Comune di Casella – (GE)

Informazioni

  • Codice Catastale: B956
  • Codice Istat: 10012
  • CAP: 16015
  • Numero abitanti: 3278
  • Nome abitanti: casellesi
  • Altitudine: 410
  • Superficie: 7.78
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 35.3

Storia dello stemma e del comune

Da CASSELLA, dal latino “casellum” che è diminutivo di “casa”: termine popolare che designava l’abitazione a due piani dei coloni o agricoltori.

La denominazione attuale ha sostituto quella antica di REDIGABIO, di origine longobarda, citata nel 1196 come parte (assieme alla vicina Croce) del feudo di Savignone, appartenente prima ai vescovi di Tortona (la parrocchia è tutt’ora parte di quella Diocesi) e poi ai nobili Fieschi di Lavagna, che lo mantennero fino al 1797. Era un centro di transito sulla Via del Sale da Genova alla Pianura Padana, attraverso la media Valle Scrivia.

I Fieschi subentrarono ai vescovi tortonesi intorno al XIII secolo, grazie anche a papa Innocenzo IV Fieschi, e ne furono confermati nel possesso dagli imperatori: Massimiliano I nel 1495 lo concede a Gian Luigi Fieschi “il Vecchio”, Carlo V lo conferma a Ettore Fieschi “Seniore” nel 1548. Nel 1678 i fratelli Innocenzo e Gerolamo Fieschi si spartiscono il feudo: al primo vengono assegnati La Croce (che diverrà nota come Crocefieschi), mentre a Gerolamo il castello di Savignone (quindi anche Casella).

Quella che diverrà l’attuale CASELLA intanto si sviluppava, anche grazie alla sua posizione strategica, e divenne un interessante “preda” per Genova, che cominciò a far sentire il suo peso politico e militare, mal sopportato dagli abitanti. Il 17 febbraio 1747 la cittadina venne incendiata dai Genovesi, come rappresaglia per aver favorito le truppe di Maria Teresa d’Austria, durante la Guerra di Successione Austriaca, che avevano stretto d’assedio il capoluogo.

Nel 1797 venne proclamata dagli occupanti francesi l’abolizione del sistema feudale: Savignone entrò a far parte del Dipartimento dei Monti Liguri Occidentali (che aveva capoluogo Rocchetta Ligure). I Fieschi rimasero proprietari dei castelli. L’ultima erede, Carlotta, alla morte dell’ultimo erede maschio, sposò Nicolò Crosa di Vergagni, portando in dote il patrimonio del suo casato.

Il 13 giugno 1805 CASELLA verrà annessa al Dipartimento di Genova e, dal 1815, assieme a quella verrà unito al Regno di Sardegna.

Nel 1896 verrà distaccata una parte del territorio del Comune, che andrà a formare il nuovo Comune di Valbrevenna (assieme ad altri territori già di Savignone e Montoggio).

Lo stemma del Comune presenta uno scudo troncato: nella parte superiore un castello d’argento con tre torricelle in campo azzurro ricordo l’antico castello di Savignone, dal quale dipendeva. Azzurro e argento sono anche i colori dei Fieschi.

Nella parte inferiore invece è rappresentata una parte cinta muraria, sempre d’argento, ma in campo rosso, con tre merli ghibellini (ricordo dell’Impero) come allusione alla posizione strategica del territorio. Argento e rosso sono i colori di Genova.

Pur in uso da tempo lo stemma è stato formalmente concesso dal Presidente della Repubblica solo il 5 dicembre 2005, nel Decreto di concessione si blasona: ”Troncato: il PRIMO, di azzurro, al castello di argento, murato di nero, torricellato di tre, merlato alla ghibellina, le torri ognuna di tre, il fastigio privo di merli, esso castello finestrato con tre finestrelle tonde nelle torri, una, una, una, di nero, chiuso dello stesso, fondato sulla linea di partizione; il SECONDO, di rosso, al muro di argento, mattonato di nero, uscente dai fianchi e fondato in punta, cimato da tre grandi merli ghibellini, di argento. Ornamenti esteriori da Comune ».

Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Maurizio Salmoiraghi per la gentile collaborazione

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Troncato: il primo, di azzurro, al castello di argento, murato di nero, torricellato di tre, merlato alla ghibellina, le torri ognuna di tre, il fastigio privo di merli, esso castello finestrato con tre finestrelle tonde nelle torri, una, una, una, di nero, chiuso dello stesso, fondato sulla linea di partizione; il secondo, di rosso, al muro di argento, mattonato di nero, uscente dai fianchi e fondato in punta, cimato da tre grandi merli ghibellini, di argento. Ornamenti esteriori da Comune”.

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di azzurro e di bianco…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    5 Febbraio 2005