Mettlach

Abtei Sankt Peter und Maria von Mettlach

(Ex Abbazia di San Pietro e Santa Maria di Mettlach) – Monaci Benedettini



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Alla fine del VII secolo il nobile franco Lutwinus (o Leudwinus) fondò un monastero benedettino, dedicato alla Vergine Maria e a San Dionigi in un sito presso quello che oggi è il paese di Mettlach.

In seguito Lutwinus divenne vescovo di Treviri (697-715), poi di Laon e Reims nel 717, ragione per la quale la carica abbaziale fu legata alla cattedra episcopale di Treviri, i cui arcivescovi portarono il titolo di abati di Mettlach, fino al X secolo.

Nel 782 Carlo Magno respinse le pretese dei figli di Lantbertus, a sua volta erede di Lutwinus, di possesso sui beni dell’abbazia; ma l’imperatore Lotario I, la affidò comunque a Guido duca di Spoleto, discendente di Lantbertus. Con la fine della casata reale dei carolingi l’abbazia tornò alla diocesi di Treviri, fino a quando l’arcivescovo Ruotbert (931-956) concesse la libera elezione dell’abate, lo stesso prelato fu l’ideatore della processione annuale dalla cattedrale di Treviri (Trier) all’abbazia di Mettlach, che divenne perciò una nota meta di pellegrinaggio.

Intorno al 990 l’abate Lioffin costruì una chiesa dedicata a Santa Maria, nella quale venne posta la tomba del fondatore. Questa chiesa a forma ottagonale, per ispirazione alla cattedrale imperiale di Aquisgrana, assunse poi la denominazione di Torre Vecchia ed è oggi l’edificio più antico di tutto il Saarland (e il simbolo della locale birreria).

Nel XVIII secolo, sotto l’abbaziato di don Ferdinand de Koeler (1691-1734), venne iniziata la ricostruzione nelle forme tardo-barocche del monastero, su disegno dell’architetto Johann Bernhard Trabucco e Christian Kretzschmar, il nuovo edificio della chiesa però non era ancora completato all’epoca dissoluzione del monastero nel 1802.

La Rivoluzione francese, ma soprattutto la prima Guerra di Coalizione del 1792 determinarono la fine del monastero Mettlach.

Nel 1793/94 l’abbazia fu definitivamente soppressa e abbandonata.

Più tardi l’intera proprietà venne acquistata dall’industriale cartario Leistenschneider di Treviri. Nel 1809, Jean-François Nicolas Boch-Buschmann, che apparteneva alla terza generazione dei ceramisti Boch, di origine lussemburghese, acquistò l’edificio gravemente danneggiato e ne finanziò il restauro e, dato che era già stato convertito in opificio industriale, ne fece la sede della propria ditta di porcellane che, dopo la fusione con quella di Nicolas Villeroy nel 1836, divenne la Villeroy & Boch AG, nota anche come produttrice di boccali da birra, del tipo in ceramica bavarese, molto ricercati dai collezionisti.

Oggi un museo della ceramica con documentazione multimediale raccontano la storia e i prodotti dell’azienda.

Lo stemma dell’abbazia risale al XVIII secolo, e molto probabilmente deriva da quello personale dell’abate Le Jeune (1735 – 1751)  e mostra tre rose d’argento, bottonate e fogliate di rosso, in campo azzurro. Dal 20 novembre 1975 è stato adottato dal nuovo comune di Mettlach come emblema della città (presente anche sulle bandiere civiche), a motivo del fatto che l’abbazia governava il territorio pressoché corrispondente all’attuale circoscrizione amministrativa, formata dall’unione a Mettlach il 1 gennaio 1974 dei territori dei villaggi di Bethingen, Faha, Mettlach, Nohn, Oscholz, Saarhölzbach, Tünsdof, Wehingen e Weiten (fino a quel momento lo stemma del Comune era differente).

Si blasona: “d’azzurro a tre rose d’argento con il bottone e i sepali rossi”.

La birra Mettlacher Bräu è una birra Märzen biologica, con una gradazione alcolica di 4,8%, è acquistabile e degustabile nella locale mescita, che nella bella stagione diventa un tipico biergarten bavarese.