Sankt Lambrecht
Abtei Sankt Lambrecht
(Abbazia di San Lamberto) – Monaci Benedettini

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Il margravio Markward von Eppenstein decise la costruzione di un monastero (con la solita formula “per la salvezza di sé e della sua famiglia”) nel 1076 presso la “Kirche des Heiligen Lambert im Walde” (chiesa di San Lamberto nella Foresta), il cui cantiere venne portato avanti dal figlio Heinrich III, duca di Carinzia, fino alla sua morte nel 1122.
Nel XII secolo venne edificata una grande basilica romanica, consacrata nel 1160,
il monastero di Mariazell venne fondato da un gruppo di monaci di St. Lambrecht nel 1157 e, dal 1992, è nuovamente un priorato dipendente.
Dal XII secoli si sviluppò un fiorente Scriptorium, che ebbe miniatori e calligrafi che assunsero a grande fama: come Fridericus Rosula, Andreas Moravus. La biblioteca ebbe un patrimonio prestigioso, incrementato dall’abata Johann I Friedberger (1341-1359), che aveva studiato all’Università di Bologna.
Dopo un incendio nel 1262 venne ricostruita la chiesa nelle forme gotiche, riconsacrata nel 1421 sotto l’abbaziato di Heinrich Moyker (1419-1455), anch’egli fervido bibliofilo che raccolse fondi librari da ogni dove. Nel patrimonio librario confluì la biblioteca legale di Johannes Drezeler di Münster in Vestfalia
Nel 1424 si decise la costruzione della chiesa di San Pietro, come chiesa del villaggio e per i pellegrini, che venne però distrutta assieme alla basilica e all’ospedale in un altro incendio del 1471.
Dopo i necessari restauri l’intero complesso venne completamente trasformato nelle fastose forme del barocco nel 1639, su disegno dell’architetto Domenico Sciassia, che si occupò anche del priorato di Mariazell. I lavori vennero completato qualche tempo dopo la scomparsa di Sciassia nel 1692.
Soppresso con decreto imperiale del 4 gennaio 1786 in ossequio alle leggi di riforma della Chiesa dovette, l’abate Berthold Sternegger (1760-1793) fu costretto a cedere la biblioteca all’Università di Graz e a lasciare il monastero, ma l’imperatore Francesco II restaurò l’abbazia nel 1805 e molti libri poterono essere recuperati dal successore abate Joachim I Röck (1802-1810) tranne i preziosi manoscritti medioevali.
Espropriato dai nazisti nel 1938 venne usato dal 1942 al 1945 come campo di reclusione diretto dal comandante delle SS Hubert Erhart, succursale del campo di concentramento di Mathausen-Gusen, dove vennero reclusi soprattutto Testimoni di Geova. I monaci si trasferirono a Mariazell che assunse la denominazione di Abtei St. Lambrecht mit Sitz in Mariazell (“Abbazia di St. Lambrecht con sede a Mariazell”).
La triste fama venne attenuata con il ritorno dei benedettini nel 1946 che riuscirono a riottenere anche parte della loro famosa biblioteca, circa 30.000 volumi e diversi pezzi antichi.
Oggi il monastero gestisce circa 4.000 ettari di proprietà agricole e forestali. Inoltre, i monaci hanno favorito l’installazione di un sistema di teleriscaldamento locale a legna che rifornisce l’intera città. Il monastero gestisce anche una „Schule des Daseins“ (“scuola dell’esistenza”), un centro di formazione spirituale.
Come tutti i monasteri nel Medioevo, l’abbazia era un centro educativo. Nel 1835 fu istituita una scuola superiore di campagna con cinque classi nel monastero; la scuola fu attiva fino al 1932.
Lo stemma proprio dell’abbazia mostra uno scudo “troncato: al primo d’azzurro a due pastorali addossati d’oro posti in croce di Sant’Andrea e uscenti dalla troncatura; al secondo di rosso, alla lettera maiuscola L d’oro”. Solitamente lo scudo è accollato a due pastorali incrociati e timbrato dalla mitra.
La “Lambertini Stiftsbier” è prodotta dalla micro birreria stiriana Brauerei Murau, di Murau per il monastero, sulle etichette sono rappresentati i “bulbi” delle torri della chiesa abbaziale mentre nelle bottiglie è contenuta una lager ambrata, con un tenore alcoolico del 5,2%.