Dendermonde
Sint-Pieters-en-Paulusabdij
(Abbazia dei Santi Pietro e Paolo) – Monaci Benedettini

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Don Veremundus D’Haens, uno dei monaci profughi di Afflingem, costretti nel 1796 a fuggire dal Brabante dai rivoluzionari, acquistò l’antico monastero dei cappuccini di Dendermonde (Termonde, in francese), città alla foce o “bocche” (monding) del fiume Dender nella Schelda) nel 1837 e vi si stabilì con un primo novizio. Nel 1857 si unì alla Congregazione di Subiaco. Per questo il monastero si trova in centro città e non in una zona appartata come di consueto.
Nel 1886 il monastero venne ricostruito in forme neogotiche e, nel 1891, venne edificata anche la nuova ampia biblioteca monastica. Nel 1900 la vecchia chiesa del convento, ormai troppo piccola, venne demolita e sostituita dall’attuale, dedicata ai Santi San Pietro e Paolo, costruita anch’essa nello stile neogotico, secondo i piani del capomastro August Van Assche.
Nel 1914 l’abbazia fu in gran parte distrutta dall’incendio (compreso il prestigioso museo abbaziale che conservava reperti di Afflingem) che devastò la città. Fu ricostruita nello stile neo-rinascimentale fiammingo dopo il 1919, su disegno dell’architetto Gand Valentin Vaerwijck e ampliata tra il 1945 e il 1947, in mattoni rossi e secondo il piano tradizionale delle abbazie benedettine, con gli edifici principali raggruppati intorno al chiostro.
Il 21 dicembre 1939 la chiesa abbaziale fu elevata al rango di basilica dal papa.
Nel 1870 i monaci di Dendermonde poterono ritornare a rifondare l’abbazia di Afflingem.
Lo stemma dell’abbazia è pressoché identico a quello di Afflingem e ne testimonia la continuità storica, per differenziarsene l’abbazia di Dendermode modifica leggermente il colore dei metalli del disegno. Si blasona: “Di rosso, alle chiavi d’oro poste in decusse con i congegni all’insù, alla spada alta d’argento guarnita d’oro”. Le chiavi e la spada sono gli attributi iconografici dei santi titolari del monastero: Pietro e Paolo.
La produzione di birra a Dendermonde è stata resa possible grazie all’accordo con Paul Saerens del Birrificio De Block, di Peizegem, che ha permesso di produrre una “birra d’abbazia” sulla ricetta del 1937 che permette ancora oggi introiti per il mantenimento e per i progetti della stessa (grazie anche alla vendita di altri prodotti, come il liquore Smaragdus e alcuni ottimi vini commercializzati dalla ditta Rubbens di Zele).
La Tripel Abbey Beer Dendermonde è una birra bionda scura ad alta fermentazione con una gradazione alcolica dell’8%. Il sapore è dolce e dolce con note amare e ha un retrogusto lungo. Alle bottiglie fu data un’etichetta speciale, con un’immagine delle torri della chiesa dell’abbazia e la sagoma di un monaco. Due linee blu raffigurano I fiumi Dender e Scheldt e sullo sfondo viene mostrata una partitura della badessa tedesca santa Ildegarda di Bingen (un importante manoscritto della santa è tutt’ora possesso dell’abbazia)