New Subiaco

New Subiaco Abbey

(Abbazia di Nuova Subiaco) – Monaci Bendettini della Congregazione Svizzera-Americana



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L’attuale Subiaco Abbey (Abbazia di Subiaco), originariamente si denominava St. Benedict Priory (Priorato di San Benedetto), ed è membro della Congregazione Benedettina Svizzera-Americana.

Nel novembre 1877 venne offerto un terreno in Arkansas all’abate di St. Meinrad, don Martin Marty, dalla compagnia ferroviaria Little Rock-Fort Smith Railroad Company (LR&FS). I monaci di questa nuova fondazione dovevano prendersi in cura i coloni cattolici tedeschi che lavoravano per la Compagnia nella parte occidentale della valle del fiume Arkansas.

L’abate Marty negoziò con un agente della Compagnia una concessione di 640 acri (2,6 km2) per l’istituzione di un monastero benedettino per i monaci e altri 100 acri (0,40 km2) per la fondazione di un monastero per monache benedettine. Questo accordo ricevette il sostegno di mons. Edward Fitzgerald, vescovo della Diocesi di Little Rock.

Il 15 marzo 1878, tre monaci provenienti dalla Saint Meinrad Abbey in Indiana: p. Wolfgang Schlumpf, fr. Kaspar Hildesheim e fr. Hilarin Benetz, arrivarono nella Contea di Logan per iniziare la nuova impresa benedettina. Il loro primo alloggio nella loro nuova terra fu una piccola capanna. A poco a poco la piccola comunità crebbe con l’ingresso di nuovi membri, in gran parte provenienti dalla Svizzera e successivamente dagli Stati Uniti.

Nell’autunno del 1887, la casa madre della Congregazione, l’abbazia territoriale di Einsiedeln in Svizzera, assunse l’autorità sulla nuova fondazione e inviò otto novizi e un monaco sacerdote a Subiaco, p. Gall D’Aujourd’hui.

Nel 1891 papa Leone XIII elevò il Priorato di San Benedetto al rango di abbazia indipendente, con il nome di Subiaco (dall’omonimo luogo in Italia dove San Benedetto iniziò la sua vita da eremita). Nel marzo del 1892 fu eletto il primo abate, p. Ignazio Conrad, un monaco di Einsiedeln, che già lavorava nel Missouri. Nel 1898 furono iniziati i lavori per la costruzione della nuova abbazia nell’attuale sede, costruita con la pietra arenaria locale detta poi “Subiaco stone“. A quel tempo i monaci avevano una fattoria avviata, una scuola per ragazzi e molte parrocchie tedesco-americane nell’Arkansas e nel Texas.

Il secondo abate, p. Edward Burgert, fu eletto nel 1926 e governò fino alle sue dimissioni nel 1939. Il 20 dicembre 1927, gran parte dell’abbazia fu distrutta da un incendio.

Nel 1939 venne eletto il terzo abate, p. Paul Nahlen. L’evento più importante degli anni ’40 e ’50 fu la progettazione e la costruzione della chiesa abbaziale, completata nel 1959. L’abate Paul morì nel 1957 e p. Michael Lensing divenne il quarto abate.

Il periodo, 1958-1968, fu un grande periodo di costruzione, ampliamento e ristrutturazione a Subiaco. Altri eventi importanti in questo decennio furono: l’apertura della Coury Guest-Retreat House (Foresteria) nel 1963 e la partenza di alcuni monaci di Subiaco per una nuova fondazione in Nigeria (scomparsa a causa della guerra nel Biafra nel 1968), e nel 1964-1968 la fondazione del Priorato della Santa Familia in Belize, America Centrale.  

L’abate Michael Lensing si è dimesso per motivi di salute nel 1974 e p. Raphael DeSalvo fu eletto quinto abate. Il rinnovo e la modernizzazione di Subiaco continuarono sotto la guida dell’abate Raphael negli anni ’70 e ’80.

