Speinshart

Kloster Maria Immaculata von Speinshart

(Monastero di Maria Immacolata di Speinshart) – Canonici Regolari Premostratensi



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Secondo la leggenda nel 1145, la nobile Richenza von Reifenberg, moglie del conte Adel (o Adelvolk) von Speinshart, si perse nelle paludi di Spetheshart (Picco della Foresta) insieme ad un’amica, camminarono a lungo ma non trovarono la via d’uscita. Allora la contessa pregò Dio promettendo di costruire un monastero se si fossero salvate.

Intanto al villaggio, il conte era preoccupato per sua moglie e decise andare a cercarla con alcuni uomini. Infine, dopo una lunga ricerca, trovarono le due donne, la contessa cadde tra le braccia di suo marito e gli disse della promessa. Il conte mandò libero il suo cavallo bigio nella foresta: nel luogo in cui l’animale si fermò, battendo lo zoccolo tre volte nel terreno, sarebbe stata posta la prima pietra del monastero.

L’episodio è rappresentato ad affresco all’interno dell’abbazia, dove si vedono il conte, la contessa Richenza, con i fratelli Eberhard (che diverrà vescovo di Bamberga) e Reinhold, genuflessi innanzi alla Vergine, su una nuvola, alla quale offrono il modello del monastero. È rappresentato anche lo stemma attribuito ai von Speinshart: una torre argentea in campo rosso, che è poi diventato lo stemma dell’abbazia (da quello deriva anche quello del Comune di Speinshart, che via ha aggiunto, per distinguersi, anche un giglio e una mitra d’oro).

Il monastero venne affidato ai premostratensi, e divenne un priorato dell’abbazia tirolese di Wilten. Il primo prevosto, Grimo, partì con gli armati alla Seconda Crociata nel 1147.

Sulla data esatta della fondazione non c’è accordo, il documento esistente più antico è del 1163, e registra la protezione accordata al monastero dall’imperatore Federico “Barbarossa”.
Nel 1181 papa Alessandro III concedette l’”esenzione” alla comunità, che diviene soggetta direttamente alla Santa Sede e non al vescovo locale.

Dopo la morte del priore padre Jordan Neusesser, 12 agosto 1457 si riunì il capitolo per eleggere il nuovo priore (o prevosto), e la comunità scelse il letterato padre Georg Taurus Ochs von Gunzendorf, che si insediò il 22 settembre, ma l’abate di Wilten protestò vivacemente per irregolarità nell’elezione (che sarebbe dovuta essere una sua prerogativa), ma senza conseguenze.

Nel febbraio del 1458 il priore ricevette il suo primo riconoscimento: venne nominato Visitatore dei monasteri premostratensi in Boemia e in Moravia, ed adempì a questa missione in modo esemplare. Nell’ottobre 1459 nel Capitolo generale tenuto a Prémontré ottenne per sé e per i successori la dignità di abate.

Il 15 marzo 1460 nella cattedrale di Norimberga il papa Paolo II, attraverso il Legato cardinale Bessarione, concesse Georg Ochs (e ai suoi successori) le insegne pontificali: mitra, anello e pastorale.

Durante l’abbaziato di don Georg Ochs von Gunzendorf il monastero di Speinshart arrivò ad avere vasti possedimenti fondiari: fattorie, terreni agricoli, boschi e allevamenti ittici (65 stagni di pesce nella regione erano di proprietà della abbazia). Dopo 44 anni come Abate di Speinshart, don Georg Ochs morì, il 18 agosto dell’anno 1503, e venne inumato nella tomba nel vestibolo della chiesa del monastero, dove ancora si trova.

All’inizio del XVI secolo l’abbazia di Speinshart era un monastero di canonici riservato ai membri della nobiltà, queste ebbe come conseguenza una parziale divisione dei beni del monastero nelle mani dei singoli canonici. Situazione che venne risolta dall’abate don Johann von Egloffstein, che riconobbe la critica situazione finanziaria come risultato di questa pratica, e riunì i beni del monastero; col risultato di scoraggiare l’ingresso dei giovani nobili.

Il suo successore, l’abate don Johann Gries, lamentò la carenza di giovani talenti e ne vide la ragione nell’adesione di alcuni membri della comunità alla Riforma luterana, gruppo che il prelato descrisse come una “nuova setta caduta”.

Il suo successore, l’abate Johann III Georg von Gleißenthal, aderì anch’egli a questa “nuova setta”, e agli insegnamenti di Lutero. Dopo essersi consultato con il sovrano,il principe elettore Ottheinrich von Wittelsbach, si sposò nel 1556, pur mantenendo la sua posizione di abate, che divenne una carica governativa. Nello stesso anno, il principe Ottheinrich proclamò un decreto secondo il quale la vita religiosa nell’Alto Palatinato doveva seguire l’insegnamento luterano. Iniziò così un drastico cambiamento nella vita monastica di Speinshart (e non solo).

