Sankt Marienstern

Kloster Sankt Marienstern | Klóšter Marijina Hwězda

(Monastero della Santa Stella della Beata Vergine Maria) – Monache Cistercensi



Altre immagini

Nessuna immagine

L’abbazia cistercense di Sankt Marienstern è un monastero femminile dell’Oberlausitz (Alta Lusazia) Sassone la cui esistenza è continuata dalla fondazione ad oggi. La fondazione è avvenuta nel 1248 per iniziativa dei signori von Vesta, del casato degli Schenk von Vargula, feudatari della vicina città e della contea di Kamenz. Secondo la leggenda il luogo adatto per la costruzione sarebbe stato indicato da un segno celeste: una cometa o tre stelle particolarmente luminose sarebbero apparse sopra il sito designato dalla stessa Vergine Maria (da questo episodio deriva la denominazione ufficiale).
Nel 1250 chiese di aderire alla riforma cistercense e assoggettata al controllo dell’abbazia sassone di Altzelle, presso Nossen.
Nel 1264 passò sotto il protettorato dei margravi del Brandeburgo, che avevano ricevuto il territorio di Bautzen e Görlitz in eredità.
Il vescovo Bernard III von Kamenz, consigliere del duca di Breslavia e cancelliere del re di Boemia, ne promosse la ricostruzione nel 1285.
Nel 1318 il re Giovanni di Boemia estese la sua signoria anche sull’Alta Lusazia, alla quale apparteneva il territorio dell’abbazia.
Durante i disordini dell’assedio di Kamenz, nel periodo delle guerre contro gli hussiti boemi, l’abbazia venne saccheggiata e incendiata dai riformati il 7 ottobre 1249, le monache però erano fuggite nella vicina città di Bautzen.
Dal XV secolo l’abbazia appartenne al territorio del margraviato dell’Oberlausitz, che nominavano un proprio rappresentante (Vogt), e le monache provenivano dalle famiglie dell’aristocrazia locale. Con la Riforma l’abbazia non abbandonò la fede cattolica, garantendo anche l’osservanza ad una parte della parrocchie poste sotto il patronato di Sankt Marienstern, tranne che per la parrocchia di Bernstad, i cui cittadini (per la maggior parte protestanti) non gradivano la nomina di un parroco cattolico e alla fine prevalsero sulle rimostranze della badessa monastero.
Nel 1540 l’abbazia si distaccò da quella di Altzelle, dopo che questa venne soppressa e secolarizzata, ma iniziarono accese dispute con l’abbazia di Neuzelle e con il Capitolo della cattedrale di Bautzen su chi doveva avere la supervisione sulle parrocchie che le erano soggette.
Nel XVI secolo l’abbazia di Sankt Marienstern fu sottoposta alla supervisione dei monasteri boemi di Strahov di Praga e Zbraslav.
Durante la guerra dei Trent’anni l’abbazia venne devastata e saccheggiata ancora dai literani svedesi, e le monache furono nuovamente costrette a cercare rifugio nell’abbazia polacca di Blezen (Bledzow). Fecero ritorno alla loro casa alla fine del conflitto e iniziarono i necessari lavori di ricostruzione.
La vita religiosa, e la tradizione cattolica, vennero garantite dal trattato di pace di Praga del 1635 anche sotto la nuova signoria dei principi-elettori luterani di Sassonia.
Il principe-elettore Federico Augusto I di Sassonia che, come re Augusto II di Polonia, dovette convertirsi alla fede cattolica, strinse forti legami con l’abbazia.
Un’altra fuga delle religiose avvenne durante la guerra Del Nord (1700-1721), questa volta le monache trovarono rifugio presso l’abbazia boema di Leitmeritz (Litoměřice). Ritornate alla fine del conflitto presero nuovamente a restaurare gli edifici, conferendo l’aspetto barocco attuale tra il 1716 e il 1732, sotto l’abbaziato di Cordula Sommer.

Con la soppressione dell’abbazia di Neuzelle, la supervisione sulla comunità passò a quella di Osseg/Osek. Nel 1848 le leggi di liberazione dei contadini permisero ai contadini di svincolarsi dalla sudditanza alle badesse e di riscattare la loro libertà, nello stesso periodo venne richiesta la secolarizzazione dell’abbazia.
Nel 1918, con la fine della monarchia in Germania, l’abbazia non godette più dei privilegi legati al rango, ma nel 1923 si tenne entro le sue mura il primo Sinodo della nuova Diocesi di Dresda-Meissen, sotto la direzione del vescovo Christian Schreiber.
Durante la Seconda Guerra mondiale l’abbazia ospitò i profughi tedeschi fuggiti dalla Bessarabia, mentre nel 1945 molti residenti dell’abbazia dovettero rifugiarsi nell’abbazia boema Ossek.
Ma l’abbazia non venne soppressa nemmeno dopo la creazione della Repubblica Democratica Tedesca, anche se le sue vaste proprietà furono inserite nella Kirchliche Land- und Forstwirtschaft la cui amministrazione si occupava anche dei beni della Diocesi di Meissen, sotto il patrocinio formale del vescovo.
Oggi la comunità dell’abbazia, tra le tante attività, si occupa delle ragazze con disabilità mentali, ospitate ed accudite nell’istituto “Maria Martha” fondato nel 1973.

Lo stemma dell’abbazia è un richiamo alla sua storia: nel primo campo si vedono tre stelle (o, come vengono comunemente interpretate, una cometa con due stelle) che richiamano la leggenda della fondazione del monastero; nel secondo la sbarra scaccata rosso e argento in campo è l’arme tradizionalmente attribuita alla famiglia Fontaine, quella dalla quale provenne in santo più celebre dell’Ordine: Bernardo di Chiaravalle, è anche un richiamo allo stemma della antica Lusazia (Lausitz), parte del Regno di Boemia; nel terzo tre gigli d’argento in campo azzurro richiamano l’arme del Regno di Francia, nel quale l’Ordine Cistercense ha avuto origine, e la particolare protezione dei monarchi francesi verso i Cistercensi; l’ultimo quarto mostra le armi della famiglia Kamenz, che ha fondato l’abbazia; sul tutto una grande croce gigliata d’argento con la parola latina MORS (“morte”, dalla locuzione “mori mundus”: morte nel mondo, riferita ai monaci e intesa come “Essere morti per il resto del mondo”), un richiamo all’abbazia borgognona di Morimond, al cui ramo si ricollega anche Marienstern. Lo stemma è timbrato dalla corona regale di Boemia.
Il motto è derivato dalle armi personali della badessa m. Benedicta Waurick (1986-2011): FIAT VOLUNTAS TUA (“Sia fatta la tua volontà”).

Il birrificio St. Marienstern era stato attivato per la Quaresima del 1700, per essere consumata senza spezzare il digiuno, secondo il principio che “un liquido non spezza il digiuno “ e rimase attivo fino al 1973, epoca nella quale la Bierhaus del monastero riforniva le locande locali, quando il Governo DDR ne impose la chiusura.
Dal 1993 il birrificio di Wittichenau produce la birra “St. Marienstern” su licenza, e nel negozio del monastero è disponibile il tipo speciale “Klosterbräu “.