Floreffe

Abbaye de Nôtre-Dame et saint Jean l’évangeliste de Floreffe

(Ex Abbazia di Nostra Signora e di San Giovanni Evangelista di Floreffe) – Canonici Regolari Premostratensi



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Floreffe (in vallone: Florefe) è oggi un Comune belga di più di settemila abitanti nella Provincia vallona di Namur, la cui circoscrizione amministrativa comprende dal 1977 anche i territori dei Comuni soppressi di Floriffoux, Franière e di Soye. Si è sviluppato intorno alla abbazia premostratense di Floreffe, fondata nel 1121 da san Norberto di Xanten (noto localmente anche come saint Norbert de Gennep, dal nome del castello presso Xanten dove sarebbe nato nel 1080 circa), fondatore dell’Ordine Premostratense, su invito del conte di Namur, Godefroid e della consorte Ermesinde, come presidio spirituale ma anche come parte della struttura difensiva di questo tratto della valle della Sambre, alla confluenza del Wèry, in particolare contro le mire espansionistiche dei conti di Hainaut.

 

Nel 1672 l’abate di Nôtre-Dame et saint Jean l’évangeliste de Floreffe ottenne da Carlo II d’Asburgo “lo Stregato”, re di Spagna e sovrano dei Paesi Bassi Spagnoli e di Borgogna, l signoria feudale di Floreffe, la proprietà dei mulini e il controllo della produzione della birra, attestata localmente già dal XV secolo.

 

Nelle “consuetudini” di vita monastica del tempo si legge che la consumazione di birra era fissata su “una misura ad ogni pasto del mezzogiorno e della sera”, i monaci che avessero ritardato per tre volte al pasto nel refettorio sarebbero stati privati della bevanda.

 

Divenne un importante casa del’Ordine Premostratense, l’abate di Floreffe, assieme a due colleghi di altre abbazie, aveva l’incarico della “visita canonica” annuale alla casa madre di Prémontré. Soppressa nel 1796, dopo la vittoria delle armate rivoluzionarie francesi a Fleurus di due anni avanti e l’annessione alla Francia.

 

Nel XIX secolo una parte degli edifici, tornati di proprietà della Diocesi di Namur, ospitarono il seminario vescovile e, attualmente, sono la sede per importanti attività culturali della Provincia di Namur.

 

Attualmente gli edifici dell’abbazia esistono ancora, nelle forme monumentali neo-classiche francesi del XVII secolo, come rimane l’antico mulino-birreria, che serve ancora oggi i cinque tipi di birra locale “Floreffe” su caratteristici tavolacci di legno, accompagnata da specialità del territorio. La produzione, non essendo più in vita la comunità monastica, è stata ripresa secondo gli antichi ricettari dei monaci da due produttori:

  • nel 1983 dalla Brasserie Lefebvre di Quenast, nel Comune belga di Rebecq, nel Brabante Vallone
  • insieme alla Brasserie Licorne della città francese di Saverne, nella regione dell’Alsazia.
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La gamma comprende diversi “stili” di birra: Floreffe Blonde, Floreffe Dubbel, Floreffe Triple, e “La Meilleure” che riprende la “Prima Melior” una birra scura otenuta con una miscela di diversi luppoli, malti e spezie, tutte comprese nelle “Bières Belges d’Abbaye Reconnues”.

 

Lo stemma del Comune è in uso dal 1971, ma è stato formalmente adottato l’8 dicembre 1992, e deriva direttamente da quello dell’antica abbazia, e si blasona: “d’azur à une rose de jardin, tigée et Feuillée de quatre pièces, à Dextre, et à une lettre Capitale F à senestre, le tout d’argent” (“d’azzurro, alla rosa di giardino, gambuta e fogliata di quattro pezzi, posta a destra, e alla lettera maiuscola F posta a sinistra, il tutto dìargento”).

Il 30 marzo 1992 il Consiglio Comunale aveva adottato anche la bandiera civica, con le stesse caratteristiche figurative dello stemma. Si tratta di un efficace esempio di stemma “parlante”: si “legge” infatti come un rebus, la rosa è il fiore (“fleur” in francese) per eccellenza, con implicazioni simboliche legate alla Vergine Maria, alla quale è associata la lettera “F”: “Fleur-ef”, che corrisponde alla pronuncia francofona del toponimo.

 

Secondo la tradizione lo stemma abbaziale fu ideato dal primo abate, Richard, designato dallo stesso Norberto, aveva il campo rosso (anziché azzurro) e si completava anche del motto “Florete Flores” (“che fioriscano i fiori”) adottatto come auspicio per il futuro della comunità (oggi traslato alla popolazione del Comune). Secondo la tradizione dell’araldica ecclesiastica locale lo stemma era sormontato da una mitra e accollato ad un pastorale, indicanti il rango di abbazia.

 

Il Comune di Floreffe è gemellato dal 1987 con quello italiano di Prata di Pordenone, perché entrambi i paesi hanno avuto un ruolo importante nell’economia mineraria, e molti pratesi sono emigrati per lavorare nei giacimenti carboniferi del territorio.