Viadana 3

L’attuale frazione di Cavallara, già Villa Cavallara ed entrata a far parte del Comune di Viadana nel 1306, risulterebbe aver avuto un proprio stemma, identificabile con quello del “Popolo di Cavallara” o della parrocchia come riportato da don Stefano Faveri in un manoscritto 1 del 1778, dove si legge:
“… un feroce Cavallo senza freno con le gambe d’avanti innalzate in atto di correre, e con la chioma tutta rabuffata al vento. Il campo dello stesso Cavallo, ed il fondo dello scudo medesimo è di color d’Argento. Questo stemma con tutte quelle parti da me poch’anzi descritte l’ho veduto essere posto dalli nostri antichi di Cavallara, e sopra il Finestrone ovale dell’atterrata, e non meno antica Facciata delle Chiesa, e sopra dell’atterrato e men’antico Coro, e finalmente sopra la Pietra di marmo sepolcrale che serviva per gli defunti sacerdoti dell’altra antichissima Chiesa fuori dell’Argine di Degagna, la quale poscia all’altra meno moderna trasportata nell’1596 nel luogo di mezzo della presentanea Chiesa…”.
La lastra con incisa la data MCCLI pare portasse lo scudo accollato a “… la Croce parrocchiale, con un Bastone parmato del tutto incrocichiato”, nonché altre tre piccole croci, forse un semplice ornamento o forse “…partecipazione dei nostri terrazzani di Cavalleria alla Lega dei Crocesegnati per la Terra Santa con Sicardo, Vescovo di Cremona nel 1202”.
Si blasona dunque: “D’argento, al cavallo allegro e animato di rosso”2.
Da riportare che un gruppo di cavallaresi, tra i quali Alberto Panicali, ha proposto “A ricordo di quanto sopra e dato il triplice ricorrente nome di S. Stefano titolare della Basilica3, Don Stefano Zoppi attuale parroco di Cavallara e il già citato Don Stefano Faveri, pare giusto caricare lo stemma con il capo araldico proprio di S. Stefano istituito da Cosimo I de’Medici nel 1561, sempre che ciò non sia di danno a nessuno o con unanime consenso e superiore approvazione…”.
Dobbiamo però ricordare che Cavallara ha dato origine anche all’agnome della nobile famiglia mantovana dei (Da) Cavallara o Cavallaria e lo stemma potrebbe essere più precisamente quello della stirpe, in funzione “parlante”4, il che comunque non impedirebbe di adottarlo, informalmente, come simbolo della attuale comunità di Cavallara.
Sulla lapide della sepoltura del nobile Giovan Battista Cavallara, nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Piubega (MN) sono rappresentati due stemmi: quello della famiglia con con un cavallo alato, e quello suo personale con il cavallo alato inalberato tenente con le zampe anteriori una lucerna accesa con il motto SIC SIC AD SUPEROS (“Così, così fino agli dei”) con un riferimento al vangelo di san Luca (12,35: “… sint lucernae ardentes in manibus vestris”) Entrambi gli stemmi alludono all’agnome di famiglia e al mitico Pegaso, ma è al secondo che Torquato Tasso dedicò un sonetto:
Quell’alato destrier che fingi in carte
sott’alcun velo te forse figura
che voli oltre i confin de la natura
e le stelle di Venere e di Marte;
ma quella face che con chiome sparte
par che fiammeggi ne la notte oscura
ove s’accende così bella e pura,
già non par foco che da terra parte.
Dal ciel, credo, discese e colà riede,
e dal suo lume scorto al cielo aspiri,
Cavallara immortale, e ‘l mondo sdegni;
e per le vie che tu m’indori e segni
fia ch’io m’innalzi sovra gli alti giri,
ov’abbia teco eterna e stabil sede.5
Il cavallo alato starebbe quindi riportando agli dei il fuoco rubato da Prometeo. Un allusione al ritorno alle “origini” sia per un letterato (gli Antichi) che per un uomo di fede (Dio).
(1): “CRONICHE UNIVERSALI divise in tanti fioretti quanti saranno spettanti all’antico-moderno luogo, ed alla Parrochiale Basilica di Cavallara” di don Stefano Faveri, Fioretto n. 112; pubblicato da Alfio e Paolo Lucchini in, Cavallara 2011.
(2): A. Panicali propone, in realtà: “D’argento al feroce Cavallo di rosso senza freno in atto di correre e con la chioma al vento. Capo di Santo Stefano”. Dato però che l’Ordine di Santo Stefano è ancora vivo non crediamo che, senza regolare concessione, si possa usarne il “Capo di Religione”. Il termine tecnico “allegro” indica, in Araldica, il cavallo senza finimenti mentre “animato” indica che “… coll’azione e collo sguardo esso dimostra ardire e desiderio di libertà” (P. Guelfi Camajani, DIZIONARIO ARALDICO, Milano 1940).
(3): assieme a sant’Anna.
(4): Parlante (anche Cantante o Agalmonica) è quello stemma che, attraverso gli smalti o alle figure, allude al nome della famiglia o della città che le porta. Oppure vi allude giocando sull’assonanza o sulla similitudine con il nome.
(5): “Al dott. Cavallara, medico illustre, sulla sua impresa di un cavallo alata e una face”. In Torquato Tasso – Opere – Rime – vol. III, Parte Seconda: Rime eroiche – n. 193. Niccolò Capurro – Pisa, 1822.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringraziano Davide Montanari e Alberto Panicali (al quale si deve la ricerca sullo stemma di Cavallara) per la gentile collaborazione.