Tournai

Abbaye de Saint Martin de Tournai

(Abbazia di San Martino di Tournai) – Monaci Benedettini



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Nell’XI secolo Tournai era una città di circa una decina di migliaia di abitanti, ma un religioso insegnante alla scuola della cattedrale, il canonico Odon d’Orléans ha difficoltà a trovarvi il raccoglimento necessario alla preghiera. Decide quindi di restaurare un antico monastero nel centro cittadino, fondato dal vescovo (poi santo) Èloy nelVII secolo e dedicato al santo vescovo di Tour, Martino, ridotta in rovine a causa delle scorrerie dei Normanni. Per la comunità monastica sceglie la Regola benedettina di Cluny e lui ne diverrà il primo abate, la fondazione viene autorizzata dal vescovo Radbod II il 2 maggio 1092.

Grazie alla sua personale erudizione e alle sue conoscenze l’abate promuove l’istituzione di uno scriptorium che acquisirà grande rinomanza sotto la guida del monaco Rodulphe, mentre l’abbazia ottiene sempre più favori, donazioni e lasciti che ne formeranno un vasto dominio fondiario nel XIII secolo, con una quarantina di priorati dipendenti e innumerevoli servi. L’abate otterrà anche il privilegio di amministrare la giustizia nei territori soggetti, come un grande vassallo del regno.

Nel XIV secolo però la cattiva gestione unita alla crisi economica e religiosa della regione determina un rapido declino. I monaci conducono una vita fastosa e secolare, al punto che viene istruita una inchiesta papale: nel 1332 alcuni monaci e l’abate vengono scomunicati, e viene nominato abate Gilles Le Muisit per ristabilire la disciplina.
Nel XVIII secolo, promossi dall’abate Robert Delezenne, vengono intrapresi grandi lavori di “restauro” degli edifici medioevali, affidando l’incarico all’architetto Laurent-Benoît Dewez che costruisce una nuova chiesa e un imponente palazzo abbaziale con una facciata di 130 metri di larghezza, inaugurato nel 1767.

L’arrivo dei rivoluzionari francesi nei Paesi Bassi Meridionale costringe i religiosi alla fuga, l’abbazia viene soppressa nel 1797 e, in gran parte, demolita, la chiesa viene trasformata inizialmente in Tempio della Ragione ma poi demolita anch’essa, si salva il quartiere abbaziale che ospita dal 1830 il municipio (Hôtel de Ville) della città di Tournai (sul frontone del quale si vede ancora lo stemma dell’abate Delezenne). Danneggiato dai bombardamenti del 16 maggio 1940 viene restaurato alla fine della Seconda Guerra mondiale. Dell’antica abbazia rimane il chiostro del XV secolo

Nel 1096 il vescovo Radbot concede ai monaci di Saint Martin il diritto di produrre birra, concessione approvata dal re Childerico, come “bevanda salubre” in luogo dell’acqua, che aveva contribuito alla diffusione delle epidemie. I monaci formulano una ricetta che manterranno segreta fino alla cessazione della produzione nel 1793.

Nel 1890 è stata ritrovata la ricetta originale in un archivio e la Brasserie Brunehaut di Rongy (Hainaut) produce da allora una birra denominata “Abbaye de St. Martin” che riporta in etichetta la data del 1096 e lo stemma della città di Tournai. Il 26 febbraio 2001 la birreria ha ricevuto l’autorizzazione del canonico Jean Dumulin, archivista e conservatore dell’archivio della cattedrale di Tournai, ad utilizzare una riproduzione di una vetrata della cattedrale raffigurante il pagamento della “decima” della birra in etichetta, alla quale il 25 marzo 2002 è stato aggiunto lo stemma della città.

Le varietà, che hanno ricevuto attestazioni e premi internazionali, sono:
• Abbaye de Saint-Martin Blonde, 7 % d’alcool.
• Abbaye de Saint-Martin Brune, 8 % d’alcool.
• Abbaye de Saint-Martin Triple, bionda 9 % d’alcool.
• Abbaye de Saint-Martin Cuvée de Noël, rossa bruna, 8,5 % d’alcool prodotta per il periodo natalizio.

Lo stemma storico dell’abbazia mostra il celebre episodio della « carità di San Martino », scelta iconografica condivisa con altre abbazie con la stessa dedica, in campo d’oro, con il capo rosso caricato di tre gigli d’oro. Nella raccolta degli stemmi pubblicata nel volume edito a Bruges da J. Gaillard nel 1847 “Éphémérides Brugeoises, ou Relation Chronologique des évenements qui se sont passé dans la ville de Bruges depuis les temps les plus recuLée jusqu’à nos jours” la figura del santo sembra ricalcata sul celebre quadro dipinto nel 1618 da Anton Van Dyck (“San Martino e il povero”) per la chiesa parrocchiale di Saventhem, presso Bruxelles.