Heidelberg
Sankt Bartholomäus Stift Neuburg
(Abbazia di San Bartolomeo di Neuburg) – Monaci Benedettini

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Posta nell’attuale quartiere di Ziegelhausen della città universitaria di Heidelberg, presso il fiume Neckar e sul versante meridionale del monte Köpfl, Niwenburg venne fondata nel 1130 come cella dell’abbazia maschile imperiale di Lorsch, fondata nel 763 dall’arcivescovo Krodegang di Metz , l’abate Diemo vi invio alcuni monaci.
La nuova fondazione non ebbe molta fortuna, nel 1165 risulta spopolata, anche se il principe-abate di Lorsch provò a ripopolarla dotandola di beni e assegnndo i villaggi di Plankstadt, Seckenheim, Viernheim, Gernsheim, Lützelsachsen, Großsachsen.
Nel 1195 il primo conte palatino del Reno, Konrad von Staufens, la trasformò in un monastero femminile, con a capo la badessa Cunegundis.
Dopo la soppressione del monastero di Lorsch nel 1232 i diritti di questa vennero trasferiti all’arcidiocesi di Magonza e, successivamente, a quella di Worms, i cui vescovi divennero protettori di Neuburg.
Aderì alla riforma cistercense associandosi al vicino monastero di Schönau e l’affiliazione all’Ordine di Citeaux è documentata dal 1303.
Il principe elettore Federico I (1425-1476) la restituì all’Ordine Benedettino nel 1460, anche per punire la comunità cistercense che si era segnalata per la rilassatezza disciplinare: la popolazione di Heidelberg aveva addirittura sporto diverse denunce di immoraltà. Sotto l’importante badessa Margarethe Folin von Irmtraut, si unì nel 1478 all’ultima fiorente Congregazione della Riforma di Bursfeld, che fu sostenuta anche dal legato pontificio card. Nicholas von Kues (1401-1464). Un’intensa attività di costruzione venne avviata, associata a un aumento della comunità monastica.
Nel corso del XVI secolo le monache aderirono alla Riforma luterana e abbandonarono il monastero, che venne formalmente soppresso nel 1562 con la morte della badessa Brigitta von Pfalz-Simmern. Gli edifici vennero trasformati nel 1598 dal principe Friedrich IV (1574-1610) e dalla moglie Luise Juliane, come “casa del piacere”, da intendersi come “casa di campagna”.
Nel 1629, un editto restituì Neuburg alla Chiesa cattolica, vi presero dimora i Gesuiti, che vi rimasero fino alla loro prima espulsione nel 1632.
Nel 1648 l’ex abbazia di Neuburg venne riassegnata alla Chiesa Riformata.
Nel 1672, il principe elettore Karl I Ludwig (1617-1680) decise di convertire il vecchio monastero in una Frauleinstift (“Fürst-Gräff- e Adeliches Miss e Jungfern Stifft“) per le figlie del suo secondo matrimonio e quella della nobiltà palatina, un convitto-collegio riformato per donne che vivevano sotto un rigida disciplina religiosa. Per questo gli edifici vennero profondamente trasformati, una torre venne aggiunta alla chiesa, dando al complesso l’aspetto attuale. Il nome “Stift” è rimasto da allora, ha subito un significativo cambiamento di significato con la Riforma. Il numero delle suore Riformate nell’anno della fondazione era fissato a dodici.
Con il nuovo elettore, principe Philipp Wilhelm (1615-1690) della linea cattolica del Pfalz-Neuburg, i cattolici di Heidelberg tornarono ad avere maggiore influenza. In quel periodo però gli eserciti francesi devastarono la città due volte nel 1689 e nel 1693.
Nel 1693 un capitano francese, fu ucciso a colpi d’arma da fuoco da un bandito vicino al monastero durante un’esplorazione. Come rappresaglia il generale De Lorge ordinò il pagamento di una ingente somma di denaro o la completa distruzione della proprietà. Solo attraverso la mediazione del padre cappuccino Placido si provò il non coinvolgimento del monastero e si placò così il generale de Lorge.
