Aywiers

Abbaye de Notre Dame Des Eaux/d’Aywiers

(Ex abbazia di Nostra Signora delle Acque) – Monache Cistercensi



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Nel 1202 venne fondato un monastero benedettino femminile a Awirs, vicino a Liegi, che venne abbandonato poco dopo, nel 1204, per trasferirsi a Lillois, presso Nivelles. Anche questa sede venne abbandonata nel 1215 e la comunità si stabilì una vasta proprietà acquitrinosa lungo il corso del torrente Lasne, vicino all’attuale Couture-Saint-Germain, alla nuova sede diedero il nome di Aywières (da “awirs”: ruscelli, dal latino “aquaria”) e in quell’occasione venne adottata la regola riformata di Citeaux. Successivamente la denominazione francofona si imporrà come Notre Dame des Eaux (Nostra Signora della Acque).

Divenne rapidamente un’abbazia prospera e ricca, con oltre cinquanta monache, numerose dipendenze, fattorie, grange e ovili lungo tutta la valle del Lasne, su un territorio di oltre 2000 ettari. Le badesse governavano come signori laici il territorio loro soggetto e sottostavano inizialmente alla direzione spirituale dell’abbazia di Villers-en-Brabant, poi assunta da quella di Aulne nel 1238.

Nel 1206 venne ammessa nella comunità Lutgarde, una benedettina che aveva rifiutato per umiltà la carica di badessa di Tongres, dove era nata nel 1182, per vivere in preghiera e solitudine. Non conoscendo bene il francese, che veniva parlato a Aywiers, fu per lei più facile rispettare il silenzio della regola cistercense, ciononostante divenne una celebre mistica e asceta, anche se visse nella completa cecità per gli ultimi dodici anni di vita; dopo la sua morte nel 1246 venne santificata e dichiarata patrona delle Fiandre. Viene spesso raffigurata con il dito davanti alla bocca. La sua biografia venne redatta dal teologo domenicano Thomas de Cantimpré.

Durante il corso della sua storia il complesso abbaziale vide periodi di prosperità, decadenza e rinnovamento, e fu una vittima durante la numerose guerre e calamità naturali che funestarono il territorio. Venne ricostruita tre volte, l’ultima nel corso del XVIII secolo.

L’abbazia venne chiusa nel 1794 e soppressa nel 1796 venne alienata, suddivisa in varie parti e venduta, all’inizio del XIX gli edifici abbaziali vennero parzialmente demoliti, in quel frangente scomparvero la chiesa abbaziale, il chiostro e gli edifici annessi, le cui pietre servirono per altre edificazioni.

Le monache si rifugiarono inizialmente nel castello di Fauquez nel 1806, ma furono costrette a lasciarlo per trasferirsi in quello di Ittre, dove l’ultima di esse morì nel 1849.

L’antico palazzo delle badesse, composto dall’edificio centrale, l’abitazione del confessore e dei cappellani fiancheggiate da una torre quadrata, venne trasformato in lussuoso castello, al centro di una vasta tenuta di oltre 9 ettari, ancora circondata dalle mura originali, che divenne un parco, oggi visitabile durante la Fête des plantes et des jardins d’Aywiers (il primo fine-settimana di maggio e il primo di ottobre).

Dell’antico edificio rimane oggi il monumentale portale “di Santa Lutgarde”, gli accessi al complesso con le porte “d’En-Bas” e quello “d’En-Haut” e un grazioso padiglione rinascimentale del XVIII secolo. L’architetto Albert Storrer, che ebbe anche l’incarico di conservatore del Palazzo di Giustizia di Bruxelles, restaurò l’altro portale detto “di San Benedetto”.

Lo stemma dell’abbazia si presenta “partito: al primo d’azzurro al pastorale d’argento rivoltato posto in palo, contornato da sette stelle d’oro, poste una in capo e le altre ai fianchi; il secondo d’argento a tre conchiglie di rosso”. Si tratta dello stesso stemma adottato oggi dall’attuale Comune di Lasne, che ha modificato lo smalto delle conchiglie in nero. Queste testimoniano che l’abbazia, come quella di Villers (che ricopriva il ruolo di “guida” spirituale della comunità), erano importanti tappe lungo il cammino di pellegrinaggio verso Santiago de Compostela.
Il primo esempio dello stemma fu registrato nel 1694. Il campo azzurro richiama anch’esso il “Campus Stellarum” della località galiziana, ma è anche un riferimento al manto della Vergine Maria, trapunto di stelle, e “titolate” dell’abbazia, contestualmente si può considerare una allegoria, quasi uno stemma “parlante” ad indicare la “abbazia della Vergine Maria”. In particolare la stella in capo simboleggia la “Stella”, attributo di Maria come “stella polaris” o “stella matutina”.

Augustin e Victor, due fratelli appassionati di birra e innamorati di Aywiers, nel maggio del 2017 hanno deciso di creare la birra “Lutgarde” una birra (impropriamente) “d’abbazia” a ricordo della produzione effettivamente intrapresa per oltre seicento anni presso l’abbazia (e destinata all’uso esclusivo delle monache). La produzione è ancora oggi in “rue de l’Abbaye”, presso la AVL Aywiers sprl, nella località di Lasne. Oggi si può degustare:

– La “Lutgarde Blonde” una lager al 6,0 %
– La “Lutgarde Blanche” una ale al 4,5%

Sull’etichetta è rappresentata una giovane suora con il dito indice sulla bocca, tradizionale iconografia di santa Lutgarda di Tongres.