Una visita alla fine del 1556 confermò la vita costantemente “protestante” dei tre soli membri rimasti del monastero: l’abate von Gleißenthal (con la moglie) e i suoi due fratelli che, nel 1557 vennero trasferiti ad Amberg nel soppresso monastero francescano.

Nel 1564, infine, l’intera proprietà del monastero fu trasferita all’amministrazione statale.

Il duca bavarese Massimiliano provò, dopo il tumulto della Riforma, a far ritornare paese alla fede cattolica. Così, nel 1624, tre gesuiti del convento di Ingolstadt vennero a stabilirsi a Speinshart per fare un’opera missionaria.

Quattro anni dopo i benedettini presero in carico la cura pastorale del monastero e della parrocchia.

Nel 1661 il Principe Elettore Ferdinando Maria di Baviera, richiamò i premostratensi dall’abbazia di Steingaden. Quattro canonici, insieme all’ultimo benedettino ancora presente, cercarono di restaurare il complesso e osservanza regolare.

Sotto la direzione del prevosto padre Gottfried Blum, il monastero riacquistò lo status di abbazia, egli fu nominato abate nell’aprile del 1691 da parte di don Augustin Agricola, abate di Steingaden, e fu il primo abate di Speinshart dopo il ripopolamento. Il 2 maggio dello stesso anno fu solennemente insediato e nel mese di maggio ricevette la benedizione abbaziale nella cattedrale di Ratisbona.

Fu don Gottfried Blum a commissionare all’architetto Wolfgang Dientzenhofer e, successivamente, a suo fratello Georg la ricostruzione della chiesa, che venne completata nel 1699. I fratelli svizzeri Carlo Domenico e Bartolomeo Lucchese di Melide realizzarono l’esuberante decorazione barocca dell’interno.

Lo stile barocco venne potenziato dall’abate Dominik I von Lieblein che mandò padre Hugo Strauss a studiare architettura a Praga, il quale rivelò grandi abilità come capomastro e architetto come si può vedere, tra le altre cose, con la costruzione che realizzò della chiesa di Oberbibrach e della chiesa di pellegrinaggio di Santa Barbara sul vicino Barbaraberg.

Con la secolarizzazione forzata del governo bavarese si arrivò al decreto del 25 aprile 1803 con il quale l’abbazia venne soppressa e confiscata, i monaci furono costretti a scegliere se andare via o passare al clero secolare, come pastori di altre comunità. L’abate don Domenico II Wagner si ritirò dalla vita pubblica, e visse fino alla sua morte nel 1824 nella sua città natale di Schwandorf.

La rinascita ebbe avvio da un evento curioso: il prete diocesano don Georg Blößner di Ratisbona nel 1904 pubblicò un piccolo saggio sulla storia del periodo barocco di Speinshart. Una copia dell’opera finì nelle mani di un prete americano di New York. Questi contattò don Blößner per presentargli una sua idea: promuovere l’acquisto dell’ex monastero e metterlo a disposizione di una comunità religiosa.

Quando i negoziati con lo stato bavarese erano già iniziati, il prelato Michael Hartig suggerì che per primi fossero contattati i premostratensi. La comunità dell’abbazia di Tepl vicino a Mariánské Lázně (Boemia) mostrò interesse e dopo lunghe trattative, il complesso edilizio divenne infine proprietà dell’abbazia di Tepl nel 1921, il cui abate don Gilbert Helmer era ora molto desideroso di ridare vita a Speinshart per farne una “punta di lancia” per il ripristino dell’Ordine in Germania.

Il 2 ottobre 1921, i canonici Richard Totzauer e Augustin Hilburger si trasferirono a Speinshart. Il 15 aprile 1923 fu annunciato il ripristino legale dell’abbazia Speinshart. L’abate don Gilbert Helmer fu nominato amministratore temporaneo fino all’elezione del nuovo abate regolare, che fu padre Gereon (al secolo Rudolf) Motyka, già maestro del coro di Tepl e poi priore di Speinshart, dal 1944 al 1969.

Nell’ottobre 2017, dopo 22 anni, sono stati completati i lavori di ristrutturazione e restauro del monastero di Speinshart. Il costo totale si aggira intorno ai 23 milioni di euro, 15 dei quali a carico dello Stato Bavarese.

La birra “Speinsharter Klosterbier” (lett. “birra del monastero di Speinshart”) è una Lager/Helles con un 5% di gr. alc. prodotta nell’ex convento francescano di Kemnath dove ha sede il birrificio gestito dalla famiglia Ponnath e distribuita nella Kloster-Gasthof di Speinshart.