Bornem

Abdij Sint-Bernaerdts van Bornem

(Abbazia di San Bernardo di Bornem) – Monaci Cistercensi



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L’abbazia venne fondata nel 1836 dai monaci profughi di Hemiksem (fondata nel 1237), che furono costretti ad abbandonare la loro abbazia soppressa dai rivoluzionari francesi nel 1797.

Dopo aver vagato per diverse sedi rilevarono un antico convento, dedicato alla Santa Croce, fondato nel 1603 da Pedro Coloma (1587 – 1656), barone di Bornhem e signore di Bobadilla, membro di una nobile famiglia fiamminga di origine iberica. In quell’antico edificio si erano rifugiati a suo tempo i domenicani inglesi, costretti ad abbandonare il loro paese durante per persecuzioni della regine Elisabetta I nel 1658, i quali fondarono il “Collegio Inglese”. Nel 1768 il primitivo edificio, tranne la chiesa, venne demolito e ricostruito nel giro di un anno. Anche questa istituzione venne soppressa nel 1797, anche se i domenicani cercarono invano di riacquistarlo.

Passato ad una società immobiliare di Anversa venne acquistato dai Cistercensi di San Bernardo di Hemiksem nel 1836, la “nuova” abbazia acquistò gli stessi diritti e privilegi della precedente, la comunità riedificò la chiesa abbaziale nel 1840, in stile neo-classico, ed oggi funge anche da chiesa parrocchiale, nello stesso periodo il sito venne circondato da un muro contraffortato.

Nel 1872 venne ricostituita la biblioteca, su progetto del noto architetto Joseph Schadde, e grazie al lavoro di ricerca di alcuni padri-bibliotecari (soprattutto padre Edmundus de Fierlant e padre Benedictus Van Doninck) si riuscì a dotarla di un prezioso patrimonio di oltre 30.000 volumi, che comprende anche circa 3000 pezzi dell’antica abbazia di Hemiksen, con opere del XV secolo e miniature del XIII e XIV.

Nel 1844 l’abbazia fu in grado di ridare vita a quella di Val Dieu.

Nel 1998 nel piazzale dell’abbazia è stata inaugurata una statua in onore di Pedro Coloma, opera di Henri Lannoye,

Lo stemma attuale è stabile dal 1883, ma è derivato da quello più antico dell’abbazia di Hemiksem (Abdij Sint-Bernaerdts aan de Schelde) e mostra un airone con un anguilla nel becco. Accompagnato dal motto latino QUAERO SUB LITTORE VICTUM (“trovo il mio cibo sulla riva”). che si riferisce al luogo in cui si trovava l’abbazia fino al 1797: sulle rive della Schelda a Hemiksem.
Quando nel 1833 dovettero trasferirsi a Bornen non dovettero modificare il motto, dato che anche questa località si trova sulla rive dello stesso fiume.

La birra “Bornem” venne prodotta per il monastero e per finanziarne in parte le opere dal 1957 al 1971 dalla Brouwerij Beirens di Wommelgem, oggi è una “birra d’abbazia” (“riconosciuta” dal 1999) e prodotta su licenza dell’abate dalla Brouwerij Van Steenberge di Ertvelde, nelle Fiandre Orientali.
All’inizio sull’etichetta compariva la figra di San Bernardo di Clairvaux, “titolare” dell’abbazia, ma per evitare confusioni con la birra “St. Bernardus” di Watou il santo venne sostituito da un airone tenente un pesce nel becco.

Viene prodotta in due varietà:

– Bornem Dubbel, bruna a 8% (è la stessa bevanda che viene commercializzata con le etichette “Uilenspiegelbier”, “Damme” e anche “Abdij van Roosenberg”.
– Bornem Tripel, è una bionda, al 9 % d’alcool (che viene commercializzta anche con le etichette “Maerlant Damse” – “de Damme”, e “Abdij van Roosenberg” e “Abdij Keizersberg”.