Tarn


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Storia del Dipartimento e dello Stemma
Il Tarn è un dipartimento francese attraversato dal fiume eponimo. Il suo capoluogo è Albi.

E’ possibile che il nome del fiume Tarn riprenda quello del dio gallo, Taranis.

Durante l’Ancien Régime il dipartimento prendeva il nome di Albigese.

 

La regione del Tarn fu abitata fina dall’epoca più remota, anche per i giacimenti silicei della Valle della Vère.

Nell’era cristiana, nel 614, Hauterive riceve il primo monastero benedettino della Gallia seguito da quella di Sainte-Sigolène, a Lagrave. Le abbazie diedero origine alle città del dipartimento.

 

Nel XII secolo Adelaide, figlia del conte di Tolosa vi crea una corte dove protegge e finanzia i trovatori.

 

L’evento più noto del territorio fu la triste “crociata degli albigesi”. In realtà, i Catari erano poco numerosi nella regione, ma fu a Lombert nel 1165 che fallì il Concilio con il tentativo di pacificazione e ad Albi si ebbe la missione ultima di San Domenico di Guzman. Albigese finì quindi per identificare gli eretici e solo successivamente verranno definiti càtari. Per questo vi furono devastazioni, persecuzioni e oltraggi di ogni tipo fino al trattato di Parigi (1229) che integrò la contea alla corona di Francia.

 

Anche le guerre di religione del 1500 vedono terribili stragi nel Tarnese.

 

Nel 1790 viene creato il dipartimento senza contrasti di confine. Fu un dipartimento estremamente moderato anche durante il periodo del “Terrore”. Fino al 1797 il capoluogo fu Castres, più popolosa, ma da allora in poi tornò ad essere Albi.

Il dipartimento venne creato in applicazione della legge 22 dicembre 1789. Nasce da un parte della provincia della Linguadoca (Languedoc) e venne costituito a partire dai territori delle antiche diocesi di Albi, Castres e Lavaur.

Unica modifica fu uno scambio tra il dipartimento e l’Hérault del cantone d’Anglès con il cantone di Saint-Gervais-sur-Mare.

 

 Tarn

 

Lo stemma del Tarn, proposto da Robert Louis nel 1950, si blasona: « D’or au chef-pal de gueules chargé d’une croisette cléchée, vidée et pommetée de douze pièces du champ ». (D’oro al capo-palo di rosso caricato da una crocetta inchiavata, vuotata e pomellata di dodici pezzi del campo).

La croce (detta croce di Tolosa), oro su sfondo rosso, proviene dallo stemma della Linguadoca. Allo stesso modo, gli smalti oro e rosso riprendono quelli regionali e sono anche quelli dell’Occitania.

Il capo-palo è una pezza piuttosto rara in araldica ed è formato da un palo e una fascia posta in capo. E’ probabile che sia stata usata in funzione della sua somiglianza con la “T” stampatello maiuscola, iniziale del dipartimento.

 

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Curiosamente il logo del Conseil Général del dipartimento non utilizza nessuno degli smalti presenti nello stemma. Forma un quadrato su sfondo bianco, estremamente stilizzato composto da tre tratti paralleli in ogni direzione. Rappresenta schematicamente la forma del Tarn e i nove tratti azzurri rappresentano i principali torrenti, mentre i tre tratti verdi rappresentano la parte nord-ovest del territorio più verdeggiante e pianeggiante. La scritta Tarn, per contrasto, è azzurra in semplici caratteri maiuscoli non ornati e posta sopra il logo, mentre sotto trova posto su due righe, in verde “CONSEIL – GENERAL”.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’oro al capo-palo di rosso caricato da una crocetta inchiavata, vuotata e pomellata di dodici pezzi del campo”.

Colori dello scudo:
oro, rosso
Partizioni:
capo
Oggetti dello stemma:
croce
Pezze onorevoli dello scudo:
capo palo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • istituzione nuovo comune