Alpirsbach

Koster Alpirsbach

(Ex Monastero di Alpirsbach) – Monaci Benedettini



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Nella zona settentrionale della Foresta Nera il 16 gennaio 1095 il vescovo di Costanza, Gebhard III consacrò un nuovo monastero in legno eretto per volontà dei conti Alwik di Sulz, Adalbert di Zollern ed Edelfreie Ruodman von Hausen di Neckarhausen, che venne dato ad un gruppo di monaci inviati dall’abate Uto I di Sankt Blasien, alla guida del priore Kuno, che divenne il primo abate del nuovo insediamento.

Nel 1099, lo stesso vescovo inaugurò il primo la prima cappella in pietra, che verrà denominata Leutkirche, della nuova abbazia riconosciuta nel 1101 da papa Pasquale II che la prese sotto la sua diretta protezione, unitamente a quella dell’imperatore, confermata da Enrico V nel 1123.

Nel 1128 venne completata la grande chiesa abbaziale, consacrata dal vescovo Ulrich II di Costanza.

Oggi l’edificio è uno dei più noti monumenti della regione, con la grande basilica a tre navate con il magnifico portale XII secolo e il caratteristico coro a due piani.

A seguito dell’introduzione del luteranesimo nel Württemberg, il Duca Christoph soppresse il monastero nel 1556 e divenne uno dei 13 monasteri del principato convertiti in convitti evangelici. L’attuale Alpirsbach Klostermuseum mostra, tra l’altro, oggetti della vita di tutti i gironi degli studenti del XVI secolo: scarpe, indumenti, lettere e persino scarabocchi di scolari sul muro.

L’influenza riformatrice del vicino monastero di Hirsau arrivò anche ad Alpirsbscher, il secondo e il terzo abate provenivano proprio da questa abbazia. In seguito i prelati dell’abbazia e i membri monaci appartennero alla nobiltà locale, ognuno dei quali aveva patrimoni e benefici personali in modo da vivere un’esistenza poco evangelica.

Nel XIV secolo, sotto l’abbaziato di don Walter von Schenkenberg e don Brun von Schenkenberg, avvenero alcune riforme e si intraprese la costruzione di nuovi edifici, tuttavia le entrate del monastero, soprattutto di origine fondiaria, diminuirono.

Dal 1293 è documentato un “rectore puerorum”, un insegnante per bambini, che testimonia l’esistenza di una scuola conventuale.

Il patronato sull’abbazia, ereditario, era originariamente dei signori di Zollern, passò ai conti di Teck, ai duchi di Urslingen, pervenendo ai conti di Württemberg, che furono all’origine della rinascita del monastero e la riforma di vita dei monaci.

Il quindicesimo secolo vide la comunità monastica combattuta tra l’adesione ai movimenti di riforma benedettina e gli oppositori alla stessa, conflitti che alla fine portarono alla soppressione del 1451, l’abbazia verrà riaperta nel 1455.

Circa 20 anni dopo don Georg Schwarz divenne abate del monastero, durante il suo abbaziato e sotto l’influenza dei monaci di Wiblingen, che appartenevano alla Congregazione dell’Osservanza di Melk, avvenne il ripristino della disciplina e il monastero si unì alla riforma di Melk nel 1471, nonostante l’opposizione dei monaci più anziani.

L’abate Hieronymus Hulzing (1479–1495) è considerate il “second fondatore”, riprstinò l’osservanza con l’adesione alla Congregazione riformista di Bursfelder, nata nel 1482. Questa determinò una nuova fioritura economica del monastero, che portò avanti i lavori di ricostruzione su larga scala: il chiostro venne completamente ridisegnato e la chiesa riedificata alla fine del XV secolo. All’inizio del XVI secolo fu aggiunta la Marienkapelle.

Il XVI secolo fu particolarmente nefasto per l’Europa e per l’abbazia in aprticolare, le Guerre Contadine e la Riforma luterana costrinsero l’abate don Alexius Borrenfurer ad abbandonare la carica nel 1522, affidando il governo al priore don Ambrosius Blarer. Dopo la riconquista del suo ducato, il duca Ulrich del Württemberg, occupò il monastero e ne fece un centro riformato protestante nel 1534, nonostante l’opposizione dell’abate don Ulrich Hamma, che si dimise. Nel 1535 l’ex monastero divenne proprietà ducale.

Durante il periodo della Dieta di Augusta tra il 1548 e il 1555 le proprietà della Chiesa dovettero essere restituite, l’abate Jakob Hochreutiner prese possesso dell’abbazia e per celebrare il ripristino decise la costruzione del caratteristico campanile della chiesa con timpano sfalsato.

Con la Pace Religiosa del 1555 il monastero dovette essere rimesso ai protestanti, e il duca Christoph vi organizzò una scuola, analogamente a quanto fece negli altri 13 ex monasteri del Paese (nel 1595 verrà però soppressa e unita a quella di Adelberg).

Nel corso della Guerra dei Trent’anni i monaci provenienti da Ochsenhausen ritornarono al monastero in seguito all’editto di Restituzione del 1629-1631 e del 1634-1648. Con il trattato di pace di Westfalia nel 1648 Alpirsbach venne asseganto al ducato del Württemberg. Il prelato protestante era il successore legale dell’abate cattolico con diritto di seggio nel parlamento statale (Landtag), fu assistito da un amministratore al monastero. Negli anni 1807-1811, la proprietà, che era stata amministrata separatamente fino ad allora, fu trasferita al regno del Württemberg e tutti gli uffici monastici del “Baliato” furono incorporati nell’ufficio superiore di Oberndorf. Alpirsbach perse quindi la sua funzione di sede giudiziaria e amministrativa indipendente.

Dal 1749 bbe titolo di “Abate Prelato di Alpisbacher” il pastore evangelico Johann Albrecht Bengel (1687-1752) insigne teologo, esegeta, educatore e teorico del “pietismo”, il titolo gli dava il diritto al seggio nel Concistoro, il Consiglio di amministrazione della Chiesa di Stoccarda.

Lo stemma dell’abbazia è noto come sigillo dal XV secolo e si compone di uno scudo inquartato con la “A” del toponimo, nonché riferimento all’ “alpha” simbolo del principio di tutte le cose come attributo di Cristo, alternato ad un monte sormontato da una croce rossa, variazione dell’emblema benedettino. I colori sono stabili sola dal XIX secolo.

Il birrificio locale produce la nota Alpirsbacher Klosterbräu in diverse varietà, utilizzando l’acqua delle locali sorgenti minerali che alimentano anche le terme ottocentesche; il birrificio venne istituito nel 1877, riprendendo la tradizione monastica, da Johann Gottfried Glauner che con lungimiranza previde lo sviluppo ella località termale grazie alla ferrovia. Inviò il figlio Karl Albert all’istituto agrario dell’abbazia di Weihenstephan, presso Frisnga, per addestrarsi come mastro birraio. Nel 1880Karl tornò a Alpirsbach con intenzione di produrre “la migliore birra del mondo”, che nel tempo avrebbe effettivamente prevalso su innumerevoli concorrenti della regione. La popolarità delle birre Alpirsbacher è rimasta e il birrificio famigliare continua l’ arte della birra con la quarta generazione dei Glauner.

Attualmente si produce:

– Alpirsbacher Klosterbräu Spezial 5,2 %
– Alpirsbacher Klosterbräu Zwickel 5,4 %
– Alpirsbacher Klosterbräu Weizen Hefe Hell 5,5% Bianca
– Radler 3 %, al limone
– Weihnachtsbier 5,6 %, birra speciale natalizia