Dopo che i cattolici, con l’aiuto dei soldati francesi, avevano cacciato i riformati dal monastero, ripresero possesso del monastero l’11 maggio 1698 con una grande processione, la chiesa venen eretta in collegiata e riconsacrata al culto cattolico. Da allora in poi, i membri delle comunità religiose di Heidelberg (cappuccini, francescani, domenicani) hanno tenuto un culto cattolico la domenica e i giorni festivi.
Nel 1706 il principe elettore Johann Wilhelm vi chiamò i Gesuiti, che insegnavano alla Università di Heidelberg, che operarono importanti innovazioni agli edifici: la maggior parte delle parti più vecchie del complesso attuale risalgono a questo periodo, come la chiesa, le ali sud e ovest.
Nel 1773 la Compagnia di Gesù fu soppressa dal papa e perse i suoi beni terreni. Così Neuburg venne per un breve periodo assegnato all’Ordine dei Lazzaristi, dove molti ex gesuiti avevano trovato rifugio, che continuarono a fungere da professori nel collegio della Stift.
Nel 1798, tuttavia, l’università pretese dal governo del Palatinato la soppressione della scuola universitaria conventuale e nel 1799 Neuburg fu ceduta a Johann Peter Werle come garanzia per la somma di 28.000 fiorini prestati all’università di Heidelberg. Questo fu il primo passo verso la completa privatizzazione della Stift.
Nel 1804, la Commissione della Chiesa cattolica del Baden vendette la Stift con tutti i suoi beni ad un commissario del governo, tale Louis Hout. È in questo periodo che il compositore Carl Maria von Weber frequentò Neuburg: nella biblioteca trasse ispirazione per le sue opere successive (come „Das Gespensterbuch“).
Nel 1825 il consigliere imperiale Johann Friedrich Heinrich Schlosser (1780-1851) e sua moglie Sofia Carlotta du Fay,, lo acquistaono per farne la loro residenza estiva. I nuovi proprietari erano membri di facoltose famiglie di Francoforte, lo zio Johann Friedrich era Johann Georg Schlosser (1739-1799), il marito della sorella di Johann Wolfgang Goethe, Cornelia (1750-1777).
Lo stesso compratore era uno scrittore e fraterno amico di Goethe, e creò un vero luogo di culto dello scrittore nell’ex monastero: dove vennero raccolte lettere, manoscritti, prime edizioni e tutto ciò che era collegato alla sua vita. Divenne un centro del Romanticismo tedesco dove, però, Goethe non andò mai.
Fu assiduamente frequentato invece dai nipoti di Goethe, Walther, Wolf e Marianne von Willemer, i “Suleika” di Goethe, che venivano a Neuburg quasi ogni estate. L’avvocato Wolfgang Maximilian von Goethe (1820 – 1883) fu un altro nipote di Goethe ospite tra queste mura.
Con la scomparsa dei coniugi Schlosser, l’edificio venne ereditato da Friedrich Alexander von Bernus (1838-1908) e successivamente dal figlio adottivo Alexander von Bernus (1880-1965). Tutti hanno continuato la tradizione, preservando e aumentando le collezioni. Fino al 1926 ospitarno personaggi di primaria grandezza come Carl Maria von Weber, Johannes Brahms, Clemens Brentano, Rudolf Steiner, Hermann Hesse, Rainer Maria Rilke…
Nel 1926 l’abbazia benedettina di Beuron acquistò gli edifici dalla famiglia del barone Alexander von Bernus, che ne era il proprietario dal 1886, l’arciabate don Raphael Walzer vi ripristinò la vita monastica. Primo abate fu designato dal 1929 don Adalbert von Neipperg , imprigionato nel 1948 a Werschetz (oggi in Serbia) dove si prodigò per la cura dei prigionieri di guerra ma venne torturato a morte.
