Pirenei Orientali


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Pirenei Orientali

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Storia del Dipartimento e dello Stemma

Il dipartimento dei Pirenei-Orientali (Pyrénées-Orientales)  è situato nel sud della regione Linguadoca-Rossiglione. I suoi abitanti sono detti pyrénaliens e pyrénaliennes, ma anche catalani o catalane. Il suo capoluogo è Perpignan (noto anche in italiano come Perpignano).

 

Il dipartimento prende il nome dai Pirenei, la catena montuosa che divide la Francia dalla Spagna, e assume il determinante Orientali poiché si trova geograficamente più a est del dipartimento dei Pirenei-Atlantici (Pyrénées-Atlantiques). È in questa regione che ha le sue sorgenti l’Aude.

 

Questo dipartimento ha assunto anche il nome di Catalogna francese o Catalogna Nord. Intorno agli anni ‘30 del XIX secolo i gruppi catalanisti di “Nostra Terra”  volevano ricordare i legami storici e culturali con la regione catalana. La scelta tra Catalogna Nord, Rossiglione o Pirenei-Orientali è la traduzione del maggiore o minore attaccamento all’identità catalana.

 

Il termine Catalogna Nord (Catalunya Nord in catalano) compare nel 2007 anche ufficialmente negli atti del Consiglio Generale.

 

Il dipartimento è stato creato durante la Rivoluzione francese, in applicazione della legge del 22 dicembre 1789. Il suo territorio corrisponde all’antica provincia del Rossiglione (Roussillon) ingrandita con il territorio delle Fenouillèdes, paese tradizionalmente unito alla Linguadoca.

I suoi confini vengono determinati da ragioni fisiche (il mare e le catene montuose ne evidenziano la forma) e da ragioni linguistiche.

 

Il 9 febbraio 1790, l’Assemblea Nazionale approva la creazione di un dipartimento del Rossiglione con Perpignan come capoluogo. Il 26 febbraio successivo un altro decreto crea il dipartimento dei Pirenei-Orientali mantenendo lo stesso capoluogo.

 

Nel passato questo territorio è stato al centro di contese tra Catalogna e Francia con spostamenti continui di confini. È rimasta, inoltre, una certa rivalità tra la componente francofona e quella catalana anche dopo la creazione del dipartimento.

L’ultima invasione è stata quella della Spagna, i cui soldati nel 1793 invasero il territorio annettendolo, ma ne vennero cacciati solo tredici mesi più tardi.

 

 

 Pyrénées-Orientales

Le armi dei Pirenei Orientali sono molto semplici e si blasonano : « D’or à quatre pals de gueules. »

In italiano: “D’oro ai quattro pali di rosso”.

Sono le armi dell’antica provincia del Rossiglione, derivate da quelle storiche della Catalogna e sono state proposte dall’araldista Robert Louis nel 1950. La configurazione di questo stemma viene denominata “d’Aragona” perché i discendenti dei primi conti catalani hanno recuperato l’eredità del re di Aragona (XII secolo). Sebbene la potenza della Catalogna fosse ben superiore a quella aragonese, tuttavia è proprio quest’ultima che soppiantò la Catalogna sul piano dell’araldica.

L’origine di questo stemma è piuttosto leggendaria. Si fa risalire al conte di Barcellona “Goffredo l’irsuto” (nato a Ria, forse figlio del conte di Cerdagne) che divenne l’unificatore della Catalogna formando un’unità territoriale forte e coesa e fu anche il patriarca della linea dei conti-re catalani (conti di Barcellona e re d’Aragona, dichiarati in quest’ordine). Si narra che suo padre fosse stato ucciso da un certo Salomone allo scopo di diventare conte di Cerdagne al suo posto; qualche anno dopo il giovane Goffredo provocò Salomone in duello, davanti al re Carlo “il Calvo”. Salomone morì, ma Goffredo venne ferito a morte. Alla richiesta del re di cosa desiderasse prima di morire, Goffredo chiese un segno di unificazione per il suo popolo. Il re, allora, immerse la mano nella ferita di Goffredo e tracciò con le sue quattro dita delle strisce verticali su di uno scudo d’oro. È questo il motivo per cui la bandiera catalana è detta “Sangue e oro”.

Si tratta, evidentemente, di una leggenda per i molti riscontri storici mancanti. Ma la ragione più evidente la fornisce il fatto che le pezze distintive del blasone non sono apparse che nell’XI e XII secolo, cioè 2-3 secoli dopo Goffredo.

 

I colori catalani appaiono per la prima volta nel 1150 sotto il regno di Raimondo-Berengario. Sono una ripresa dei colori di Roma antica e, all’origine, erano anche i colori papali. Ma, avendo Napoleone dato questi colori al regno di Napoli, il papa cambiò i suoi rimpiazzando l’oro con il bianco.

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Esiste anche una versione dello stemma inserito in uno scudo a losanga, tipico dell’araldica catalana (in uso, ad esempio, negli stemmi di Perpignano, Barcellona, Valencia, Argelès-sur-Mer ed altri…).

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La bandiera dei Pirenei-Orientali è formata da nove fasce orizzontali dai colori giallo e rosso alternati. In araldica viene definita: “di giallo (oro) alle quattro fasce di rosso”. Si tratta di una bandiera riconosciuta come “ufficiale” e riprende la bandiera catalana, pressoché identica.

Esiste anche una bandiera del Consiglio Generale consistente in un drappo bianco recante al centro il logo del Consiglio Generale.

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Il primo logo del Consiglio Generale risale al 1986 e rappresenta in maniera stilizzata la silhouette del dipartimenti realizzata con i colori catalani mettendo assieme strisce verticali e una bordura azzurra sul lato sinistro (araldico) a simbolizzare il Mare Mediterraneo. In basso, la bordura marron simboleggia le montagne pirenaiche. Il tutto è caricato con il n. 66, in nero, numero con il quale viene identificato il dipartimento.

 

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Nel 1997 il logo viene sostituito riprendendo, in modo stilizzato l’antica leggenda di Goffredo l’Irsuto. Quattro segni di dita appaiono su di uno sfondo oro. Restano i contorni azzurri e marron a indicare il mare e i Pirenei. Il logo viene abbandonato dopo un anno poiché il segno delle quattro dita risulta piuttosto innaturale.

 

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Viene così portato a destra (araldica) il segno più piccolo. Inoltre, la scritta passa dal nero all’azzurro.

 

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Il logo attualmente in uso, dal 1999, esalta la leggenda di Goffredo eliminando qualunque riferimento alla forma del dipartimento e alle sue componenti geografiche. Viene usato un quadrato giallo per indicare la stabilità e la perfezione, doti considerate tipiche del dipartimento, unendole alla dinamicità e all’equilibrio che il rosso del segno delle dita e della scritta apporta.

 

Note di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs


Altre immagini


Profilo araldico


“D’oro ai quattro pali di rosso”.

Colori dello scudo:
oro
Pezze onorevoli dello scudo:
palo
Profilo Araldico

“Drappo di giallo alle quattro fasce di rosso”.

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

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