Comune di Saint-Sernin-du-Bois – (71)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Saint-Sernin-du-Bois è un piccolo Comune del Dipartimento della Saône-et-Loire, nella Regione della Borgogna. Il toponimo deriva da Saint Saturnin (San Saturnino), primo vescovo di Tolosa, martirizzato nel III secolo dopo essersi rifiutato di sacrificare agli dei per l’imperatore; al suo culto è collegata la figura del toro, perché il suo corpo fu straziato dopo esser stato attaccato a un toro infuriato, le sue reliquie sono tutt’oggi venerate nella chiesa di Notre-dame-du-Taur di Tolosa.

Secondo la leggenda nel 650, Saint-Léger, vescovo d’Autun, ordinò che tre villaggi della sua Diocesi portino il nome del santo tolosano, tra questi l’attuale Saint-Sernin che verrà detto “de-Bois”.

Durante il periodo rivoluzionario verrà ridenominato MONTAGNE-DES-BOIS.

Il villaggio è di origine gallo-romana e sorse come tappa lungo la via che portava da Autun a Mâcon. Nell’XI secolo fu sede di un priorato, il cui patrono San Sernin dette il nome alla località. In seguito, il priorato venne fortificato, con mura e torrioni, uno dei quali (il “Donjon”) assume un aspetto particolarmente possente nel 1350 per iniziativa del priore Jean de Saint-Privé ed è stato scelto come emblema per lo stemma municipale.

La foresta (il “bois” del toponimo) offrì agli abitanti lavoro e sussistenza, assieme all’allevamento delle pecore e la viticoltura.

Nel XIV secolo il priorato decadette a causa dell’istituto della “Commenda”: nel 1470 il priore commendatario fu il cardinale Jean Rolin d’Autun.

Nel XVII secolo il priorato era in rovina e gli ultimi monaci lo abbandonarono.

Dal 1746 al 1778 però divenne residenza di mons. Jean-Baptiste-Augustin de Salignac et de Fénelon, Elemosiniere della Regina di Francia e precettore di Louis di Francia, duca di Borgogna, egli affrancò gli abitanti dalla servitù feudale, ricostruì la chiesa, fece edificare l’ospedale e la scuola pubblica, inoltre impiantò una forgia in località Mesvrin e una fonderia a Bouvier (che verranno unite alla società di gestione delle miniere del Montcenis, della fonderia e della cristalleria reali di Creusot).

Fénelon venne ghigliottinato l’8 luglio 1794, durante il periodo del “Terrore”.

Nel XIX secolo la foresta feudale divenne demaniale e parte del territorio venne venduto ai signori Schneider e Cie nel 1910, che costruirono una diga per farne un serbatoio d’acqua per le officine di Creusot (Societé Creusot-Loire Industrie: CLI)

Nel 1976 vennero acquisiti dal Comune la chiesa e il torrione, quest’ultimo l’emergenza architettonica più evidente della zona.

Lo stemma si blasona: « D’azur à la tour du lieu d’or, ouverte et ajourée de sable ; au chef d’argent chargé d’une croisette tréflée de gueules ».

In italiano: “D’azzurro, alla torre del luogo d’oro, aperta e finestrata di nero; al capo d’argento caricato da una crocetta trifogliata di rosso”.

Il serto di rami di quercia allude al “Bois” e all’importanza che questi ha sempre avuto per la regione.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, alla torre del luogo d’oro, aperta e finestrata di nero; al capo d’argento caricato da una crocetta trifogliata di rosso”.

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