Comune di Grisignano di Zocco – (VI)
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Info
- Codice Catastale: E184
- Codice Istat: 24046
- CAP: 36040
- Numero abitanti: 4330
- Altitudine: 0
- Superficie: 17.02
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 15.0
- Comuni confinanti:
Camisano Vicentino, Campodoro (PD), Grumolo delle Abbadesse, Mestrino (PD), Montegalda, Veggiano (PD)
- Santo Patrono: Santa Maria Annunziata
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Lo stemma del Comune di Grisignano di Zocco è stato concesso formalmente con DPR del 24 febbraio 1972 dove si blasona: “Tagliato di rosso e d’azzurro alla sbarra in divisa d’argento attraversante sulla partizione; nel 1° di rosso al cavallo inalberato d’oro, nel 2° d’azzurro al ceppo sradicato d’oro fogliato di cinque dello stesso1. Ornamenti esteriori da Comune”, mentre il gonfalone è un “Drappo di rosso…”
Il “ceppo” d’oro, o “ciocco” (anche “zòco” o “zòcco”), è elemento “parlante” dello stemma in riferimento al determinante toponomastico “di Zocco” in uso da secoli, che nel senso comune veneto designa il pedale (anche “sòco” o “zòco”) di un albero.
Il “Soco” dà anche il nome alla locale “Fiera del Soco” che si tiene ogni anno nella prima metà di settembre fin dal 1267, quando venne organizzata una festa votiva a ricordo dell’apparizione della Vergine Maria a due contadini nella campagna tra Grisignano ed Arlesega, apparsa proprio su un ceppo tagliato di albero.
Secondo la tradizione locale il ceppo ricorderebbe il tronco presso il quale si teneva l’annuale fiera, con l’importante mercato dei cavalli, l’allevamento dei quali era una importante fonte economica (e che ne spiega l’adozione nello stemma); mentre un’altra ipotesi parla di una stazione di posta con all’esterno dei grossi pali o tronchi dove si legavano gli animali da trasporto, in particolare i cavalli, nella località dove oggi sorge il Santuario di Santa Maria del Soco, proprio sul confine tra i territori di Vicenza e di Padova (simboleggiato dalla sbarra).
Il ceppo è munito di un pollone di cinque foglie e richiama la celebre “impresa araldica” associata al motto latino “Succisa Virescit” che letteralmente, vuol dire: “Recisa alla base, torna a rinverdire“, indicante una realtà che, pur abbattuta dalle calamità, non muore e torna a ricrescere (in questo senso è stata adottata dall’abbazia di Montecassino). Simboleggiante la ricostruzione avvenuta dopo il 1513 quando, durante la guerra della lega di Cambrai, fu completamente distrutta.
Il toponimo Grisignano deriva da “Graecinianus” o “Grisinianus” a sua volta probabilmente dal personale latino Graecinus o Grisinus e significa “fondo agricolo di Grecino o Grisino”.
L’insediamento risale all’epoca tardo imperiale, ma ebbe il suo sviluppo con l’opera di bonifica e colonizzazione rurale iniziata dai vescovi-conti di Padova all’inizio del 1000.
Il primo documento che nomina Grisignano risale all’8 settembre 1088, quando il vescovo Milione di Padova donò alcune masserie (piccole aziende rurali) e mulini all’abbazia benedettina femminile di San Pietro, una delle più antiche fondazioni monastiche di Padova. Questa donazione è riportata anche in un successivo documento di riconferma del 1090 inviato dallo stesso vescovo alla badessa Theophila dove si può leggere: “Villa que dicitur Grisingnano“.
Agli inizi del XIII secolo sul territorio di Grisignano si costituì una comunità rurale e il territorio, soggetto a Vicenza, venne da quella città fortificato contro i padovani, i quali attaccarono e distrussero completamente il castello, posto nell’attuale località di Barbano, nel 1234.
Verso la metà del XIV secolo, durante la signoria degli Scaligeri, il territorio di Grisignano fu soggetto al Vicariato civile di Camisano e vi rimarrà, anche sotto la dominazione veneziana, sino alla fine del XVIII secolo.
Nel 1404 il vicentino venne conquistato dalla Serenissima e, come detto, nel 1513, durante la guerra della Lega di Cambrai, il paese fu praticamente raso al suolo.
Il 12 settembre 1796, un’armata francese saccheggiò nuovamente la località che, comunque il 27 aprile 1797 dette vita alla municipalità con la fine governo veneziano e l’arrivo delle truppe napoleoniche. Comunque i cambiamenti politici furono vissuti in maniera traumatica dagli abitanti della zona, vessati e costretti a provvedere al mantenimento dell’esercito occupante.
Il 19 gennaio 1798 l’esercito austriaco prese possesso di Vicenza e del territorio e il governo asburgico riconobbe ufficialmente gli ordinamenti della Fiera del Soco.
Nel 1866, a seguito della terza guerra d’indipendenza, le province venete furono annesse al Regno d’Italia e nel 1867 fu adottato ufficialmente il toponimo Grisignano di Zocco (RD del 18 agosto 1867 n. 3893).
1): L’amministrazione attualmente usa, talvolta, una versione con cavallo e ceppo d’argento.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione prestata
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Anna Bertola
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Tagliato di rosso e d’azzurro alla sbarra in divisa d’argento attraversante sulla partizione; nel 1° di rosso al cavallo inalberato d’oro, nel 2° d’azzurro al ceppo sradicato d’oro fogliato di cinque dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma talvolta in usp da parte dell’Amministrazione comunale con il cavallo e il ceppo di argento.

GONFALONE RIDISEGNATO

Reperito da: Luigi Ferrara
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di rosso…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune