Affligem
St. Peter en St. Paul abdij van Affligem
(Abbazia dei Santi Pietro e Paolo di Affligem) –
Il 28 giugno 1062 sei cavalieri, desiderosi di ritirarsi dalla vita violenta e condurre una vita di preghiera, si raccolsero in eremitaggio in un terreno boscoso donato da Hermann II, conte palatino di Lotaringia (1061-1085) e con il permesso del principe-vescovo di Colonia.
Nel 1085 il gruppo accettò di vivere secondo la regola benedettina e divenire una abbazia che nel XII secolo aderì alla riforma del monachesimo promossa dall’abbazia di Cluny.
Nel 1146 il cistercense san Bernardo di Chiaravalle visitò Afflingem, dove ebbe una visione della Vergine Maria e, in segno di riconoscenza, donò un prezioso calice all’abate.
Nel tempo l’abbazia divenne una delle principali del ducato di Brabante (durante i brevi periodi di pace aveva il privilegio di conservare il vessillo di battaglia ducale e i duchi erano ufficialmente i “protettori” del cenobio: molti membri della famiglia ducale sono sepolti nella chiesa, tra i quali la regina Adeliza d’Inghilterra e il duca Goffredo I di Lovanio suo padre) e di tutti i Paese Bassi Spagnoli arrivando a contare 62 filiazioni; venne definita da san Lutgard (1182-1246) “Van Allen Cloosteren Spieghel” (“lo specchio di tutte le abbazie”).
Durante le furiose guerre tra Fiandre e Brabante, nel 1580, l’abbazia venne devastata e i monaci esiliati per ventisette anni, al ritorno furono preda delle armate protestanti di Guglielmo d’Orange, che saccheggiarono l’abbazia.
Nel 1569 l’arcivescovo di Malines, il cardinale Antoine Perrenot de Granvelle, divenne “abate commendatario” iniziando una lunga serie di “Commendatari”, che governavano da lontano attraverso un delegato (che spesso aveva il titolo di “priore” o “decano”) contribuendo all’avvio del declino spirituale ed economico dell’intera comunità. Ciononostante, nel XVII secolo vennero intrapresi importanti lavori di ristrutturazione e abbellimento che coinvolsero anche Peter Paul Rubens Gaspard de Crayer.
Coinvolta nelle varie guerre per il predominio nella regione, venne attaccata e depredata dalle armate di Luigi XIV di Francia.
Nel 1796, quando la tenuta abbaziale superava gli 8000 ettari di estensione (comprendente boschi, cave, fattorie, grandi riserve d’acqua), venne soppressa dai rivoluzionari, che demolirono parte degli edifici e confiscarono le terre: i 28 monaci residenti furono espulsi con il decano Beda Regaus (che portò con se la veneratissima immagine della Vergine di Affligem e il calice di san Bernardo) e ricostituirono la comunità a Dendermonde nel 1837 sotto la guida di padre Veremundus d’Haens, per ritornare ad Affligem solo nel 1870, grazie alla libertà di culto concessa dalla Costituzione del Belgio indipendente del 1830.
La rifondazione dell’abbazia comprese, oltre ai lavori di restauro strutturale e la costruzione della nuova chiesa abbaziale neogotica nel 1879, anche l’avvio di una intensa attività missionaria in Africa del sud.
Oggi la comunità comprende una ventina di monaci e si è specializzata in studi e rinnovamento della liturgia cattolica.
Lo stemma dell’abbazia riprende, pressoché identico, quello dell’abbazia di Cluny, alla quale si affiliò nel XII secolo, e si blasona: “di rosso, alle chiavi pontificie poste in croce di Sant’Andrea con gli ingegni all’insù, alla spada posta in palo attraversante, il tutto d’argento”. Allo stemma è unito il motto FELIX CONCORDIA (“Essere Felici nella Concordia/nella pace del cuore” che, secondo la tradizione sarebbe stato pronunciato all’atto dell’incontro dei sei cavalieri fondatori.
