Ferdinand

Abbey of the Immaculate Conception

(Abbazia dell’Immacolata Concezione) – Monache Benedettine della Congregazione di St. Benedict di Ferdinand



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Il monastero rappresenta una delle più grandi comunità di monache Benedettine degli Stati Uniti, l’edificio è popolarmente noto come “the Castle on the Hill” (Il Castello sulla Collina”) e venne costruito nel 1883 sul colle del “Mount Tabor”, nei pressi della cittadina di Ferdinand, e fu completato tra il 1886 e il 1888. Ampie addizioni furono effettuate nel 1903.

 

La cappella del monastero fu progettata nel 1915 da Viktor Klutho di Saint Louis, architetto di origine alsaziana noto per aver disegnato numerosi edifici religiosi negli Stati Uniti. Completata nel 1924 in uno stile neo-romanico e ha un altare gotico importato da Monaco di Baviera (come gran parte dell’apparato decorativo, comprese le 47 vetrate), e mostra le statue dell’Immacolata, di San Benedetto e Santa Scolastica e altri santi benedettini.

 

La Presenza delle monache risale all’iniziativa del benedettino padre Chrysostom Foffa, parroco della chiesa di San Ferdinando di Ferdinand, che nel 1861 si rivolse alle suore della Congregazione della Provvidenza di Saint Mary of the Woods (Sister of Providence of Saint Mary-of-the-Woods) a prendere in gestione la scuola parrocchiale, ma non avendo sufficienti consorelle di lingua tedesca alle quali assegnare il compito, egli si rivolse allora al monastero di Saint-Walburg di Covington (Kentucky), dal quale nel 1867 arrivarono le prime quattro monache con il ruolo di insegnanti.

Poco tempo dopo esse presero in carico anche la scuola parrocchiale di Saint Meinrad e nel 1870 furono in grado di aprire la Immaculate Conception Academy, un istituto per l’istruzione femminile, in seguito ribattezzato Marian Heights Academy (soppresso nel 2000).

 

Nel 1871 le suore benedettine di Ferdinand divennero una Congregazione indipendente e, nel 1872, le sorelle furono in grado di acquistare sessantaquattro acri di terreno agricolo adiacente ai terreni del convento per le loro necessità.

 

Nel 1878, quattro sorelle di Ferdinand stabilirono una missione nella riserva indiana di Standing Rock nel South Dakota.

La casa madre pubblicava una newsletter mensile in lingua tedesca, Die Taube (La Colomba), per tenere in contatto e informare le sorelle delle varie missioni che, nel frattempo, si erano sviluppate.

 

L’occupazione principale delle suore è l’insegnamento; in ogni parrocchia hanno anche la responsabilità della sacrestia e della biancheria per l’altare. Le sorelle sono impegnate nella preparazione di abiti liturgici anche in seta e oro.

 

Fino alla prima guerra mondiale, il tedesco era la lingua comunemente parlata nel monastero.

Nel 1914 fu fondato il St. Benedict Normal College per la formazione degli insegnanti. Alla fine le sorelle di Ferdinand hanno insegnato in più di settantacinque scuole in dodici Stati e cinque Paesi.

Sebbene l’abbazia abbia affrontato un numero in calo di vocazioni alla fine del XX secolo, questa tendenza si è ultimamente invertita.

 

Attualmente presso il monastero si trova un Centro di Ospitalità benedettina; mentre nel 2016, la Benet Hall, una dipendenza che sorge sul terreno del monastero, è stata convertita in quindici appartamenti per anziani a prezzi accessibili per persone dai 55 anni in su, con determinati requisiti di reddito.

 

Le monache producono nella “Simply Divine Bakery” una varietà di prodotti da forno secondo le ricette tradizionali tedesche, acquistabili (con altri prodotti) nel negozio di articoli del monastero. L’ex edificio dell’Accademia è stato affittato alla fabbrica di birra St. Benedict’s Brew Works di proprietà privata, inaugurata nell’agosto 2015. Dall’ottobre di quell’anno produce la “Saint Benedict Beer” che si può considerare a ragione una “birra d’abbazia”, dato che parte dei proventi contribuiscono a finanziare le opere delle suore e la gestione della casa di riposo.

 

Si possono trovare doversi tipi di birra principali:

 

– la “St. Benedict’s Belgian Triple”, all’8,6% di tenore alcoolico

– la “St. Benedict’s Blueberry Wheat”, aromatizzata al mitillo al 5,0%

– la “St. Benedict’s Raising Lazarus”, una IPA al 7,00%

– la “St. Benedict’s Saint Anthony Espresso Porte”, al 7,5%.

– la “St. Benedict’s Adoration”, stagionale “di fattoria” al 6,4%

– la “St. Benedict’s All-Saints Tripel”, 8,6%

la “St. Benedict’s Friar Brown”, scura al 5,6%

la “St. Benedict’s German Sour”, cruda al 6 %

la “St. Benedict’s Good Habit-Denali”, una Ipa al 6,8%

la “St. Benedict’s Honest Abe Sumemr Wheat”, al 5%

la “St. Benedict’s Nun-Kelweizen”, una Weiss al 5,3%

la “St. Benedict’s Pax Pale Ale”, un’American Pale Ale, al 4,4%

la “St. Benedict’s Sanctimonius Stout”, una Stout al 5,6%

la “St. Benedict’s Sister Betty Blonde”, Ale bionda al 5,2%

la “St. Benedict’s Sister Mary Kölsch”, in stile Kölsch al 5,0%

la “St. Benedict’s Sister Mary Rose Hefeweizen”, waiss al 4,9%

la “St. Benedict’s Sister Mary Rosa Irish Red”, rossa al 5,5%

la “St. Benedict’s Sister Steamin’” in stile California al 5,0%

la “St. Benedict’s Sour Father Monastery Wheat Sour” al 5,5%

la “St. Benedict’s Spring Saison” stagionale al 5,2%

la “St. Benedict’s The Abbess” weiss-hefeweizen al 7,2%

la “St. Benedict’s The Apostle”, al 4,5%

la “St. Benedict’s The Prioress Porter” in stile Porter al 5,0%

la “St. Benedict’s Walburga Wheat IPA”, al 7,7%

la “St. Benedict’s William Tell Altbier” al 7,0%

 

Lo stemma dell’abbazia è stato ideato e disegnato da suor Charlene Ann wheeless, inizialmente in bianco e nero, compare nel retro e nel frontespizio del volume “Castle on the Hill” che racconta la storia del monastero.

Si presente “interzato in pergola rovesciata: nel primo d’azzurro al mazzo di spighe di grano d’oro; nel secondo d’azzurro al ramo di giglio al maturale; nel terzo d’oro alla parola PAX di nero circondata da un corona di spine, pure al naturale. Motto: DOMINUS ADJUTOR NOSTER”.

Le spighe di grano in campo rosso simboleggiano il sacrificio della Messa; il ramo fiorito di giglio in campo azzurro rappresenta la purezza della Vergine Immacolata; in punta il PAX del tradizionale stemma dell’Ordine Benedettino vuole richiamare la pace e il sacrificio, attraverso la corona di spine della Passione di Gesù. Il motto, che si può tradurre con “Il Signore [è] il mio Aiuto”. Abitualmente lo stemma è incorniciato da tralci di vite e foglie d’edera, che richiamano rispettivamente la vita eterna (edera) e il vino (dell’eucaristia) come simbolo dell’Amore di Dio.