Cateau
Abbaye Saint-André du Cateau
(Ex Abbazia di Sant’Andrea di Castello) – Monaci Benedettini

Altre immagini
Fondata da Gerard I de Florinnes, vescovo di Cambrai, col titolo di « Sanctus Andreas de Castillo Sancta Maria” nell’anno 1021 presso i villaggi di Péronne e Vendelgyes (che si sono in seguito fusi con Cateau-Cambrésis), dotandole di proprietà e privilegi, nonché dei territori di Péronne, Mont-Thierry, Briastre, Wattignies, Roisin, Fontaine, Bermerain, St-Bénin, Ors, Bazuel confermati dal successore Nicolas e dagli imperatori Corrado I e da Enrico III nel corso dell’XI e XII secolo. Il primo abate fu Gilbert dal 1027 al 1045.
L’abate sedeva di diritto come deputato del Clero agli Stati Generali del Cambrésis, aveva il privilegio della mitra e svolgeva il ruolo di “Vicario” del vescovo, anche in caso di sede vacante. Il prestigioso incarico ne fece un ambita meta per i membri cadetti dell’alta aristocrazia francese.
Intorno all’abbazia vera e propria si sviluppò un ampio villaggio, fortificato e circondato da un fossato, i cui abitanti fornivano la forza lavoro al monastero e godevano dei privilegi fiscali e politici.
Fu devastata da un furioso incendio nel 1475 e ancora nel 1555, ma fu sempre prontamente ricostruita grazie alle proprie risorse finanziarie.
Nel 1789 aveva introiti per 50.000 livres e i membri della comunità religiosa erano 21. gestiva un rinomato centro di studi.
Soppressa dai rivoluzionari nel 1795, i quali cacciarono l’abate don Ferdinand Maur Delhaye, fu alienata e pressoché distrutta, il solo edifico ancora in piedi è la chiesa di Saint Martin, nelle forme manieriste dovute alla ricostruzione dell’abate Antoine de Montmorency, che ne affidò l’incarico all’architetto gesuita Jean Du Blocq tra il 1634 il 1635, e ai rimaneggiamenti successivi.
Nel 1775 è documentata la presenza di una “brasserie”. Dopo la soppressione del monastero gli edifici furono convertiti in opifici industriali, durante la Prima Guerra mondiale sul sito era fiorente la Brasserie-Malterie Lefebvre-Scalabrino, nella imponente costruzione dovuta al mastro birraio Henry Chantreuil e alla imprenditrice Suzanne Lefebvre-Scalabrino (1885-1981).
Duramente danneggiata dai cannoneggiamenti, e ricostruita nel 1918, ma chiusa nel 1926, è però rimasta pressoché intatta al punto da farne un monumento storico il 27 marzo 2000.
Oggi la produzione è ripresa nello stesso luogo, con la linea di birre “Vivat in Æternum” e con un servizio di ristorazione, gestiti dalla Brasserie-malterie de l’Abbaye du Cateau.
Si può degustare:
– la « Vivat in Aeternum » blonde 6,5%
– la « Vivat in Aeternum » Tripel 8,3%
– la « Vivat in Aeternum » Quadrupel 10%
– la « Vivat in Aeternum » Bio 6,0 %
– la « Vivat in Aeternum » Session Ipa, stagionale
– la « Vivat in Aeternum » Biere d’hiver, stagionale 8%
– la « Vivat in Aeternum » De Printemps, 6%
– la « Vivat in Aeternum » Fusion, 6,5%
Lo stemma dell’abbazia, che è stato adottato come proprio dal Comune di Bazuel, che ne fu un antico possedimento, si blasona : “De gueules à une rose tigée et feuillée d’argent” (Di rosso, ad una rosa gambuta e fogliata d’argento). La rosa è un simbolo mistico, che ritroviamo anche in altri stemmi religiosi (ad esempio: in quello dell’abbazia belga di Floreffe).