Saint-Amand-les-Eaux
Abbaye de Saint Amand d’Elnon
(Ex Abbazia di Sant’Amando dell’ Elnon) – Monaci Benedettini

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L’abbazia sorge nel territorio dell’attuale comune di Saint-Amand-les-Eaux (St-Amands-an-der-Skarpe in fiammingo, dal nome del fiume Scarpe, affluente della Schelda ), nel dipartimento del Nord, della regione Hauts-de-France, nella parte francese della regione storica della Fiandre (Flandres), dette appunto Fiandra Francese (Flandre Française), passata definitivamente sotto il controllo francese di Luigi XIII con il trattato di Utrecht del 1667.
È documentata come Monasterium Elnonense Sancti Amandi, Elnonensis urbs abbatia, Villa Helnonis, Divi Amandi oppidum, Saint Amand-en Pévèle (dalla locuzione latina in pabula, cioè “tra i pascoli”). Durante il periodo rivoluzionario (decreto del 25 vendemmiaio dell’anno II – 16 ottobre 1793) assunse il nome di Elnon-Libre. L’attuale toponimo è in uso ufficialmente dal 16 maggio 1962 (decreto del 10 maggio 1962).
Fu fondata con il patrocinio del re merovingio Dagobert I tra il 633 e il 639, alla confluenza dello Scarpe nell’Elnon, presso la foresta di Vicoigne, dal vescovo di Maastricht, Amand, che vi si ritirò e ne divenne il primo abate; nel 679 il fondatore vi morì e ne divenne il patrono dopo la canonizzazione, ottenuta anche per la sua infaticabile opera di evangelizzazione della regione fiamminga.
Nel IX secolo divenne un centro culturale importante, con una illustre biblioteca e un importante Scriptorium dove, tra l’altro, venne redatta la “Seconda Bibbia di Carlo il Calvo” (oggi alla Bibliothèque Nationale di Parigi). Nel 1672 il celebre storico bendettino-maurino padre Jean Mabillon scoprì nell’archivio dell’abbazia un testo del X secolo, in lingua germanica, il “Ludwigslied”, che commemora la vittoria di Luigi III sui normanni del 3 agosto 881 a Saucourt-en-Vimeu, considerato il più antico testo scritto di quella lingua.
Più volte distrutta dagli incendi venne radicalmente ricostruita dall’abate Nicolas Dubois in stile barocco tra il 1626 e il 1672, durante il periodo della dominazione spagnola del territorio fiammingo di Tournai, secondo un piano grandioso e molto ammirato.
Soppressa nel 1790 venne dichiarata “bien national” ma alienata a privati e pressoché distrutta tra il 1797 e il 1820. Le parti superstiti, tra le quali la poderosa torre dell’orologio, vennero adibite a museo nel 1950.
Dell’abbazia si conosce lo stemma storico, blasonato: “parti d’or à une demi-aigle bicéphale de sable issant de parti, et d’azur fleurdelysé d’or (partito: al primo d’oro alla mezza aquila bicipite di nero uscente dalla partizione; al secondo di azzurro seminato di gigli d’oro), che è quello presente nelle etichette della birra (associato alla figura della torre dell’orologio, già campanile dell’abbazia).
Lo stemma (apocrifo), che unisce lo stemma imperiale a quello del regno di Francia e che la tradizione assegna a Carlo Magno come re “franco”, è pressoché identico a quello dell’abbazia, nelle cui intenzioni vuole richiamare la fondazione da parte del re merovingio Dagobert che fu anche re dei Franchi, dal 629 al 239, e pedecessre di Carlo (a sua volt figlio di Pipino “il Breve”, funzionario di palazzo della corte Franca).
Questo stemma è vagamente richiamato dall’attuale stemma del comune di Saint-Amand-les-Eaux, che si blasona: “De sinople à l’épée haute d’argent, garnie d’or, accostée de deux fleurs de lis du même” (Di verde alla spada alta d’argento, guarnita d’oro, accostata da due gigli dello stesso). In questa forma è documentato nell’Harmorial Général de France di Charles d’Hozier dek 1696 (vol. XII, Flandres, folio n.134) come stemma del comune. Allo stemma è associato il toponimo SANCTIS AMANDI IN PABULA, denominazione storica della località (Saint Amand de Pélève).
La memoria della produzione brassicola dell’abbazia, attestata come in molti monasteri fiamminghi fin dal Medioevo, è perpetuata oggi dalla produzione della brasserie Brasserie des Sources (già ) fondata nel 1998 come “Brasserie des Amis Réunis” all’interno dell’antico mattatoio locale da un’associazione di attori francesi, coinvolti nella produzione del film “Germinal” (tratto dal romanzo di Émile Zola), tra i quali Gérard Depardieu, Renaud, Miou-Miou, il regista Claude Berri, Jean-Pierre Coffe.
La sua prima birra fu proprio la “Germinal”, aromatizzata alla liquirizia, assunse la denominazione di Brasserie de Saint-Amand nel 2002. Fallita nel 2005 venne riaperta da Jean-Luc Robert Butez, proprietario della International Breweries and Beers come Brasserie des Sources.
Oltre ad altre etichette, compresa la “Germinal”, il birrificio produce alcune “bières d’abbaye” con denominazione “Abbatiale de Saint-Amand”, tra le quali:
– Abbatiale de Saint-Amand Triple, 7°aromatizzata con bacche di ginepro
– Abbatiale de Saint-Amand 5° bianca
– Abbatiale de Saint-Amand 7° bionda,
– Abbatiale de Saint-Amand 6.5° ambrata
– Abbatiale de Saint-Amand 6.5° rossa