Jodoigne

Abbaye de Notre Dame de La Ramée

(Ex Abbazia di Nostra Signora de La Ramée) – Monache Cistercensi



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Presso il villaggio di Jauchelette, vecchio comune indipendente dal 1977 aggregato a Jodoigne, nel Brabante Vallone, sorge l’ex abbazia di La Ramée, fondata nel 1215 da Héluide (o Helwide), badessa di Nivelles.

La fondazione avvenne inizialmente nella vicinissima Kerkom (oggi nelle Fiandre) nel 1213 ma, per ragioni sconosciute, venne trasferita nella nuova proprietà di Rameia sulle rive della Gette ricevuta dal signore di Jauche, Gérard, che aveva partecipato alla Crociata, del quale Héluide era figlia.

Inizialmente il priorato era dipendente dall’abbazia di Villers-la-Ville, dalla quale giunsero alcuni fratelli conversi per partecipare all’edificazione della nuova fondazione. Nel tempo divenne un importante centro culturale, con un proprio Scriptorium, nel quale vissero diverse figure del misticismo cattolico brabantino, tra le quali le beate Agnès, Anastasie, Marguerite, Sapience, Ida de Léau, Ida de Nivelles.

All’inizio del XVI secolo l’abbazia de La Ramée aderì ad un movimento riformatore promosso dall’abbazia di Marches-les-Dames (in provincia di Namur) per un rispetto più stretto della regola benedettina.

Nel corso del XVI e XVII secolo le monache sono costrette a più riprese all’esilio, infine gli edifici vennero abbandonati e saccheggiati. La posizione al confine tra il Brabante e il principato-vescovile di Liegi, nella vasta piana della Hesbaye brabantina, ne fece un luogo ideale per impiantarvi i quartieri generali delle varie fazioni in guerra; in particolare gli inglesi vi si stabilirono nel 1706, trasformando l’abbazia in un ospedale militare, al quale vennero ricoverati i feriti della battaglia di Ramillies, nella quale le truppe del duca di Marlborough sconfissero quelle di Luigi XIV.

Il XVIII secolo, sotto il dominio austriaco, corrisponde ad una seconda (breve) “età dell’oro” per l’abbazia, gli edifici vennero in parte restaurati ed in parte ricostruiti, venne creato il nuovo “quartiere abbaziale” per Séraphine Wouters, la badessa, nel 1775, prima di una serie che accoglieranno i bambini della regione e impartiranno loro un’educazione primaria.

Soppressa nel 1796 dai rivoluzionari, ne vennero distrutte ampie parti, compresa la chiesa abbaziale e le 28 monache cistercensi espulse; nel 1799 quello che rimaneva venne venduto e nel 1855 la famiglia proprietaria, i Favart, la trasformarono in un castello con un grande parco romantico con laghetto, disegnato dall’architetto Rosseels.

Solo nel 1903 un gruppo di religiose profughe dalla Francia, le “Dame del Sacro Cuore” (Ordine delle religiose della Società del Sacro Cuore di Gesù, [Societas] Religiosa Sanctissimi Cordis Jesu: RSCJ), riuscì ad acquistarne il quartiere delle abbadesse per farne la loro sede, costruendo una nuova cappella.

Nell’istituto delle Dame soggiornò in incognito Haroun Tazieff (1914-1998 celebre ingegnere, agronomo e geologo franco-belga d’origine polacca), nell’inverno tra il 1941 e il 1942, dove partecipò attivamente al salvataggio di numerosi bambini ebrei che ogni domenica venivano condotti alla messa nella cappella del convento, per dimostrare che erano “buoni cattolici”. Nei documenti però questo episodio non compare: essendo solo la madre superiora al corrente della sua presenza

Del vasto complesso oggi restano l’imponente fattoria (detta in vallone “Cinse de l’Abîye”) con la “Grange aux Dîmes » (Lett. “fattorie delle decime” fatta edificate dalla badessa Lutgarde de Reumont nel 1722 con la superficie in ardesia e mattoni più vasta d’Europa e l’imponente interno sostentuta da dodici colonne in pietra) con la caratteristica torre a cupola, che nel 1953 venne acquistata per dieci milioni di franchi dalla società S.A. Immobilière La Ramée, creata da Jacques W. Mortelmans allo scopo e per trasformarla in un centro di conferenze, seminari, cerimonie (soprattutto matrimoni) ed eventi, con un hôtel appositamente allestito. Nel 2007 acquisterà anche la parte abitata dalle suore del Sacro Cuore.

Dal 2008 l’ “Abbaye de la Ramée” è un centro dedicato quasi esclusivamente all’accoglienza di seminari per le imprese.

Dal 1980 gli edifici sono classificati come “Patrimoine Majeure de Wallonieen”.

Lo stemma storico dell’abbazia, analogamente ad altre consimili, presenta uno scudo a losanga, proprio dei monasteri femminili, azzurro, con la figura della Vergine con il bambino; accollato al pastorale abbaziale.

La birra “Ramée” perpetua oggi la tradizione brassicola delle monache cistercensi, che viene fatta risalire al 1216 (data riportata anche sulle etichette) viene prodotta dal 2006 dalla Brasserie du Bocq di Purnode (che produce anche la “Corsendonk”), frazione di Yvoir, sempre in provincia di Namur.

Si producono :
La Ramée Triple Blonde, 7,5 % d’alcool
La Ramée Triple Ambrée, 7,5 % d’alcool

E ne esistono anche due tipi venduti solo in fusti :

La Ramée Blonde, une bière titrant 6,8 % d’alcool
La Ramée Blanche, une bière titrant 5 % d’alcool