Giancarlo Scarpitta

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Chi è costui? Potrei cominciare dalla fine: sono praticamente quasi un V.I.P. (nel senso di vecchio in pensione), ma non è di questo che intendo parlare. Sono nato a Padova, il 12 dicembre 1949, ed ho cominciato ad occuparmi di araldica civica, come autodidatta, fino dagli anni Sessanta. Già da molto piccolo, mi sono appassionato ai numeri, che ho appreso prima dell’alfabeto, ovunque essi apparissero: calendari, orologi, contachilometri, linee dei bus, orari, ecc.; più grandi graficamente erano le cifre, tanto maggiore si manifestava il mio interesse. Non ero particolarmente attratto dall’aspetto matematico-scientifico, ma dal fatto che quei numeri rappresentassero qualcosa. Da qui il passo verso altri simboli è stato breve: segnali stradali, insegne dei distributori di benzina, maglie delle squadre di calcio, ideogrammi sulle spie dell’auto; insomma tutto ciò che era simbolo mi attirava (e mi attrae tuttora). Fu così che un anno decisi di richiedere alla mitica Befana un libro in cui fossero raffigurati tutti gli stemmi dei comuni italiani ma, forse perché non ero stato sufficientemente “buono”, l’augusta signora si guardò bene dall’esaudirmi. Ho allora deciso di fare tutto da solo! Passa un giorno, passa un altro ho cominciato a raccogliere, come in un puzzle, stemmi di ogni e da ogni luogo: dalle bottiglie ai manifesti, dai berretti dei vigili ai frontoni delle sedi municipali; tutto veniva da me trascritto in disegni alla buona, ma meticolosamente fedeli alla realtà. Siamo alla fine degli anni Sessanta ed il materiale che si trovava era poco, bistrattato e quasi sempre in bianco e nero… Ero guardato come un extraterrestre e, per farmi coraggio, ho arruolato un compiacente amico che mi facesse da spalla durante il pellegrinaggio nei vari municipi per carpire qualche notizia araldica. Ho superato così la diffidenza e la scarsa sensibilità dell’epoca e, poiché, ahimé, molti comuni erano sprovvisti dello stemma, mi sono cimentato io (non potevo proprio lasciare dei buchi nel puzzle!). Dopo vari studi e ricerche difficoltose, ho ideato gli emblemi mancanti, superato tenacemente ostacoli, che preferisco non citare, ed ottenuto l’ufficializzazione (il sospirato Decreto del Presidente della Repubblica); e non mi sono limitato solo alla provincia di Padova… Data la mia antica vena numerico-matematica, non potevo che finire in banca, perennemente a litigare con le cifre… per quadrare l’inquadrabile (1969-2007)! Nel 1984 mi sono anche laureato in Scienze Politiche con una tesi, guarda caso, sul Sistema Informativo Provinciale (cioè numeri e Comuni a volontà…). A titolo di cronaca, nel 1978 ho pubblicato (naturalmente a mie spese) il primo libro “La Provincia di Padova”, nel 1982 ho dato alle stampe un poster a sei colori dei 105 (ora sono 104) comuni patavini, nel 1988 ho creato per la mia città gli stemmi degli allora 11 quartieri. Nel 1989 sono riuscito a fare venire alla luce l’opera che ritengo essere il mio fiore all’occhiello: “Araldica Civica della Provincia di Padova” nel quale sono illustrati capillarmente i simboli civici, rappresentati a sei colori ed in grande dimensione. Nel 1990 ho pubblicato una seconda edizione riveduta e corretta del poster (per chi non lo sapesse l’araldica civica non sta mai ferma!). Tralascio infine l’esperienza deludente di una collaborazione (purtroppo senza futuro) volta alla raccolta di tutti gli stemmi d’Italia eseguita nel 2001 per conto dell’ANCI. Oggigiorno è veramente una soddisfazione morale scoprire che tutti i miei bozzetti sono regolarmente “scopiazzati”: non c’è Comune, libro, oggetto, giornale o pubblicità locale che non riporti gli emblemi tratti di volta in volta o dai poster o dal libro del 1989. Vista l’esperienza guadagnata sul campo, non potevo esimermi dal dire la mia anche nel sito www.araldicacivica.it rompendo le scatole al buon Bruno e creandogli qualche grattacapo in più. Poiché non sono mai sazio di araldica, quando sarò ufficialmente V.I.P. (1/1/2008) si salvi chi può…Volete vedere che riesco una buona volta a coronare il mio sogno di farmi portare dalla Befana quel libro con 8.101 stemmi colorati?