Il 15 agosto 1937 i vescovo antinazista di Spira, mons. Ludwig Sebastian, non poté celebrare il suo cinquantesimo di sacerdozio nella sua città, occupata dai nazisti proprio allo scopo di impedirlo, e si trasferì in segreto a Neuburg dove ebbe luogo la cerimonia commemorativa.
Alla fine del secondo conflitto mondiale il complesso è stato profondamente rinnovato, e anche nel 2011 la chiesa è stata riprogettata dallo studio di architettura di Christian Taufenbach e Hugo Haring, che hanno ideato un ambiente semplice che distragga il meno possibile da ciò che sta accadendo nel suo interno. Contrariamente alla tradizione si tratta di uno spazio aperto continuo senza aree separate per preti, monaci e altri credenti, caratteristica resa anche attraverso un pavimento continuo di legno di abete proveniente dalla foresta di Heidelberg. Le finestre del coro sono state disegnate da Valentin Peter Feuerstein negli anni ’60. La finestra Cristo, di Maria e di san Bendedetto sono state progettate dall’artista Maria Theresia von Fürstenberg. L’altare e l’ambone sono rivestiti con acciaio Corten.
Anche la cappella del SS. Sacramento è di innovativa concezione, attraverso di essa si vede l’ex cappella di San Giovanni (Johanneskapelle) la parte più antica del monastero, risalente al XIV secolo.
Oggi la comunità è composta da poco più di una dozzina di monaci, che oltre ai loro compiti liturgici e pastorali, si concentrano sulla cura degli ospiti. organizzano conferenze, seminari e ritiri spirituali. Gestiscono anche il tour del monastero attraverso il complesso del castello e le parti della zona del chiostro.
Il rappresentante legale del monastero è l’associazione dell’abbazia benedettina Neuburg eV. Questa associazione è senza fini di lucro e proprietaria del bene immobile che comprende il monastero, i prati e le foreste circostanti.
Lo stemma dell’abbazia presenta un bastone pastorale accollato alla lettera N maiuscola, che rende questo emblema molto simile a quello dell’abbazia di Niedermünster (presso Ratisbona, nel quale erò la “n” è minuscola).
Il Klosterhof Neuburg GmbH & Co. KG, insieme al Gasthaus zum Klosterhof GmbH e Management GmbH dal 2007 sono ospitati negli stabilimenti monastici, ma non ha altro rapporto giuridico con l’Associazione benedettina Neuburg e.V. insieme però si occupano della gestione complessiva del vasto complesso, dedicandosi all’ospitalità, all’agricoltura, alla ricerca e alla formazione professionale.
Presso il monastero esiste un negozio, un vivaio, e altre attività
Il birrificio è gestito dalla Klosterhof GmbH , un’altra società indipendente e affittuaria dei locali, ed è stato inaugurato nel 2009 e produce esclusivamente birra biologica artigianale. Da notare che se, storicamente, si sono sempre prodotti in loco una varietà di bevande alcoliche (sidro, vino, liquori), la birra non è mai stata prodotta prima a Neuburg, nonostante la presenza di una ricca sorgente oligominerale.
Le attrezzature provengono da un fortunato acquisto sull’isola di Maiorca e ha permessi inizialmente la produzione di soli 3 tipi di birra:
- Leggera
- Scura
- Weizen
Successivamente, su richiesta pressante dei clienti, si è cominciato a produrre anche un tipo Pils e una birra stagionale ambrata dal 2010. E dal 2013 anche un tipo Ale:
- Klosterhof Heidelberg Red Summer Ale
- Klosterhof Heidelberg Pale Ale
- Klosterhof Heidelberg India Pale Ale
In occasione dell’Avvento 2011, è stata prodotta una birra Siegelbier Edition 2011, una specialità di birra molto particolare proveniente da diversi barili di legno.