Broumov

Opatství Sv.Václava z Broumova

(Abbazia di San Venceslao di Broumov) – Monaci Benedettini



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Nel 1213 il re Ottokar I Přemysl di Boemia affidò ai Benedettini dell’abbazia praghese di Břevnov il sito dell’antica fortezza di Broumov, allora in territorio polacco; l’abate Bavor di Netschetin (1290-1322) ricostruì il monastero con la chiesa di San Lorenzo in forme gotiche e fortificate. Il borgo che si sviluppò intorno divenne la città di Broumov nel 1255.

L’abbazia di Břevnov nel 1429, durante le guerre hussite, venne incendiata e l’abate Nicholas II si rifugiò a Brumov con i confratelli, da quel momento le due abbazie vennero unite in un unico complesso monastico, che divenne tra i più importanti del territorio dell’attuale Cechia, con una celebrata scuola di Grammatica, che soppravviverà fino al 1939, quando verrà soppressa dai nazisti. Tra gli oggetti preziosi portati dai monaci in quell’occasione c’era il celebre Codex Gigas, il più grande manoscritto del mondo, trasferito in Svezia come bottino di guerra nel 1648.

Nel 1559 tutta la regione venne attaccata e incendiata durante le lotte seguite alla Riforma luterana, Broumov subì un declino della vita religiosa a seguito del crescente movimento protestante.

Durante il periodo della cosiddetta controriforma cattolica dopo il 1620 ci fu una nuova prosperità. Nel 1624 fu riaperta la scuola di grammatica monastica (Ginnasio). Con diversi importanti abati: i ricostruttori, in particolare don Tomáš Sartorius , don Otmar Zinke e don Benno Löbl, che però trasferirono la loro residenza a Břevnov.

L’aspetto architettonico di oggi è il risultato di una ricostruzione barocca intrapresa dall’abate don Tomáš Sartorius negli anni 1663-1669 con i lavori per la chiesa del monastero su disegno del “mastro costruttore” di origine italiana Martin Allia da Lowenthal, che rappresentò il passaggio dal gotico al barocco. Il tempio fu completato dall’abate Otmar Zink, che affidò questo lavoro agli eccezionali architetti barocchi Kryštof Dientzenhofer e al figlio Kilián Ignác che ricostruirono negli anni 1727-1733 l’edificio principale del monastero nella sua forma attuale (fatte salve alcune riparazioni parziali avvenute dopo due successivi incendi nel XVIII secolo). In questo periodo l’abbazia divenne ricchissima e con diverse manifatture, allevamenti e coltivazioni.

Kilián Ignác Dientzenhofer è anche l’autore della decorazione interna del monastero, realizzata col contributo di altri protagonisti del barocco praghese, come gli stuccatori Bernardo Spinetti e Tommaso Soldati, i pittori Jan Karel Kovář, Felix Antonin Scheffler, nonché Johann Jakob Stevens von Steinfels e Peter Brandi.

Nel 1939 le due abbazie vennero separate dalla Santa Sede su base linguistica: quella ceca di Břevnov e quella germanica di Brumov (in tedesco Braunau), dato che si trovava nel territorio dei Sudeti, annessi alla Germania hitleriana. Nel 1946, con la salita al potere dei comunisti, i benedettini tedeschi vennero espulsi e si trasferirono a Rohr nella Bassa Baviera.

Nel 1950 l’abbazia di Broumov venne trasformata in campo di prigionia dal regime comunista per religiose dei vari Ordini, come prigioniere politiche e soggette a condizioni estreme di detenzione; durante questo infelice periodo si operarono orribili “ricostruzioni” del monastero.

Nel 1990 l’abbazia venne restituita ai Benedettini, e le monache trasferite in monasteri femminili della Moravia, ma nessun monaco potette risiedervi, in tutta la Repubblica Ceca essi non erano più di 30, quasi tutti residenti a Břevnov.

Attualmente il monastero è ancora una dipendenza dall’abbazia di Břevnov di Praga, che ne è proprietaria, ed è amministrato dal Consiglio Economico, che gestisce anche il monastero di Rohr nella Bassa Baviera. Purtroppo è in gran parte ancora disabitato ed è gestito da un amministratore residente, che segue la cura del monastero e del suo giardino, che hanno avuto una profonda rivitalizzazione nel 2014, vi si può frequentare anche il Café Dientzenhofer, a servizio del Centro di Formazione Culturale, che ospita concerti, serate culturali, convegni scientifici: vi hanno sede anche il Museo Cittadino e l’Università della Terza Età, una nuova Galleria d’Arte. Dal maggio 2015 il monastero offre anche alcune confortevoli camere nella Foresteria.

Il 7 febbraio 2018, la tanto attesa riunificazione delle abbazie Břevnov a Praga e Broumov divenne definitiva con decreto della Congregazione vaticana, l’abate porta oggi l’altisonante titolo di Erzabt (arciabate) di Břevnov e Broumov .

La Pivovar (birrificio) del monastero di Broumov fu certamente operativa nei primi anni della sua esistenza. La prima menzione ufficiale della birra di Broumov è del 1406, con un documento che stabilisce che ogni birreria cittadina deve pagare una tassa annua all’abate.

Venne ricostruita tra il 1712 e il 1714 fuori dalle mura del monastero, per evitare che ulteriori incendi, nella dipendenza di Olivětín, attuale frazione di Broumov a circa 2 km dall0abbazia, ma il diritto di produzione venne revocato dall’imperatrice Maria Teresa e da Giuseppe II e la produzione venne attribuita al solo comune cittadino che, nel 1866 costruì una moderna struttura produttiva tra il monastero e il castello, la produzione cessò durante la Seconda Guerra Mondiale. Successivamente venne creata una società tra il Comune e l’abbazia, l’Olivětínského Pivovar, con sede ad Olivětín, a circa 2 kilometri dall’abbazia, dove venne creata nel 1880 una grande fabbrica di malto.

Riaperto nel 1948 il birrificio di Olivětín produce diversi tipi di birra nel tipico “stile” ceco esportata anche all’estero:

– La “Olivětínsky Opat Pivo” (“Abate di Olivetin”) chiara a 3,5%
– La “Olivetinsky Opat Pivo” scura a 8%
– La “Olivetinsky Opat Pivo” special a 10%

Produce anche diversi tipi di birra non filtrata in otto varietà, nonché aromatizzate alla frutta e alle erbe (tra le quali anche una versione alla cannabis).

Gli stemmi delle abbazie gemelle di Broumov e di Břevnov sono pressoché identici, come si evince dai numerosi esempi ancora il loco, viene solitamente rappresentato con due scudi affiancati, il primo riportante la figura del tronco nodoso tagliato d’oro su campo azzurro (in alcune versioni su campo rosso per Broumov, essendo l’azzurro riservata a Břevnov), il secondo (per entrambi) azzurro con tre sbarre d’argento, la seconda delle quali caricata da tre rosette (d’oro per Broumov, rosse per Břevnov).

Per indicare la “fusione” tra le due abbazie i due stemmi sono rappresentati anche riuniti in un unico scudo.