitanti: 443
- Nome abitanti: abbateggiani
- Altitudine: 450
- Superficie: 15.71
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 39.6
- Comuni confinanti:
Caramanico Terme, Lettomanoppello, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Scafa.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il pittoresco borgo di Abbateggio sorge su un colle sulla sinistra del torrente Lavino, affluente di destra del fiume Pescara. Nello stemma il torrente è rappresentato dalla “campagna” azzurra, sulla quale si staglia un piccolo castello simbolo di autonomia e richiamo all’antico fortilizio che la tradizione vuole sorto per volere dell’abate Giovanni di San Clemente a Casauria (dalla locuzione “Abatem Joa[nnes]” sarebbe derivato il toponimo attuale).
Venne edificato a protezione del territorio dell’abbazia, a sua volta fondata dall’imperatore Ludovico II nell’866 nell’antica località di Casauria (un isolotto non più esistente in mezzo al fiume Pescara ed oggi territorio del Comune di Castiglione a Casauria).
La prima notizia documentata del Castello risale però al 986 quando il nobile Tresidio di Ota da Penne lo fece effettivamente costruire (o ricostruire) e ne fece dono, con il nome di Abbatejo, all’abate Adamo di Casauria.
Nel 1059 nella bolla di conferma inviata da papa Niccolò II al vescovo di Chieti Attone si cita, tra i possessi della Diocesi Teatina, la pieve di San Giovanni di “Abbateccio“.
Nel 1111 compare come signore di Batejo Todino di Temmario, presente alla convenzione tenutasi in quell’anno presso il monastero di San Clemente a Casauria per definire la situazione feudale della regione. Nel 1115 in una bolla di papa Pasquale II, in cui si conferma al Vescovo teatino Guillelmo una serie di possedimenti, è nominata anche la pieve di de Abategio, che nel frattempo ha cambiato santo titolare: San Martino di Tours in luogo di San Giovanni.
Re Carlo I d’Angiò concesse il feudo di Abbateggio a Bertrando del Balzo con diploma del 26 dicembre 1269. In seguito Abbateggio venne rivendicato da Corrado Acquaviva, signore di San Valentino, e appartenne alla famiglia Trogisio fino al 138, quando Carlo III di Durazzo lo affidò a Giovanni Orsini, conte di Manoppello.
Tornato nei possedimenti del Regio Demanio, venne riaffidato agli Orsini da Ferdinando I nel 1487 e, compreso nel feudo di San Valentino, venne portato in dote da Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V d’Asburgo, ad Alessandro de’ Medici e, alla morte di questi, al suo secondo marito Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza. Il paese appartenne ai Farnese fino a quando l’ultima esponente della famiglia, la regina di Spagna, Elisabetta, lo trasmise al figlio don Carlo di Borbone che, nel 1735, divenne re di Napoli e Sicilia: Abbateggio tornò a far parte del demanio regio.
Nel periodo della Repubblica Partenopea molti abbateggiani si unirono alla banda di briganti comandata dall’ex frate minore Giacomo da Villa Santa Maria. Il 20 gennaio 1799 commisero violenze e saccheggi a Manoppello: molti di loro vennero fucilati dai Francesi, gli altri si diedero alla fuga.
Nel 1929 il comune di Abbateggio venne soppresso ed aggregato a quello di San Valentino in Abruzzo Citeriore; venne ricostituito nel 1947.
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
Fonte: Giovanni Giovinazzo
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’oro, al castello araldico di rosso, murato di nero, merlato di cinque alla guelfa, torricellato di un pezzo centrato, merlato di tre, fondato sulla campagna d’azzurro.”
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Bruno Fracasso
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di azzurro e di rosso…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune