Saint-Joseph

Saint Joseph Abbey

(Abbazia di San Giuseppe) – Monaci Benedettini



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Nel dicembre del 1889, un piccolo gruppo di monaci lasciarono l’arciabbazia di Saint Meinrad, nello stato dell’Indiana e, ripetendo una tradizione secolare, fondarono un nuovo monastero a Ponchatoula, nella Louisiana del sud, vicino a Baton Rouge, chiamati da padre Francis Janssens per creare un Seminario per le vocazioni locali.

La località non era molto salubre e nel 1902 i monaci decisero di trasferire il monastero e il seminario presso un’ex piantagione di riso nella località di Sant Benedict, vicino a Covington a nord di New Orleans. Il monastero venne dedicato a San Giuseppe.

Nel 1907 il monastero, costruito pressoché completamente in legno, venne completamente distrutto da un incendio, venne prontamente ricostruito in stile neoromanico in laterizio armato grazie alla generosità della famiglia Fabacher, proprietari del birrificio Jackson di New Orleans, e dall’industriale Andrew Carnegie, che donò l’acciaio necessario.

Nel tempo l’abbazia acquisì una grande rilevanza culturale ed economica per il territorio, arrivando a gestire numerose parrocchie di New Orleans e Northshore, e la sua scuola venne frequentata da numerosi allievi che, successivamente, ricoprirono importanti cariche religiose e civili.

Nel 1946, l’abate Colombano Thuis incaricò l’artista benedettino olandese padre Gregory de Wit di eseguire una serie di pitture parietali negli edifici, per tutti i dieci anni necessari egli visse e lavorò presso l’abbazia individuando tinte che potessero resistere al clima umido della regione. I magnifici risultati sulle pareti e sui soffitti sono stati elogiati sia dalla critica che dai visitatori.

Nel 2001 il monastero venne devastato da un altro incendio che distrusse gran parte dell’interno del complesso. La ricostruzione e la ristrutturazione completa vennero intraprese sotto la direzione dell’abate Justin Brown.

La sua relativa “antichità” (per gli standard americani) ha portato ad inserire nel 2007 il complesso nel registro nazionale delle proprietà dei luoghi storici.

L’obiettivo principale dei monaci dell’Abbazia di San Giuseppe è sempre stata l’educazione e la formazione dei futuri sacerdoti. In molti anni dalla sua fondazione, il seminario ha visto molti cambiamenti. Il seminario iniziò come collegio per ragazzi di età compresa tra 13 e 18 anni. Con l’aumento del numero dei ragazzi e l’evoluzione del processo di formazione, la scuola divenne in seguito un seminario di quattro anni e un college di due anni. I giovani uomini frequentavano il seminario St. Joseph dal grado IX fino al secondo anno di college, e poi frequentavano un seminario maggiore, o la facoltà di teologia, prima di passare all’ordinazione nel sacerdozio cattolico romano.

Fino al Concilio Vaticano II fratelli conversi della comunità (ossia i monaci che non avevano ricevuto l’ordinazione sacerdotale) occupavano una casa separata nel monastero. Oggi il seminario è diventato un college universitario che offre lauree in arti liberali a persone che comunque desiderano diventare preti cattolici romani. Gli edifici del seminario sono separati dal monastero. Anche se il monastero ha assunto diversi compiti, il seminario rimane il suo obiettivo principale. Il rettore, il vicerettore e alcuni docenti sono tutt’ora monaci del monastero.

Nel 2005 l’uragano Katrina causò ingenti danni a tutto lo stato della Louisiana e l’abbazia non solo si prodigò per prestare soccorso agli sfollati ma, con le centinaia di alberi abbattuti cominciò a produrre bare da vendere al pubblico, e finanziare così le proprie opere di beneficenza. Questo le procurò l’opposizione delle ditte di pompe funebri locali, ma il contenzioso legale venne risolto dalla V sezione della Corte d’Appello degli Stati Uniti, che diede ragione all’abbazia.

Per oltre ventitré anni l’abbazia ha promosso l’iniziativa “Pennies for Bread” producendo circa 2000 pagnotte ogni settimana da distribuire alle organizzazioni di soccorso ai senzatetto e ai poveri di New Orleans e della North Shore, ma anche orfanotrofi, case per donne maltrattate e chiunque altro sia in stato di. Il programma si basa su donazioni librali e il pane viene fornito gratuitamente. A diverse organizzazioni che includono banche alimentari locali, centri per anziani, l’Esercito della Salvezza, i Ministeri di New Orleans e Nostra Signora del Perpetuo Soccorso. Una grande alluvione nel marzo 2016 ha danneggiato l’abbazia, che ha temporaneamente chiuso il panificio.

Un’altra importante fonte di reddito per la comunità monastica è rappresentato dalla “Abbey Ale” una autentica “birra d’abbazia” nella versione “dubbel” belga con un tenore alcoolico dell’8% che onora l’antica tradizione dei monaci che hanno perfezionato l’arte della produzione della birra per farne un sostegno per il monastero e i fratelli con questo “pane liquido”.

Il birrificio Abita Brewing Company di Abita Springs (Louisiana) devolve 25 centesimi all’Abbazia di San Giuseppe per la vendita di ogni bottiglia.

 

Lo stemma dell’abbazia si blasona: “d’azzurro, alla croce d’oro, accantonata da quattro gigli aperti d’argento, caricata da una rotella pure d’oro nell’intersezione dei bracci sovraccaricata da un corvo di nero”.

Il corvo su fondo oro è ripreso dallo stemma dell’abbazia “madre” di Saint Meinrad (Indiana), che ne porta due nel capo e richiama la filiazione del 1854 dall’antica abbazia territoriale svizzera di Einsiedeln (della quale San Meinrad fu abate fino al 961).

I gigli sono un riferimento a San Giuseppe e alla leggenda che vuole che il suo bastone sia fiorito improvvisamente davanti indicandolo come sposo di Maria.