Brogne

Abbaye de Saint-Gérard de Brogne

(Abbazia di San Gerardo di Brogne) – Benedettini (OSB), Padri Agostiniani dell’Assunzione (A.A.)



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Gerard de Brogne era un nobile soldato che svolgeva il ruolo di paggio alla corte di Béranger, conte di Namur; dopo la scomparsa del padre, nel 919 durante una trasferta di caccia nella foresta di Marlagne ebbe una visione mistica (la leggenda parla di “sogno”) presso una piccola cappella nel territorio di Broigne (dal nome della vicina sorgente di Brogniau: da “brune eau”, “acqua bruna”) appartenente alla sua famiglia. Nella visione San Pietro lo invitava a cambiare vita e a fondare un monastero. Gérard quindi si recò all’abbazia benedettina di Saint Denis di Parigi, dove prese i voti, e poco dopo ritornò a Broigne con alcune reliquie di Sant’Eugenio, necessarie per la fondazione del cenobio, che avrebbe preso il nome di Saint-Pierre et Saint-Eugène.

Gérard ne divenne il primo abate, anche se non fu molto presente presso il suo monastero, dato che la sue reputazione di saggezza e pietà lo fece spesso nominare arbitro per dirimere controversie, soprattutto in merito alla disciplina monastica in seno all’Ordine Benedettino, come accadde a Saint-Ghislain, Saint-Pierre-et-Bavon di Gand, Saint-Bertin a Saint-Omer, Saint-Amand, Saint-remy di Reims, Saint-Wandrille, Saint-Ouen di Rouen ed in altri luoghi.

Morì a Brogne nel 959, all’età di 70 anni, e venne sepolto nel coro della chiesa. Proclamato santo dal’arcivescovo di Liegi nel 1131 le sue spoglie vennero esumate e riposte in un ricco reliquiario, intorno al quale si sviluppò un intenso flusso di pellegrini devoti.

Il monastero venne edificato in muratura nel 923 ma rimase di modeste dimensioni fino al XV secolo. Intorno a questo si sviluppò un villaggio, nel quale abitavano gli artigiani al servizio dell’abbazia e che ne godevano i privilegi fiscali e feudali, denominato inizialmente anch’esso Broigne fino al XVII secolo quando adottò il nome del fondatore: Saint Gérard.

L’abate Héribert (morto nel 998), che fu il precettore dell’imperatore Ottone III, accolse il monarca nell’abbazia nel 992, accompagnato dal principe-vescovo di Liegi, Notger II da San Gallo.

Nel 1038 l’abate Gonthier fece ingrandire la chiesa, consacrata dal principe-vescovo Nithard, che era il signore feudale del territorio. L’abate Robert nel XIII secolo proseguì i lavori di ampliamento, a quell’epoca risalgono la cripta e la cantina che si possono vedere ancora oggi.

Nel 1525 venne distrutto durante le Guerre di religione, ricostruito fu unito alla Mensa Episcopale di Namur, Diocesi fondata nel 1559 e affidata al vescovo Antoine Havet, che ne incorporò i beni nel 1566. Titolo e dignità abbaziali vennero soppressi da papa Pio V, il patrimonio venne allora amministrato da un priore, di nomina vescovile. La comunità anche per questo declinò, i monaci residenti non arrivavano alla decina.

Nel 1559 venne creata la Diocesi di Namur, per assicurarne gli introiti le vennero assegnate le rendite di diverse abbazie, tra le quali anche quella di Brogne, delle quali in vescovo divenne a tutti gli effetti l’abate. Cosa che generò non pochi conflitti.

Nel 1750 si intrapresero i lavori per la ricostruzione del complesso, in stile neoclassico, ma i moti rivoluzionari bloccarono i lavori nel 1795, il monastero venne soppresso, i monaci espulsi (erano solo due!), il chiostro venne abbattuto per permettere il transito di una nuova strada.

Inizialmente gli edifici abbaziali vennero concessi ai Padri Agostiniani dell’Assunzione, che vi aprirono una scuola di Filosofia. Ma dopo un saccheggio nel XIX secolo abbandonarono anch’essi il luogo, che andò rapidamente in rovina.

Nel 1974 quel che restava dell’antica abbazia fu acquistato dal Comune di Mettet: che resturò il quartiere abbaziale del XVIII secolo, le due grandi ali adibite a fattorie, la cripta del XIII secolo.

L’associazione “Abbaye Saint-Gérard de Brogne” ha creato nel palazzo abbaziale un centro per esposizioni, seminari e attività culturali.

Il birrificio dell’abbazia è documentato dal 986, l’attività brassicola è stata ripresa nel 1981, inizialmente affidata ad esterni (Brasserie la Binchoise), nel 2013 è stata riportata nei locali dell’ex Ospitale dei pellegrini, appositamente adattati per la produzione della “Bière Abbaye de Brogne” all’interno degli ex edifici monastici. Attualmente si producono:

– la “Abbaye de Brogne blonde” è una birra biologica con un titolo alcoolico del 6,5 %.
– la “Abbaye de Brogne brune” è una birra biologica scura con un titolo alcoolico del 7 %.
– la “Abbaye de Brogne Spéciale Noël” di produzione limitata stagionale con un titolo alcoolico dell’8,5%

L’abbazia è nota anche per la sua pregiata produzione vinicola.

Prima della creazione della Diocesi di Namur lo stemma dell’abbazia mostrava San Pietro e San Gerardo accompagnati dalle armi personali dell’abate pro-tempore. Dal 1559 è stato creato un sigillo nuovo, dal quale è derivato lo stemma, la cui più antica rappresentazione a colori figura nel celbre album di disegni realizzato da Adrien de Montigny per il duca di Croÿ en 1604.

Lo stemma dell’abbazia si presenta: « Parti : au premier d’or au lion de sable armé et lampassé de gueules : au second de gueules à la bande d’or » (“partito: al primo d’oro al leone di nero armato e lampassato di rosso: al secondo di rosso alla banda d’oro”).

Il leone è il tradizionale emblema della contea di Fiandra (il cui conte era anche conte di Namur), passato anche ad identificare la contea di Namur, e della omonima famiglia feudale, brisato da una banda rossa.

Il conte Baudoin di Fiandra infatti nel 1195 divise i suoi possedimenti tra i figli: a Philippe andò la contea di Namur, e continò ad usare le armi paterne “di Fiandra” con una banda rossa per distinguere i nuovi territori, esse verranno adottate anche dalla città di Namur (ma senza banda rossa).

Il campo rosso alla banda d’oro richiama l’arme della provincia di Namur (“d’or a la bande de gueules”), con i colori invertiti, ed è quello proprio dell’abbazia.