Bon Secours

Couvent de Sainte-Marie aux Fontaines

(Convento di Santa Maria delle Fonti) – Ordine del Santissimo Salvatore / Padri Brigidini



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Lo stemma dell’Ordine Brigidino originale prevedeva una particolare croce rossa, a otto punte come
quella di Malta, con o senza bordura diminuita d’oro, caricata al centro da un pomello d’argento e
munita di piede appuntito (“pieficcata”). Se ne vede un esempio nello Stemmario Estense
conservato alla Biblioteca di Modena.

Attualmente esiste in commercio una birra “La Vieille Bon Secours” (l’antica Bon Secours) che nell’etichetta riporta la dizione “Traditions des Pères Brigittins” (Tradizione dei Padri Brigidini); di fatto si riferisce a due realtà distinte, il villaggio di Bon Secours e la comunità dei Brigidini di Péruwelz.
Nel XVI secolo, Baudouin de Péruwelz e la moglie Isabeau de Rœulx donano un ampio giardino di fronte al castello feudale, dove realizzare un ospedale per poveri. Al centro del giardino sgorga una fonte di acqua purissima, già utilizzata dagli abitanti del borgo.
Nel 1757 i Padri Brigidini, che avevano l’incarico dell’assistenza spirituale del territorio vi fondarono un monastero denominato Sainte-Marie-aux-Fontaines e la sorgente viene utilizzata per alimentare una artistica fontana: costruita in pietra con cannelle in bronzo che versano l’acqua in una grande vasca a mezza-luna.
Nel 1784 il monastero viene soppresso in ottemperanza alle leggi “secolarizzatrici” dell’imperatore Giuseppe II d’Austria e nel 1860 la fontana viene spostata in quello che oggi è il parco “Edourad Simon” di Péruwelz. La sorgente, attraverso un condotto apposito, viene utilizzata per un lavatoio pubblico che nel 1912 riceverà una copertura in ferro e vetro (oggi scomparsa), per proteggere le persone dalle intemperie, realizzata a spese dei coniugi Dubuisson-Coppin.
“Bon Secours” è invece l’appellativo della basilica di Notre-Dame de Bon-Secours (Nostra signora del Buon Soccorso), situata al centro del villaggio di Bon-Secours, su di una collina che segnava il confine tra i territori di Péruwelz (al quale apparteneva), Blaton (oggi in Belgio) e Condé-sur-l’Escaut (oggi in territorio francese).
È una nota meta di pellegrinaggio dal Medioevo, da quando vi si venerava una statua della Vergine Maria posta su di una antica quercia, che diede il nome alla chiesa di Notre-Dame-du-chêne-entre-deux-bois (Nostra Signora della quercia tra due boschi).
Nel XVII secolo la quercia si disseccò e la sacra immagine scomparve, con il legno dell’antico albero abbattuto il parroco di Péruwelz fece realizzare una nuova statua, abbigliata nello “stile” delle Madonne spagnole del XVII secolo, inizialmente posta entro una piccola edicola in pietra realizzata nella stessa posizione dell’albero scomparso. Assunse il nome di Notre-Dame de Bon-Secours qualche tempo dopo, allorché la particolare protezione mariana risparmiò il territorio dalla peste. Nel 1637 le autorità comunali riconobbero la protezione celeste e fecero costruire una cappella che cominciò ad attirare pellegrini, al punto che si dovette costruire una nuova più ampia chiesa nel 1643. I pellegrinaggi continueranno, non senza difficoltà, anche durante le numerose guerre dei secoli successivi fino al periodo rivoluzionario.
Grazie anche ai trasporti pubblici del XIX secolo, specialmente al tram proveniente da Valenciennes, i pellegrini tornarono a Bon-Secours, che si sviluppò in un villaggio legato alla sua chiesa che ebbe anche una nota clinica per le malattie nervose e che il 26 agosto 1907 divenne un comune autonomo (lo rimarrà fino a 1977).

