San Pedro de Cardeña
Monasterio de de San Pedro de Cardeña – Abadia de Nuestra Señora de los Mártires
(Monastero di San Pietro di Cardeña – Abbazia di Nostra Signora dei Martiri) – Monaci Cistercensi della Stretta Osservanza

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Un monastero sorse nel IX secolo nella località di Cardeña (“campo di cardi”), i primi documenti che ne attestano l’esistenza sono del 902, e registrano la donazione di terreni da parte di Gonzalo Telelz, conte di Lantarón e Cerezo, e di sua moglie Flámula. Si sa però che nell’899 il re Alfonso III il Grande aveva finanziato i lavori di restauro del monastero stesso.
Ebbe un importante Scriptorium, nel quale si realizzarono importantissimi manoscritti oggi conservati nei maggiori musei spagnoli e internazionali.
Il massacro di 200 monaci da parte dei musulmani nel X secolo ne fece un centro di pellegrinaggio, molti devoti venivano per pregare sulla tomba dei “Mártires de Cardeña” (canonizzati nel 1603), compreso il re Felipe III di Spagna e la regina Margherita d’Austria (che ottennero il cranio dell’abate, sant’Esteban, per traslarlo nel monastero di Celanova). Secondo la tradizione ogni 6 agosto, ricorrenza dell’eccidio, la terra del chiostro dove furono sepolti i martiri, si tingeva di una color rosso sangue, il prodigio è documentato fino al XIV secolo. Nel 1674 durante i lavori per la riedificazione del cenobio nel solenne stile manierista “herreriano” (dal nome dell’architetto di Filippo II, Juan de Herrera, 1530 – 1597) il prodigio si ripeté innanzi all’arcivescovo di Enrique de Peralta y Cárdenas (attenzione all’accento), che ne fece prelevare dei campioni da far analizzare ad un’apposita commissione di medici e teologi che, versatone un quantitativo in acqua bollente, constatò come si coagulasse.
È nota anche per essere stata la prima sede della tomba del Cid Campeador e della moglie Jimena Díaz, prima che i cofani mortuari fossero traslati nella cattedrale di Burgos nel 1753.
venne saccheggiata e incendiata dai rivoluzionari. La confisca del 1836 dette il colpo di grazia alla comunità monastica.
Durante la guerra civile spagnola divenne un campo di concentramento franchista per prigionieri repubblicani fino al 1940. Il 1 febbraio 1967 un furioso incendio distrusse ter quarti del monastero
Quando venne liberata a dichiarata Bene d’Interesse Culturale.
Il 1 maggio 1942 vi arrivarono i monaci Trappisti dall’abbazia di San Isidro de Dueñas, chiamtai dall’arcivescovo di Burgos Manuel de Castro Alonso, che ottennero il titolo di priorato nel 1945, e quello di abbazia nel 1948, col titolo di Nuestra Señora de los Mártires.
Lo stemma dell’abbazia lo possiamo considerare uno stemma “parlante”: in un campo rosso sono rappresentate le chiavi pontificie, attributo iconografico di San Pietro, intrecciate con tre cardi verdi, richiamo alla Cardeña, ossia il “campo di cardi”, che è il luogo originario della fondazione. Abitualmente lo scudo è rappresentato “tenuto” da un angelo e insignito di un serto vegetale formato da due rami di palme incrociati sotto la punta dello scudo.
I monaci producono e vendono, nella “bodega” del monastero, un ambiente in stile romanico destinato all’uso commerciale fin dal Medioevo (che è il più antico spazio di questo tipo in Spagna), i loro vino “Valdevegón” ottenuto da uve La Rioja, il liquore erboristico “Tizona del Cid” (“la spada del Cid” nelle varietà “verde” con volume alcoolico del 38% e la “amarilla” – gialla al 40%, analogo al più noto Chartreuse, vert e jaune prodotto però dai certosini di Grenoble).
Dal 16 marzo 2016 si produce la prima birra “trappista” spagnola: la “Cardeña”, una Tripla rossa con un tenore del 7% da un’idea di padre José Luis, sostenuta dall’abate Roberto Iglesias, che hanno chiesto l’ideazione di una ricetta specifica al mastro birraio scozzese Bob Maltman coadiuvato dal belga Erick Coene, i quali hanno iniziato la produzione a Madrid nella Fabrica de Cervezas MarPal . Nel 2016 è stata avviata la costruzione di un piccolo birrificio all’interno delle mura del monastero, che consentirà una produzione “intra muros” e l’ottenimento del prestigioso marcio ATP (Autentic Trappist Product).