Comune di Salzburg – (S)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

La città di Salzburg (Salisburgo, in italiano) è la capitale della regione omonima austriaca, posta sulle rive del fiume Salzach e circondata da due piccole montagne, il Kapuzinerberg e il Mönchsberg: su quest’ultima si trova l’imponente fortezza dell’Hohensalzburg (“Alta Salisburgo”).

È erede di un precedente insediamento celtico, sul quale i Romani fondarono nel 45 d.C. la città di Juvavum nella provincia del Noricum.

Sede di un precoce insediamento cristiano, nel 400 è presente un monastero, diverrà poi sede vescovile e nel 699 il vescovo Ruperto ne ricevette il governo da parte del duca di Baviera.

Il nome “Salzburg” (Salisburgo: “castello del sale”) compare per la prima volta nel 755 e deriva dall’attività di estrazione di salgemma dalle vicine miniere, fondamentale per l’economia della città e trasportato attraverso il fiume Salzach (letteralmente: “via del sale”).

Nel 739 la Diocesi, grazie al vescovo Bonifacio (poi santificato) divenne molto importane, con competenza anche sulla Baviera. Il 20 aprile 978 il papa Leone III creò l’arcidiocesi salisburghese, su richiesta di Carlo Magno, l’arcivescovo Arno governò da questo momento come metropolita tutta l’attuale Austria e la Baviera.

Nel 1077 l’arcivescovo Gebhard von Helfenstein fece costruire la fortezza dell’ Hohensalzburg in blocchi di pietra bianca, cinta da grossi bastioni nella quale ci si poteva rifugiare in caso di pericolo, e per lungo tempo è risultata inespugnabile.

Nel 1166 l’imperatore Federico Barbarossa emanò il bando contro l’arcivescovo Konrad II, che aveva assunto la signoria sul territorio e l’anno successivo le armate filo-imperiali incendiarono la città.

Tra il 1200 e il 1246 l’arcivescovo Eberhard von Truchsees, amico dell’imperatore, riuscì ad ottenere il governo dell’area urbana e nel 1278 i vescovi assunsero il titolo (e ruolo) di principi dell’Impero (Fürstentum und Erzstift Salzburg: principe-arcivescovo di Salisburgo) nell’area territoriale bavarese, e di Legato Pontificio per tutta la Germania con la progressiva nascita di un potere temporale su moltissime diocesi (fino ad assumere, fino a tempi recenti, il titolo di Primate di Germania).

Verso la fine Verso la fine del XIV secolo la città ed il principato si resero definitivamente indipendenti dal duca di Baviera. Nel 1481l’imperatore Federico III garantì alla città di Salisburgo il diritto di libera scelta dei membri del Consiglio cittadino e del Borgomastro.

Nel 1511 l’arcivescovo Leonhard von Keutschach entrò in feroce controversia col Consiglio della città che manifestava troppa autonomia e che mal gradiva l’ingerenza della curia: conflitto che risolse facendo imprigionare il borgomastro e i membri del consiglio e privando la città di tutti i privilegi ottenuti.

Nel 1525 le cose precipitarono e con la “Guerra dei Contadini di Salisburgo” la popolazione occupò la cittadella della Residenza e assediando per tre mesi l’arcivescovo nella fortezza di Hohensalzburg.

Nel corso del XVII secolo la città venne profondamente trasformata in stile barocco dagli arcivescovi Wolf Dietrich von Raitenau, Markus Sittikus dei conti di Hohenems, Paris dei conti di Lodron. Quest’ultimo, attraverso un’accorta politica neutralistica riuscì a mantenere i suoi territori fuori dalla Guerra dei Trent’anni.

Il principato era costituito da vari distretti amministrativi: Salzgau (con Salisburgo come capoluogo), Salzach (Tittmoning), Bischofshofen, Pongau (Rastadt), Pinzgau (Zell), Lungau (Mauterndorf), Zill (Mayrhofen), Saalachertal (Saalfelden), e le varie exclavi di Lauffen, Mühldorf am Inn, del castello di Lavant in Carinzia, di Altötting, di Millstadt nella valle della Drava, di Liebnitz in Stiria, Freisach, Landsberg Feldkirchen.

L’arcivescovo era con l’arciduca d’Austria co-direttore del circolo imperiale dell’Austria e aveva il diritto di nominare il vescovo della diocesi di Chiemsee che ne era vassallo.

Il potere temporale dei vescovi venne abolito con l’istituto del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica nel 1803. Il Principato venne secolarizzato e concesso nello stesso anno al Granduca Ferdinando III di Toscana, e nel 1805 passò all’Austria assieme a Berchtesgaden.

Nel 1810 tornò brevemente al Regno di Baviera e col Congresso di Vienna del 1816 rientrò nei territori austriaci come parte dell’Alta Austria (senza Berchtesgaden e il Flachgau occidentale) con capoluogo Linz (fino al 1850, quando divenne un territorio indipendente dell’Austria).

Lo stemma del Comune mostra una stilizzazione della città murata e, nel contempo, della fortezza dell’ Hohensalzburg, in argento che evoca il bianco del sale: quindi potremmo interpretarlo come un stemma “parlante”, con la figura di una “città di sale”. Risale al 1249 anche se la forma in uso è fortemente stilizzata rispetto agli esempi storici.

È blasonato: in Rot eine gezinnte silberne Stadtmauer, deren Seitenteile perspektivisch zurücktreten und in deren Mittelteil sich ein Stadttor mit offenen Torflügeln und hochgezogenem Fallgatter befindet; hinter der Stadtmauer ein sechseckiger silberner Turm mit goldenem Dach, flankiert von zwei schmaleren, niedrigeren, gezinnten silbernen Rundtürmen mit goldenen Spitzdächern”.

Corrispondente all’italiano: “Di rosso, al bastione merlato d’argento, visto in prospettiva, aperto nella parte centrale dal portale con saracinesca, racchiudente una torre esagonale pure d’argento coperta d’oro, fiancheggiata da due torri più basse circolari merlate e parimenti coperte d’oro”.

Lo stemma è precisamente delineato al comma 3 della Legge Comunale del 1966 (STF: LGBl n ° 47/1966 (WV) e dalla successiva Legge degli emblemi della città di Saliburgo del 1980 (Salzburger Stadtwappengesetz StF:. LGBl No 36/1980), e successive integrazioni del 20011 (LGBl Nr. 46/2001).

È gemellata con le città italiane di Verona (dal 1973), Busseto (dal 1988), Merano/Meran (dal 2000).

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, al bastione merlato d’argento, visto in prospettiva, aperto nella parte centrale dal portale con saracinesca, racchiudente una torre esagonale pure d’argento coperta d’oro, fiancheggiata da due torri più basse circolari merlate e parimenti coperte d’oro”

Colori dello scudo:
rosso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • sigillo
  • città
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  • istituzione nuovo comune