Quando nel 1977 venne costituito il nuovo comune di Affligem, attraverso la fusione dei territori dei comuni di Essene, Hekegme e Teralfene, nessuno di loro aveva uno stemma ufficiale, questo fu adottato ufficialmente con la bandiera comunale nel 1990 e ideato ispirandosi ai sigilli in uso dal comune di Affligem dal 1434 al 1554, della quale il nuovo ente manteneva il nome.
L’emblema, non potendo riprendere tale e quale quello abbaziale, mostra un grande giglio (“fleur-de-lys”) d’argento fiorito, riferimento alla Vergine Maria, con una delle chiavi di san Pietro e il pastorale abbaziale, argento e rosso sono ripresi dallo stemma dell’abbazia.
Si blasona (in fiammingo): “In keel een lelie met twee uitkomende gesteelde rozen, begeleid rechts van een gesteelde en gebladerde roos en een abtsstaf, links van een omgewende sleutel en een gesteelde en gebladerde roos, alles van silver.” Da questo stemma deriva la bandiera municipale adottata assieme all’emblema civico dal Consiglio Comunale il 31 ottobre 1989 e confermata dal Governo della Fiandra con decreto del 9 ottobre 1990 (la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Regno del Belgio è del 25 settembre 1991).
La tradizionale produzione di birra, comune a tutte le abbazie, è documentata dal 1574 ed era particolarmente pregiata: i monaci nel tempo selezionarono un particolare tipo di luppolo, coltivato in grande quantità nel 1620 nell’orto del monastero, era detto “oro verde” perché assicurava la prosperità in tutta la regione dell’Aalst-Affligem-Asse e la cui reputazione era diffusa in larga parte dell’Europa.
Successivamente la sua coltivazione decadde, al punto che oggi non caratterizza più il paesaggio come un tempo, anche se non scomparso del tutto (dal XIX secolo nella zona si è diffusa la coltivazione dei fiori recisi), mentre rimane la produzione di birra, di formaggi e di vini dell’abbazia.
La birra anticamente veniva prodotta da laici dipendenti dell’abbazia e sotto la sorveglianza di un monaco incaricato (il “cellerario”), solo dopo la soppressione la produzione venne ripresa e gestita direttamente dai monaci nel 1885, che proseguirono fino alla Prima Guerra Mondiale, quando le attrezzature vennero sequestrate dai prussiani.
La produzione riprese nel 1956 in piccole quantità: frate Tobias condivise la ricetta a Hertog, un birraio indipendente; nel 1970, con la fondazione nel vicino villaggio di Opwijk della Brasserie Affligem Bds (controllante anche i marchi Abbaye de Postel, Abbaye de Florival e Op-Ale) venne incentivata su larga scala, ma sempre seguendo la Formula Antiqua Renovata di proprietà dell’abbazia. Oggi la Brasserie Afflingem è stata acquisita dalla multinazionale Heineken, attraverso la controllata Alken-Maes. Il legame con l’abbazia è mantenuto: i monaci collaborano ancora con i mastri birrai della Afflingem e sorvegliano sulla qualità della bevanda.
Attualmente si producono diversi tipi di birra:
• Affligem Blond bionda con un tenore alcolico del 6,7%.
• Affligem Dubbel bruna con un tenore alcolico del 6,8 %.
• Affligem Tripel bionda con un tenore alcolico del 9,0 % d’alcool (che ha ottenuto diversi premi come la migliore “tripla” del mondo).
• Affligem Patersvat bionda prodotta in autunno con un tenore alcolico del 6,8 %.
• Affligem Christmas detta anche Affligem Noël è una birra bruna con un tenore alcolico del 9 % prodotta in occasione del Natale
• Affligem 950 Cuvée bionda con un tenore alcolico del 6,8 %. In produzione dal maggio 2012 per commemorare il 950 anno della fondazione dell’abbazia.