Lot e Garonna


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Lot e Garonna

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Storia del Dipartimento e dello Stemma

Il dipartimento di Lot-e-Garonna (in occitano Òlt e Garona, in francese Lot-et-Garonne) appartiene alla regione dell’Aquitania (Aquitaine).

Il suo nome deriva dai due corsi d’acqua, il Lot e la Garonna, che confluiscono nel suo territorio. Il suo capoluogo è Agen.

È stato un importante crocevia commerciale, e culturale, fin dalla preistoria. Il dipartimento attuale ha più o meno gli stessi confini dell’antica provincia dell’Agenais dell’Ancien Régime che, peraltro, ricalcava quelli controllati dalla città romana di Civitas Agennensis o, se si vuole, del regno dei Nitiobrogi che l’aveva preceduta, nel 400 a.C. circa, fondando la città di Aginnum (l’attuale capoluogo, Agen) che fu conquistata successivamente dai romani nel primo secolo avanti Cristo.

Fu, quindi, compreso nel regno dei Visigoti nel V secolo e, successivamente, suddiviso tra Carolingi e Merovingi, anche se con una certa indipendenza. Nel X secolo fu appannaggio del duca di Guascogna e dei conti di Poitiers nel secolo successivo. Al matrimonio di Eleonora di Aquitania con il figlio del re di Francia passò sotto questo dominio e, quando questa fu ripudiata, passò al re d’Inghilterra. Proprio per questo durante la guerra dei Cent’anni fu al centro del conflitto e subì molte scorrerie e distruzioni. Seguì un periodo di pace fino allo scoppio delle guerre di religione che tornarono ad insanguinare il territorio.

Nell’Agenais, a causa della crisi economica che desertificò le campagne, tra le due guerre mondiali, si assistette ad una massiccia immigrazione italiana per gestire un’arboricoltura che rappresenta ancora oggi una ricchezza economica.

Il dipartimento fu creato con il decreto 9 febbraio 1790 e i suoi confini corrispondevano, all’incirca, a quelli dell’Agenais, fino alla creazione del dipartimento del Tarn-et-Garonne per costituire il quale vennero prelevati i cantoni di Montaigu, Auvillar et Valence-d’Agen.

L’idea di alternare il capoluogo tra le principali città durò solamente un anno e nel 1791 fu deciso di stabilirlo in Agen per motivi storici.

L’attuale stemma del dipartimento è frutto di diversi “aggiustamenti” successivi per adattare gli stemmi dei suoi cantoni alle regole araldiche eliminando piccole variazioni sopravvenute.

Lot-et-Garonne 2 copia

In tempi recenti, il Conseil Général ha quindi incaricato gli Archivi dipartimentali di studiare uno stemma che rispondesse ai dettami storici e araldici.

Poiché la costruzione degli stemmi è libera in Francia dal 1830, l’Assemblea dipartimentale ha adottato nell’ottobre 2003 uno stemma così blasonato: « Écartelé : au un, de gueules à une aigle d’argent volant de profil et tenant de ses pattes un listel de même sur lequel est écrit Agen en lettres capitales de sable, posée à dextre, et une tour d’or couverte en pavillon de trois pièces girouettées de même, à senestre (Agen); au deux, de gueules à quatre tours crénelées d’argent, maçonnées de sable, posées en croix et confrontées par les pieds entre lesquelles est posée une croix potencée aussi d’argent, au chef d’azur chargé de trois fleurs de lis d’or (Marmande); au trois, d’azur à un soleil d’or (Nérac); au quatre, d’azur à un pont de cinq arches posé sur une rivière d’argent, surmonté de trois tours ajourées de sable, celle du milieu plus haute, le tout d’argent (Villeneuve-sur-Lot) ». (Inquartato: nel primo, ripartito, al I di rosso all’aquila d’argento volante di profilo e tenente nelle zampe una lista dello stesso sulla quale è scritto Agen in lettere capitali di nero, posata a destra, in II una torre d’oro ricoperta in padiglione di tre pezzi banderuolati dello stesso a sinistra (che è di Agen); al secondo di rosso alle quattro torri merlate d’argento, murate di nero, poste in croce e raffrontate alla base tra le quali è posta una croce potenziata1 dello stesso, al capo di azzurro caricato di tre gigli d’oro (che è di Marmande); nel terzo, d’azzurro ad un sole d’oro (che è di Nérac); al quarto, d’azzurro ad un ponte di cinque archi posto su di un fiume d’argento, sormontato da tre torri, finestrate di nero, quella di mezzo più alta, il tutto d’argento (che è di Villeneuve-sur-Lot)).

  Lot-et-Garonne

Alcuni attribuiscono al dipartimento questo stemma, proposto nel 1950 da Robert Louis, ma che non è mai stato dottato, che si blasona: «De gueules au léopard d’or, armé et lampassé d’azur, accompagnés de deux burelles ondées d’argent, une en chef, l’autre en pointe ». (Di rosso al leopardo d’oro, armato e lampassato d’azzurro, accompagnato da due burelle2 ondate d’argento, una in capo e l’altra in punta). Esso ripropone lo stemma della Guyenne, accompagnato in capo e in punta dalla rappresentazione dei due fiumi.

logo-lotetgaronne

Il Conseil Général utilizza, per la sua comunicazione, un semplice logo che, attraverso una “Y” di azzurro, rappresenta la confluenza del Lot e della Garonna che avviene sul territorio dipartimentale. I due fiumi poggiano su di un terreno di verde, colore che rappresenta il patrimonio naturale del dipartimento. Il tutto poggia su di un quadrato bianco bordato di nero che ricorda simbolicamente la forma del dipartimento. A sinistra (araldica) la denominazione del dipartimento in maiuscoletto nero e sotto quella dell’ente in maiuscolo nero.

Nota di Bruno Fracasso

 

1 Croce potenziata: si tratta di una croce a quattro bracci uguali sul terminale dei quali è posta una croce in tau, da cui la denominazione potenziata.

2 Burella: l’interpretazione esatta del vocabolo è “luogo sotterraneo”, “caverna” [Treccani] è quindi comprensibile che venga definita burella, in araldica, una fascia di altezza ridotta, quindi un “passaggio angusto”.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Bozzetto originale acs


Altre immagini


Profilo araldico


“Inquartato: nel primo, ripartito, al I di rosso all’aquila d’argento volante di profilo e tenente nelle zampe una lista dello stesso sulla quale è scritto Agen in lettere capitali di nero, posata a destra, in II una torre d’oro ricoperta in padiglione di tre pezzi banderuolati dello stesso a sinistra (che è di Agen); al secondo di rosso alle quattro torri merlate d’argento, murate di nero, poste in croce e raffrontate alla base tra le quali è posta una croce potenziata1 dello stesso, al capo di azzurro caricato di tre gigli d’oro (che è di Marmande); nel terzo, d’azzurro ad un sole d’oro (che è di Nérac); al quarto, d’azzurro ad un ponte di cinque archi posto su di un fiume d’argento, sormontato da tre torri, finestrate di nero, quella di mezzo più alta, il tutto d’argento (che è di Villeneuve-sur-Lot)”.

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
capo, inquartato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
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  • motto
  • istituzione nuovo comune