Baumburg

Sankt Margarethen Abtei zu Baumburg

(Ex abbazia di Santa Margherita di Baumburg) – Altenmarkt am der Alz, Traunstein, Oberbayern, Germania



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Il monastero venne fondato, su un pendio scosceso nella valle del fiume Traun dove già sorgeva un
piccolo monastero dedicato a santa Margherita, risalente al 1020, sorto al posto del castello di
Paumpurch, edificato dai signori di Sigharding nel 925.
La nuova fondazione (in realtà una ri-fondazione) venne intrapresa dal conte Berengar II von
Sulzbach tra il 1107 il 1109, mantenendo fede ad un voto fatto nel 1105 sul letto di morte della
moglie, la contessa Adelheid di Megling-Frontenhausen, per farne il suo luogo di sepoltura .
Secondo la leggenda Adelheid aveva sposato in prime nozze, contro il volere del padre Kuno von
Megling-Frontenhausen, il conte Marquart di Marquartstein, molto più anziano di lei e appartenente
ad una famiglia animata da feroce inimicizia contro i Megling-Frontenhausen.
Rimasto gravemente ferito in un attentato mosso contro di lui dai figli di una vedova da lui
corteggiata (forse stuprata), sul letto di morte lasciò i beni in eredità a Adelheid, con il vincolo di
fondare un monastero presso il castello di Paumpurch.
Nel 1099 la contessa sposò Ulrich von Pütten, dal quale ebbe la figlia Uta (all’origine dalla dinastia
dei Ortenburg-Kraiburg), che purtroppo morì poco tempo dopo in un torneo a Ratisbona.
Berengario di Sulzbach fu il terzo marito. Sentendosi ormai prossima alla morte, che avvenne nel
1055, Adelheid chiese al marito di portare a compimento il voto di fondazione (per sicurezza fece
stilare un atto alla presenza di dodici cavalieri).
A Berengario era già stato affidato dalla di lui madre Irmengard un incarico simile: costruire un
monastero a Berchtesgaden.
Il conte Berengario nominò Eberwin come prevosto del nuovo monastero e vi trasferì i canonici
agostiniani di Berchtesgaden, il monastero che il conte avevano precedentemente popolato con i
monaci dell'abbazia di Rottenbuch, con l’aiuto dello stesso Eberwin. A Baumburg vengono
assegnate anche la proprietà di Berchtesgaden. Tuttavia, intorno al 1116 Berengario lasciò che
Eberwin ritornasse a Berchtesgaden per condurlo nuovamente come monastero indipendente.
Il nuovo preposto di Baumburg, Gottschalk (circa 1120-1163), non fu affatto contento del distacco
di Berchtesgaden; definì Eberwin un "apostata" e lo rimosse dalla lista dei superiori. Inoltre, non era
disposto ad accettare la perdita della proprietà in favore della rinata Berchtesgaden. Dopo la morte
del conte Berengar, il 3 dicembre 1125, contestò la legalità della separazione dei due monasteri e
fece appello all'arcivescovo Konrad I di Salisburgo (1106-1147), per ottenerne un'ingiunzione a
ricongiungersi. Dopo un arbitrato nel 1136, Konrad confermò la separazione dei due monasteri,
come desiderato da Berengario, e nel 1142 ottenne la ratifica da papa Innocenzo II.
Il primo prevosto di Baumburg fu Gottschalk (1120-1163), il quale non era in buoni rapporti con
Erwin (tanto che lo definì “un rinnegato”) che contestava la sua carica, per via di controversie sulle
prerogative e le proprietà dei due centri, la cui “separazione” non era del tutto chiarita ancora alla
morte del conte Berengario, il 3 dicembre 1125. La vertenza venne risolta dall’arcivescovo Konrad
di Salisburgo solo nel 1136, con la conferma di papa Innocenzo II del 1142.
Comunque Gottschalk inaugurò nel 1129 la chiesa conventuale dedicate a San Nicola.