Nel 1989 venne eletto il sesto abate di Subiaco, p. Jerome Kodell, in un periodo nel quale si registrò una grave crisi di vocazioni: il “ridimensionamento” divenne necessario in alcune delle opere tradizionali dell’abbazia, in particolare parrocchiale e scolastica. Tuttavia, altri apostolati si svilupparono o continuarono. I programmi e gli edifici recentemente rinnovati dell’abbazia continuano le opere tradizionali dei monaci benedettini. Il principale lavoro spirituale dei monaci: la preghiera pubblica del quotidiano Ufficio Divino, iniziata nel 1878, continua ancora oggi, ogni giorno, a Subiaco.

Nel marzo 2015 è stato eletto il settimo abate di Subiaco: l’abate Leonard Wangler.

L’abbazia cura la coltivazione commerciale di uva e altri frutti, fieno per l’alimentazione del bestiame e legname (un sito Web cura la vendita on line di altri prodotti realizzati nell’abbazia: caramelle e condimenti alimentari, in particolare uno a base di peperoncino habanero chiamato “salsa del monaco”).

Per decenni, l’abbazia mantenne un’operazione lattiero-casearia, ma tale sforzo fu abbandonato nel 1964 con un’asta aperta del bestiame da latte. A partire dal 1999, l’abbazia decise di fare un altro tentativo e iniziò ad allevare una mandria registrata di bovini Black Angus, iniziando con donazioni di bestiame da allevatori locali. La qualità della mandria è attentamente controllata con un programma di inseminazione artificiale. Nel 2001 l’operazione di allevamento è diventata una delle prime ad avviare un programma di ultrasuoni per bovini in gravidanza, che consente un attento monitoraggio del programma di allevamento e la rapida vendita di tori.

Subiaco offre alloggio agli amici dell’abbazia, ai familiari degli studenti dell’accademia e, in conformità con la Regola di San Benedetto, a chiunque venga in pace. Le sistemazioni per i visitatori vengono effettuate presso la Coury House Retreat Center, un hotel simile a un hotel nel campus che offre vitto e alloggio ai visitatori, comprese le coppie sposate, che desiderano sperimentare il rinnovamento spirituale e la solitudine dell’Abbazia e del campus di Subiaco.

La Subiaco Academy è una scuola paritaria cattolica, offre corsi di preparazione al college secondo l’approccio anglosassone. L’Accademia ha un corpo studentesco diversificato che attira studenti internazionali principalmente dalla Corea del Sud e dalla Cina. Nell’anno scolastico 2013-2014 c’erano studenti provenienti da 10 paesi e 17 stati.

Lo stemma dell’abbazia è stato progettato nel 1926 da Pierre de Chaigon la Rose dell’Università di Harvard, vi si ritrovano i due corvi tratti dallo stemma delle abbazie benedettine di Maria Einsiedeln in Svizzera e di St. Meinrad Archabbey in Indiana. I due corvi sono associati alla vita e alla morte di San Meinrad e rappresentano anche i due monasteri che collaborarono alla fondazione dell’Abbazia di Subiaco. La rosa che carica ogni corvo simboleggia Subiaco in Italia, dove San Benedetto ha iniziato la sua esperienza e dove ha risolto una grave crisi nella sua vocazione gettandosi in un cespuglio di spine (tradizionalmente identificato in un cespuglio di rose) per superare una tentazione di la carne. Per distinguere questo stemma da quello di Einsiedeln viene aggiunta una bordura nera che per differenziarsi ulteriormente anche dallo stemma di St. Meinrad in Indiana viene rappresentata dentata. In punta è spesso aggiunto il motto benedettino “PAX”.

La birra è un ulteriore prodotto che contribuisce al sostentamento dell’abbazia, viene prodotta dalla Subiaco Country Monks Brewing, presso l’abbazia, sotto la guida del mastro birraio fr. Basil Taylor nelle varietà:

  • Abbey Amber
  • Stout
  • Brown Ale