Dendermonde (convento)
Karmelietenklooster van Dendermonde
(Ex Convento dei Carmelitani di Termonda) – Frati Scalzi della Beata Vergine del Monte Carmelo

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Il fiume Dender formava nella città fortificata di Dendermonde (lett. “Bocche del Dender”, Termonde, in francese) una sorta di isola, sulla quale sorgeva dal 1655 un convento fondato dai monaci dell’Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (dal nome del santuario sul monte presso Haifa, in Palestina), meglio note come “Carmelitani” o “Teresiani” (Santa Teresa d’Avila fu una dei suoi membri più illustri e una importante riformatrice dell’Ordine). Il convento venne soppresso dai rivoluzionari nel 1796, e divenne la sede del Palazzo di Giustizia. Acquistato da privati tornò in possesso dei monaci nel 1823.
Pesantemente danneggiato durante la Prima Guerra mondiale dall’incendio appiccato dai tedeschi a tutta la città si ridusse in rovine, che vennero restaurate, ma nel 1974 i religiosi dovettero abbandonare il luogo; acquistato dal Comune, tra il 1977 e il 1983 venne restaurato per destinarlo ad uffici del Centro Amministrativo e a Galleria d’Arte (le volte dell’antico monastero sono ancora visibili nel piano seminterrato dell’attuale edificio)
Per l’approvvigionamento del loro convento i confratelli avevano affidato la produzione di birra ad un privato, stipendiato, affidandogli una ricetta caratteristica per la produzione della bevanda.
La memoria dei Carmelitani e della produzione della loro birra è perpetuata ancora oggi nella produzione della birra “Tripel Karmeliet” secondo la ricetta loro attribuita del 1679 che prevede la produzione a partire da tre cereali : orzo, frumento e avena. Il suo nome deriva proprio dall’utilizzo di questi ingredienti. Essa viene prodotta dal 1996 dalla Brouwerij Bosteels, con sede nel vicino villaggio di Buggenhout, Antoine Bosteels ha riscoperto la ricetta originale del 1679 in un libro dell’archivio di Dendermonde. I Bosteels producono birra dal 1791, quando venne iniziata l’ attività da Evarist Bosteels, e producono anche la birra scura “Kwak” dal nome del locandiere Pauwel Kwak, che ideò un particolare tipo di bicchiere in vetro per aggirare il divieto imposto da Napoleone ai cocchieri di non fermarsi a bere durante il servizio, ideò un bicchiere che, grazie alla sua forma a clessidra inseribile in un supporto speciale in legno, poteva facilmente essere appeso alle staffe della carrozza senza spandere il contenuto, permettendo ai cocchieri di bere ancora birra durante i loro viaggi (da cui il popolare nome della Kwak come “Birra del Cocchiere”).
La Tripel Karmeliet è una birra bionda (8.4%), a partire da tre cereali: orzo, frumento e avena.
Per indicare la prestigiosa ascendenza storica della ricetta sull’etichetta della “Tripel Karmeliet” è riportato lo stemma dell’Ordine Carmelitano, il cui esempio più antico compare in una biografia del carmelitano Sant’Alberto del 1499. Nel nostro caso lo stemma è quello proprio della Congregazione Fiamminga (argento e rosso sono anche i colori blasonici della città di Dendermonde), si riconosce l’elemento stilizzato della montagna, cimata da un giglio, e tre stelle; è un chiaro riferimento al monte Carmelo, luogo di origine dell’Ordine, la stella al centro rappresenta la Vergine Maria, mentre quelle ai lati i profeti Elia ed Eliseo. La particolare forma della partizione, tecnicamente detta “cappato”, sarebbe allusiva anche all’abito dei Carmelitani, che indossano appunto una cappa bianca (su un abito marrone scuro, tinta detta “tanè”).
Abitualmente lo stemma non ha elementi di dignità religiosa, nella maggior parte degli stemmi carmelitani la figurazione è completata da una corona a fioroni con un cerchio di 12 stelle (simbolo di indipendenza, del Regno di Dio, ma anche attributo della Vergine Maria come “regina” del cielo e dalla immagine della Apocalisse) dalla quale emerge il braccio del profeta Elia impugnante la spada fiammegginte. Inoltre talvolta compare il passo biblico ( ZELO ZELATUS SUM PRO DOMINO DEO EXERCITUM (“Ardo di zelo per il Signore Dio degli eserciti” Lib. I Re, 19-10) attribuita allo stesso profeta, considerato come il fondatore dell’Ordine dei “Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”.