Clairmarais

Abbaye de Notre-Dame de Clairmarais

(Ex abbazia di Nostra Signora di Claromarisco) – Monaci Cistercensi



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La fondazione avvenne per iniziativa del conte di Fiandra, Thierry d’Alsace, nel 1140 presso la foresta di Rihoult nella zona acquitrinosa alla quale i monaci, secondo l’uso dei cistercensi, daranno il beneaugurante nome di Clair Marais (Clarus Mariscus, “Marais Clair” che è all’origine del fiammingo Klaarmares), letteralmente “Chiara Palude”. La comunità proveniva da Ten Duinen (Dunes) e primo abate fu Gunfrid. L’opera di bonifica della zona cominciò con la regimentazione delle acque dei ruscelli Zyeux, Vlessiette e Schoubrouck per indirizzarli verso il fiume Aa.

Nel 1145 il conte di Guȋnes, Arnould I, assieme alla moglie Mathilde e al figlio Baudouin donarono all’abbazia tutti i loro possedimenti di Niwerlee (oggi Nieurlet) con il permesso del conte di Fuandra, Thierry d’Alsace. Il vescovo di Thérouanne, Milon II, conferma la donazione.
La famiglia dei conti di Guȋnes sarà la grande benefattrice dell’abbazia, anche i figli di Arnould, Baudouin II e la consorte Christine d’Ardres faranno qualche tempo dopo importanti donazioni nel 1174 e il conte di Fiandra, il già ricordato Thierry d’Alsace, donerà nel 1156 una parte della foresta di Ruhout (nota come Foresta di Clairmarais).

Oltre a questi, che si dimostreranno sempre benevoli nei confronti del monastero, un’altra importante dinastia benefattrice sarà quella dei signori di Bourbourg.

La protezione papale verrà confermata da Alessandro III nel 1170, che riconoscerà i possedimenti ottenuti e concederà ampi privilegi agli abati di Clairmarais.

Il 30° abate, Hertault, nel 1527, impianta la nuova prestigiosa abbazia, incrementata dai successori e soprattutto dal 43°, Morand Blomme che otterrà nel 1615, il privilegio della mitra.

Anche se devastata dalle guerre, soprattutto durante l’assedio di Saint-Omer nel 1638, l’abbazia sopravvisse e non venne mai ceduta in Commenda. Con l’arrivo dei rivoluzionari nel 1790 l’abbazia verrà soppressa e Charles-Omer Deschodt, ultimo abate eletto il 28 gennaio 1787, verrà arrestato e deportato il 6 aprile 1793. I beni verrano confiscati e venduti e parte del patrimonio verrà assegnato alla nuova mairie di Clairmarais.

Oggi dell’abbazia rimangono alcune rovine: l’entrata, la portineria, la foresteria con la cappella, una grande fattoria denominata “Cloquette” rimaneggiata nel 1680 ma sostanzialmente intatta, la piccionaia.

Lo stemma dell’abbazia richiama molto quello della casa-madre di Ten Duinen ed è stato ripreso dall’attuale comune e si blasona: “d’or aux deux crosses affrontées de gueules passées en sautoir, cantonnées en chef d’une patte de loup de sable posée en pal et en pointe d’une couleuvre du même tortillée en pal, à la fasce d’azur brochant sur le tout” (d’oro a due pastorali di rosso affrontati e posti in croce di Sant’Andrea , accantonati in capo da una zampa di lupo di nero posta in palo e in punta da un colubro dello stesso ondeggiante in palo, alla fascia d’azzurro attraversante sul tutto). Motto: VIVAT CLARUS MARISCUS, SECUS DECURSUS AQUARUM (Lunga vita a Clairmarais, ai margini del torrente).
Il lupo e il serpente alludono alla foresta e alle paludi della regione.

Come molte altre abbazie, soprattutto fiamminghe, anche Clairmarais aveva un birrificio proprio per la produzione della bevanda per il consumo interno.

Recentemente nel 2020 un imprenditore locale, Laurent Delafosse, ha deciso di farlo rinascere dopo duecento anni, oggi la Brasserie del’Abbaye di Clairmarais ha sede nell’antica monumentale fattoria (grange) dell’abbazia e produce diversi tipi di birra con materie prime locali, si può trovare:

– Abbaye de Clairmarais Blonde, al 6%.
– Abbaye de Clairmarais Triple, all’8%.