Il 12 luglio 1156 l’arcivescovo Eberhard I di Salisburgo consacrò la nuova monumentale chiesa a
tre navate, dedicata a Santa Margherita d’Antiochia, in stile romanico, che sostituì la primitiva
cappella di San Nicola, risalente al 1129.
Il prevosto di Baumburg godeva del titolo di “arcidiacono”, uno dei quattro che governavano il
territorio dell’arcivescovado di Salisburgo, che gli consentiva di agire come “deputato”
dell’arcivescovo con giurisdizione sulla chiesa e il patrimonio dell’abbazia, come confermato dalla
bolla papale del 1185.
I canonici si occupavano della pastorale nelle diverse parrocchie della regione: Altenmarkt, St.
Georgen, Truchtlaching, Traunwalchen, Neuenchieming, Kineberg, Poing (oggi Truchtlaching) e in
altri possedimenti della Bassa Austria. Gestivano anche una scuola, per la formazione dei giovani
dell’aristocrazia locale.
Nel 1248, con l’estinzione della linea diretta dei conti, i nuovi “protettori” o “advocati” (Stiftsvögte
) dell’abbazia divennero i Wittelsbach, i quali con l’erezione del Ducato di Baviera, diedero grande
importanza al monastero, al confine con il territorio di Salisburgo.
Durante l’abbaziato di don Kaspar Ebenhauser (1436-1479), che riformò religiosamente il
monastero e lo sviluppò economicamente, la chiesa ricevette una decorazione tardogotica e gli
edifici del monastero furono in gran parte restaurati.
Come in altri monasteri tedeschi anche Baumburg fu vittima del generale declino religioso del XV
secolo, soprattutto con l’avanzare della Riforma Luterana. In diverse occasioni il monastero venne
assoggettato alla vicina Berchtesgadener e in seguito al principe-prevosto Wolfgang II Griesstätter
di Haslach.
Tra il 1523 e il 1539 ben tre diversi incendi distrussero l’abbazia; nel 1579 vi vivevano solo tre
canonici.
Nel XVI secolo si ebbe una rinascita, la scuola collegiale godeva di una buona reputazione tra la
nobiltà, opinione ma venuta meno dal Medioevo, e anche il numero dei canonici aumentò.
Intorno al 1600 gli edifici medioevali vennero ricostruiti in forme barocche, anche i campanili
vennero insigniti delle caratteristiche cupole “a cipolla”, sotto la prevostura di don Michael Doegger
(1688-1706) e Patritius Stöttner (1707-1737). I lavori della chiesa vennero completati nel 1755,
sotto la prevostura di don Joachim Vischer, secondo il disegno di Franz Alois Mayr di Trostberg;
insieme a lui il pittore della corte imperiale di Praga, Felix Anton Scheffler, e gli stuccatori della
scuola di Wessobrunner sono stati i principali artisti di quella che venne definita la "perla del
rococò del Chiemgau".
Nel 1803 il monastero venne abolito, sulla scia della secolarizzazione dello Stato Bavarese. Nel
1812 gli edifici e le proprietà fondiarie vennero messe in vendita. La chiesa divenne la chiesa
parrocchiale di Altenmarkt-an-der-Alz, ma molti edifici monastici vennero demoliti. Un’ala
superstite funge da casa parrocchiale dal 1910, mentre un’altra ospitò per lungo tempo una casa di
riposo, oggi trasformata in hotel e un centro congressi.
Il Klosterbrauerei (Birrificio Monastico) Kloster Baumburg, fondato nel 1612, è oggi di proprietà
privata. Vi si producono diverse birre con l’etichetta “Klosterbrauerei Baumburg”:
– Baumburger Export Hell, classica bavarese nello stile del Chiemgau. Alcol: 5,2%
– Baumburger KlosterWeiße, bianca. Alcol: 4,8% vol.

– Baumburger Pils, leggera nello stile della Germania meridionale. Alcol: 4,8% vol.
– Baumburger Klosterdunkel, scura biologica. Alcol: 5,5% vol.
– Baumburger Märzen Spezial. Alcol: 5,6% vol.
– Baumburger Weißbier-Bock. Alcol: 6,8%.
– Baumburger Heller Bock. Alcol: 6,8%.
– Baumburger Chorherrenbock. Alcool: 6,8%.
– Baumburger Stopfbock. Alcol: 6,8%.
– Traudi – der Baumburger helle Doppelbock. Alcol: 8,0%
– Sopherl – der Baumburger Eisbock. Alcol: 11,0%
– Josefine, scura. Alcol: 12,0%
– Heidi, forte. Alcol: 12,0%
– Berta, Doppelbock scura. Alco. 8,0%
.
Lo stemma dell’abbazia compare oggi sulle etichette della birra, si tratta di un classic stemma
“parlante” dato che mostra un albero che sovrasta una cinta murata, da “baum” (albero) e “burg”
(borgo murato), posta sulla sommità di un monte.