Il numero di pellegrini e di visitatori costrinse ad edificare una grande basilica, tra il 1885 e il 1892, in stile neogotico secondo il disegno dell’architetto François Baeckelmans di Anversa. Nel 1910 Pio X concesse il titolo di “Basilica minore”.
L’Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida (in latino Ordo Sanctissimi Salvatoris Sanctae Brigittae) è stato fondato nel 1346 presso il castello reale di Vadstena da Brigida di Svezia (1303-1373), donato allo scopo da re Magnus Eriksson, e approvato da Urbano V il 5 agosto 1370 e, in origine, prevedeva che le abbazie fossero “doppie” accanto alla principale comunità di monache, c'era una piccola comunità di canonici per garantire loro i sacramenti (fino al 1422). La badessa aveva un'autorità superiore su tutti. Le suore e le religiose di quest'ordine hanno seguito sin dall'inizio la regola dei canonici di sant'Agostino. Venne disperso dalla Riforma luterana, anche se in Belgio l’Ordine sopravvisse fino alla Rivoluzione. Il ramo maschile si estinse nel 1863, con la scomparsa dell’ultimo religioso Johannes Müller, monaco di Altomünster (Baviera).
L'8 settembre 1911 la svedese luterana Maria Elisabeth Hesselblad (canonizzata da papa Francesco il 5 giugno 2016), si convertì al cattolicesimo e fondò a Roma una Congregazione di suore con l'abito e il carisma di Santa Brigida specializzato nell'apostolato ecumenico presso le popolazioni scandinave.
Il ramo maschile è stato rifondato nello stato americano dell’Oregon.
Questo ordine è noto in particolare per aver onorato santa Maria Maddalena, e comprendeva in passato un gran numero di ex prostitute, che al momento della loro ammissione, venivano poste in “quarantena di contrizione” per venire in “resipiscenza” prima di potersi convertire.
Lo stemma dell’Ordine Brigidino originale prevedeva una particolare croce rossa, a otto punte come quella di Malta, con o senza bordura diminuita d’oro, caricata al centro da un pomello d’argento e munita di piede appuntito (“pieficcata”). Se ne vede un esempio nello Stemmario Estense conservato alla Biblioteca di Modena.
Secondo la regola la croce rossa aveva al centro il piccolo tondo bianco “… a ricordo del Mistero del Corpo di Cristo” che si celebra nell’Eucarestia.
Il Nuovo Ordine Brigidino, rinato, porta oggi uno stemma più complesso, consta di uno scudo inquartato: nel primo si nostra la croce bianca in campo azzurro con cinque bolli rossi, quattro sui bracci pieno e uno al centro svuotato di bianco richiama l’ elemento più caratteristico dell'abito delle suore brigidine: una corona di lino bianco che portano sul capo, fissata al velo con uno spillo, alla quale sono cucite cinque pezze circolari di tessuto rosso disposte a croce (una sulla fronte, una dietro la testa, due sopra le orecchie e una sulla sommità del capo).
Nel secondo la corona di spine in campo oro; nel terzo le cinque piaghe di Gesù rosse in campo pure d’oro; nel quarto lo stemma antico del Regno di Svezia, patria di Santa Brigida (d’azzurro a tre sbarre d’argento, dell’antico casato reale svedese di Folkung). Il tutto cimato da una corona d’oro a fioroni e gemmata e accollato ad un serto vegetale formato da un ramo di nocciolo e uno di palma, al quale è intrecciato un nastro azzurro con il motto AMOR MEUS CRUCIFIXUS EST (“il mio Amore è stato crocifisso”).
L’ex minatore Charles Caulier fonda a Bon Secours nel 1933 una società che si occupa della distribuzione di birra, nel 1980 Roger Caulier trasferisce la sede della società a Péruwelz, dove comincia a commercializzare una propria birra: “La Vieille Bon Secours”, che inizialmente viene prodotta da altri ma, dal 1994 nella sede propria (le prime bottiglie vengono commercializzate un anno dopo). La ditta verrà chiusa con la crisi economica 2008, ma il marchio è stato rilevato da una finanziaria che si è data lo scopo di ripristinare la produzione.

La birra “Bon Secours” originale era una bruna fortemente aromatica all’8% di alcool.
Attualmente la produzione avviene sempre a Péruwelz, e con un carattere artigianale, nella nuova
Brasserie Caulier, e si possono trovare le varietà:
– La Bon Secours blonde (bionda all’8%)
– La Bon Secours ambrée (ambrata all’8%)
– La Bon Secours brune (bruna all’8%)
– La Bon Secours aux myrtilles (aromatizzata ai mirtilli, al 7%)
– La Bon Secours aux framboises (ai lamponi, al 7%)
– La Bon Secours de Noël (stagionale natalizia al 10%)
– La Vieille Bon Secours, bionda al 7,5% viene prodotta ancora.
Una bottiglia da 12 litri di “Vieille Bon Secours” (vecchia produzione) stoccata da oltre 10 anni presso il ristorante “Belgo” di Holborn, vicino a Londra, è stata venduta per la somma di 780 euro.
È considerata è la bottiglia di birra più costosa del mondo.
La Brasserie Caulier produce anche la birra “La Paix-Dieu”, una birra Tripel in stile “abbazia” dedicata all’omonima abbazia cistercense di Amay.
A Bon-Secours ha avuto sede anche un priorato cistercense femminile: in una notte del giugno 1905 un centinaio di suore “Bernardine” provenienti dall’abbazia di Notre-Dame de la Plaine di
Esquermes (Lille) si trasferì, dopo la promulgazione delle leggi anticlericali in Francia da parte del governo Waldeck-Rousseau nel nuova complesso costruito su un terreno acquistato dalla famiglia
Voet, che ospitò un istituto di educazione per ragazze e una casa di riposo dedicata a “Notre-Dame de Bon-Secours”.
Durate la Prima Guerra Mondiale si organizzò come ospedale per feriti di guerra francesi e tedeschi, sotto la guida della priora dell’epoca. Analoga sorte durante il Secondo Conflitto Mondiale: le
religiose garantirono alla popolazione anche la somministrazione quotidiana di “zuppa popolare”.
Questo non impedì la requisizione degli edifici da parte del Governo Belga nel 1945, per farne un centro di istruzione per le giovani reclute del XVI Battaglione di Fucilieri, destinati a raggiungere
gli alleati sul fronte del Reno. Successivamente gli americani rinchiuderanno al monastero un migliaio di ucraini e altri prigionieri degli ex campi di concentramento tedeschi, in attesa del loro
rimpatrio.
Oggi ospita la Casa di Cura “Espéranderie” per persone handicappate, creata nel 1972 nel convento ancora di proprietà delle monache fino al 1981 quando, ceduta la proprietà, le ultime religiose si
trasferiranno al monastero di Saint-André-lez-Lille nel 2010.