Paolo VI – Montini


Paolo VI – Montini

Giovanni-Battista Enrico Antonio-Maria Montini nasce a Concesio, nella casa di vacanza in Val Trompia della famiglia bresciana dei Montini, in provincia di Brescia il 26 settembre del 1897. Il 29 maggio del 1920 venne ordinato sacerdote nella Cattedrale di Brescia, dal vescovo mons. Giacinto Gaggia. Dopo aver ricoperto diversi incarichi in Curia a Roma, alla morte dei card. Alfredo Ildefonso Schuster, il 1 novembre 1954, papa Pio XII lo nomina arcivescovo metropolita di Milano.

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Profilo araldico


di rosso al monte di sei cime accompagnato in capo da tre gigli male ordinati, il tutto d’argento

Note stemma


Allo stemma vescovile adottato, composto con le armi di famiglia dei Montini e che si blasona: “di rosso al monte di sei cime accompagnato in capo da tre gigli male ordinati, il tutto d’argento”, viene aggiunto il motto: IN NOMINE DOMINI.
Su questo stemma l’allora Patriarca di Venezia Angelo Roncalli (amico di Montini ed esperto di araldica, futuro papa Giovanni XXIII) nel suo diario del 1955 scrive: “Stemma Montini. Rilievi. Il monte significa grandezza, scienza, elevati sentimenti. Il rosso: amore verso Dio ed il prossimo, giustizia e fortezza. Il bianco (argento): purezza, umiltà, tranquillità d’animo, eloquenza, santità sacerdotale “Color albus praecipue decors est” (Cicerone, De Legibus, 2° Libro)”.
15 dicembre 1958, mons. Montini viene creato cardinale proprio da Giovanni XXIII, col titolo della chiesa dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.
Il 21 giugno 1963 viene eletto successore di papa Roncalli, assume il nome di Paolo VI.
Lo stemma papale riprende quello arcivescovile, con la modifica degli “attributi” e l’eliminazione del motto.
Paolo Vi muore a Castel Gandolfo il 6 agosto del 1978.
Fu l’ultimo papa ad utilizzare realmente la tiara per la sua “incoronazione”: per tale funzione si utilizzò un modello prezioso regalatogli dall’Arcidiocesi di Milano, la seconda Diocesi d’Italia, (come già era stato fatto per Pio XI). In seguito il papa abolì questo copricapo e destinò la sua ad essere venduta per finanziare opere di beneficenza. Da allora si iniziò l’uso della sola “mitria” (o “mitra”), spesso impreziosita da decorazioni e gemme. Paolo Vi mantenne però la “tiara” (insieme con le chiavi decussate) come simbolo della Sede Apostolica nello stemma.
Oggi la cerimonia con cui il Sommo Pontefice inaugura solennemente il suo Pontificato non si chiama più “incoronazione” ma “Solenne Inizio del Ministero Petrino”: la piena giurisdizione del Papa, infatti, inizia dal momento della sua accettazione dell’elezione fatta dai Cardinali nel Conclave.

Nota di Massimo Ghirardi

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • motto
  • istituzione nuovo comune