Flône

Abbaye de Saint Mathieu de Flône

(Ex abbazia di San Matteo di Flône) – Canonici regolari di Sant’Agostino, oggi Dame dell’Istruzione Cristiana



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Verso il 1070 tre cavalieri fratelli di Hesbaye: Rodolphe, Félicien e Lambert, decisero di abbandonare la vita militare per ritirarsi in solitudine e preghiera, fondarono un piccolo eremo in una zona remota e boscosa, su un terreno offerto loro dal vescovo di Liegi, Henri de Verdun, presso la confluenza del ruscello Floene nella Mosa vicino ad Amay, nel 1070 è documentata la presenza di un oratorio dedicato a Saint Mathieu, un ospizio e un mulino. A quelli unirono le loro proprietà di Geer, Imcourt, Haneffe, Perwez, Trognée e Gérimont-les-Jauche, che costituirono il primo “domanin” del monastero. Nelle intenzioni del vescovo la nuova fondazione doveva offrire assistenza ai pellegrini e ai viandanti della antica strada romana che collegava Tongres a Arlon, passando per Amay.

Pochi anni dopo, verso la fine del secolo, probabilmente nel 1091, divenne un priorato affiliato all’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Agostino. Intorno ad esso si creò un villaggio che prese il nome di Flonne (poi Flône , oggi frazione di Amay).

Nel 1139 il monastero venne elevato ad abbazia, i cui membri intrapresero attività agricole e industriali importanti (essi godevano dei diritti di estrazione mineraria della regione) oltre che a garantire la “cura delle anime” nelle parrocchie del circondario e la gestione di una rinomata scuola monastica, la prosperità economica e le numerose donazioni permisero la formazione di un vasto dominio, con diritti feudali. Tra i benefattori si ricordano i conti di Clermont, di Moha, d’Aska, di Beaufort e d’Hermalle.

Nel 1550 venne costruito un birrificio, sotto l’abbaziato di don Philippe d’Orjo (1145-1555), che è la parte più antica ancora esistente del complesso, pur rimaneggiata nel XVII e XVIII secolo.

Durante le Guerre di Religione venne attaccata a saccheggiata dai Calvinisti del principe d’Orange nel 1568.

Tra il XVII e il XVIII secolo vennero intraprese le importanti opere di restauro e ricostruzione che ne hanno fatto un importante monumento tardo-rinascimentale e barocco della regione mosana. A quell’epoca risale la chiesa di Saint-Mathieu, il monumentale colombaio, il mulino e il porticato edificati sotto l’abbaziato di don Thomas de Vinalmont (1608-1623). L’abate don Guillaume de Hemricourt (1636-1670) e il successore don Diuedonné de Hemricourt (1670-1672) completarono il lavoro con la nuova chiesa, il monastero e la caratteristica torre angolare, quest’ultima ben visibile dalla strada lungo il fiume Mosa è divenuta l’immagine emblematica dell’ abbazia. Gli edifici formano un insieme attorno ad una doppia corte, al centro della quale si trova la chiesa abbaziale dedicata a San Matteo.

Nel XVIII secolo don Jean-Jérôme de Schroots (1725-1742) fece aggiungere la Maison de la Dîme (« Casa delle Decime ») per la ricezione delle tasse e dei diritti economici dell’abbazia, alla sinistra della chiesa, mentre il suo successore Charles Delvaux de Fenffe (1742-1778) fece ricostruire il palazzo abbaziale a destra del portale d’accesso.

Nel 1796 tutti i beni vennero confiscati e venduti dai rivoluzionari. Con qualche milione di franchi l’ultimo abate, don Joseph Paquô (1779-1796), grazie al prestanome Jean-François Deneef, riuscì ad acquistarne la gran parte (con lo stesso stratagemma aveva acquistato anche l’abbazia di Val-Saint-Lambert), purtroppo non per restituirlo alla comunità, ma per cederlo al nipote il 20 luglio 1806 come bene privato. Il sito venne trasformato dalla famiglia in un castello, passato poi ai Combaires (1843-1868), aux Frésart (1868-1902), quindi nel 1921 alle Dames du Sacré-Cœur, per divenire la casa-madre della Congregazione delle Dame dell’Istruzione Cristiana con un collegio, inizialmente riservato alle giovani ragazze

Oggi la chiesa è la parrocchiale del villaggio di Flône, conserva ancora cinque pietre tombali dei prelati dell’abbazia in marmo nero, un fonte battesimale romanico del XIII secolo, gli stalli del coro del XVII secolo e il monumentale organo costruito nel 1710 da Karel Dillens. Al patrimonio appartiene anche la cassa-reliquiario con le spoglie della martire Sainte Denise, ancora molto venerata nella regione. Oggi la scuola è aperta a tutti e ospita 400 allievi alla scuola primaria e 800 alla secondaria.

Un furioso incendio nel 2007 ha danneggiato la torre angolare, procurando seri danni agli artistici rivestimenti in boiseries, e successivamente una alluvione ha isolato per lungo tempo l’abbazia. I lavori di restauro e ripristino sono stati completati da poco.

Lo stemma dell’abbazia si presenta: “d’oro a tre scaglioni d’azzurro” che è, probabilmente, la variazione (con i colori invertiti) dello stemma dei conti di Clermont, storici benefattori dell’abbazia, o un richiamo a quella degli Hesbaye. Normalmente era timbrato dalla corona baronale e associato al motto “CANDORE REGOR” (candore e rigore) .

Nel 2015 un gruppo di volontari riuniti nell’associazione “Beer-team” ha deciso di lanciare sul mercato una birra denominata «Cuvée d’Orjo», in memoria dell’abate del XVI secolo che istituì il birrificio, la bevanda è prodotta dal micro-birrificio “Flo” di Blehem (Hannut) e commercializzati durante gli eventi della scuola (Fancy-fair, Journée sportive, Pranzo di Natale…). Nel giugno 2015 è stata fondata l’Associazione ASBL «Bières de l’Abbaye de Flône» con lo scopo di migliorare la vita della scuola e il sostegno ai suoi progetti pedagogici, nonché il mantenimento del sito abbaziale. Dal 2017 il birrificio viene gestito attraverso una cooperativa sociale sotto il controllo dell’ASBL e produce:

– la «Bière de l’Abbaye de Flône» Cuvée Béthanie, una birra bionda leggera
– la «Bière de l’Abbaye de Flône» Cuvée d’Orjo, la classica ambrata in stile belga