Baume

Abbaye de Saint Pierre de Baume

(Ex Abbazia di San Pietro di Baume) – Monaci Benedettini



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I documenti più antichi che attestano l’esistenza dell’abbazia risalgono al IX secolo, e testimoniano la restaurazione di una monastero più antico dedicato a San Pietro Apostolo, da parte dell’abate
Bernon, proveniente dall’abbazia di Gigny, lo stesso che nel 909-910 andrà in Borgogna a Cluny per fondarvi la celebre abbazia che sarà casa madre della riforma “cluniacense”. Secondo la
tradizione il cenobio fu fondato da San Colombano e San Lothain, i documenti attestano la donazione della “cella” di Baume all’abbazia di Château-Chalon da parte di Luigi III “il cieco”.
L’abbazia venne posizionata all’estremità di una stretta valle di origine glaciale, nel massiccio dello Jura, alla confluenza di due torrenti: il Dard e il Seille, affluenti del Voiteur e quindi della Saône.
L’abate Bernard I (1067-1083) e Alberich (1104-1139) fecero edificare la grande chiesa abbaziale nello stile romanico dello Jura e posero il monastero sotto l’alta protezione dei conti di Borgogna.
La “madre” di Cluny ne diverrà, non senza conflitto, “figlia” nel XIII secolo come priorato dipendente per decreto di papa Eugenio III, ma l’imperatore Federico “Barbarossa” le restituirà il
rango di abbazia nel 1153e il titolo di “imperiale” nel 1157.
Al termine dei conflitti per la “Lotta delle investiture” Baume verrà mantenuta come dipendente da Cluny, pur conservando una certa autonomia in virtù del suo ruolo storico, mantenendo anche il
titolo abbaziale dal 1202.
Nel XV secolo si assiste al passaggio del governo nelle mani di abati “commendatari” e l’inizio di un lento declino, alimentato dalle frequenti guerre, soprattutto quella detta dei Trent’Anni, che
causarono l’abbandono degli edifici conventuali e la presa di residenza dei religiosi in case individuali.
Ciononostante l’abbazia, in quanto “imperiale”, divenne molto esclusiva: per essere ammessi era necessario possedere bel 16 “quarti” di nobiltà (in concreto: essere membri della più alta
aristocrazia della Franca Contea) e i monaci, abbandonando la regole benedettina, divennero “canonici” di Baume nel 1759 e fecero edificare la Cour des Appartements Canoniaux. Fu a causa
di questa cruciale modifica che il villaggio che si era sviluppato intorno al monastero, che fino a quel momento si era denominato Baume-les-Moines (Baume-dei-Monaci) assunse il nuovo nome di
Baume-les-Messieurs (Baume-dei-Signori [Canonici]), che porta ancora oggi.
I rivoluzionari soppressero il Capitolo dei Canonici e gli edifici conventuali, divenuti “biens nationaux” vennero venduti a privati nel 1793, la chiesa collegiata di San Pietro divenne la chiesa
parrocchiale. Il chiostro venne abbattuto a partire dal 1806, ma rimane la bella fontana, come alcune parti dell’appartamento abbaziale, tra le quali il monumentale scalone.
Oggi il complesso appartiene, in gran parte, al Conseil Départemental du Jura.
Una versione dello stemma dell’abbazia, tutt’ora presente sul tabernacolo della ex chiesa abbaziale, mostra la figura di San Pietro in cattedra in abiti pontificali, sormontante le chiavi, suo attributo
iconografico, il tutto d’oro e in campo azzurro. Questa è una variante dello stemma, solitamente composto dalle sole chiavi d’oro poste in croce di Sant’Andrea (come si vede in diversi luoghi: ad
esempio sulle vetrate della chiesa) e assai prossimo a quello dell’abbazia di Cluny (ma senza la spada di San Paolo). Lo stesso stemma è stato adottato dal comune di Baume-les-Messieurs.

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