Città di Cahors – (46)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Cahors è la città capoluogo del dipartimento del Lot, nella regione Midi-Pyrénées, nonché capitale della regione storica del Quercy.

Lo stemma civico rappresenta, stilizzato, il principale monumento cittadino: il ponte Valentré del XIV secolo (patrimonio dell’UNESCO), lungo il Camino di Santiago de Compostela, Via Podiensis, del quale la città rappresentava una importante tappa. Allo stemma era abbinato in passato il motto occitato: « Sèm de Caors, avèm pas paur » (“Siamo di Cahors, non abbiamo paura”).1

Si blasona: “De gueules, au pont d’argent maçonné de sable posé sur des ondes aussi d’argent, chargé de cinq tours couvertes du même maçonnées et ajourées de sable, sommées de cinq fleurs de lis d’or rangées en chef” (Di rosso, al ponte d’argento murato di nero, posto sulle onde pure d’argento, caricato di cinque torri coperte dello stesso, murate e finestrate di nero, cimate da cinque gigli d’oro ordinati in capo).

Il toponimo deriva dal motto latino Civitas Cadurcorum, cioè “Città dei Cadurchi”, una tribù celtica, che divenne poi Cadurcum, poi Caurs (che è il nome pronunciato in occitano), Caortz e infine Cahors. L’insediamento è antichissimo, la larga ansa del Lot, formante una penisola, era facilmente difendibile. La prima denominazione Divona (dal nome di una divinità celtica delle acqua), che i Romandi ribattezzeranno inizialmente Divona Cadurcorum. Diverrà una città importante e ricca.

Nel 571 Thibert, re d’Austrasia, e nipote di Clodoveo, incendia la città distruggendo la maggior parte delle vestigia gallo-romane.

Verrà restaurata dal vescovo Saint-Didier, noto anche come Saint-Géry, che fece costruire la prima cattedrale nel 650.

Nel 732 la città è assediata e saccheggiata dai Saraceni, poi dai Vichinghi e dai Magiari, che la riducono in rovina. Ma divenuta un’importante sede vescovile e si riprende nel periodo successivo.

Il potere civile è a lungo conteso tra il vescovo e il Comune, di tipo consolare, il 2 settembre 1272 i vescovo Barthélémy e i consoli della città nominano un consiglio di « arbitres et amiables compositeurs » con l’incarico di regolare i contrasti tra i due soggetti.

Nel Medioevo Cahors è un importante centro finanziario e universitario (lo Studium locale è stato fondato da papa Giovanni XXII de Euze, nativo della città).

Durante la Guerra dei Cent’Anni la città passa sotto il dominio inglese l’8 gennaio 1362, ma il 5 febbraio 1369 i consoli cittadini giurano di portare soccorso al re di Francia Carlo V dichiarando che “…anche sotto la dominazione inglese, essi non avevano mai cessato d’aver il cuore francese”.

(1): la pronuncia occitana di «Cahors », rima con« paur ».

Nota di Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso, al ponte d’argento murato di nero, posto sulle onde pure d’argento, caricato di cinque torri coperte dello stesso, murate e finestrate di nero, cimate da cinque gigli d’oro ordinati in capo”.

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