Comune di Figéac – (46)

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Figeac (Fijac, in occitano, pronunciato “Fitsat”) è una città del dipartimento del Lot, nella regione dell’Occitanie.

Attestata dal VII secolo come Figiacus, secondo una leggenda popolare il toponimo deriverebbe dalla frase latina “Fige acum” pronunciata dall’abate di Figeac, col significato di “piantate una guglia” per orientare i pellegrini che si perdevano nelle fitte foreste del circondario.

In riferimento ad un documento dell’epoca di Pipino “il Breve”, dove la località è citata come Fiat, un’altra leggenda afferma che il re Pipino vide nel 753 un volo di bianche colombe in stormo, che disegnavano la figura di una croce nel cielo azzurro, questo gli fece pronunciare la frase “Fiat là!” (“Si faccia là”) intendendo il luogo di fondazione di un monastero benedettino, da quell’espressione l’attuale toponimo Figeac,  passato poi all’abbazia consacrata da papa Stefano II.

Molto probabilmente il toponimo deriva da Figeacum, il fondo agricolo di un tale Fidius (o Fibius, o Fabius) di epoca gallo-romana, sorto su un insediamento ben più antico.

Distrutta dai Vichinghi  nell’861 venne rifondata nel 838 lungo il percorso della via Podiensis verso Santiago di Compostella e Rocamadour. Grazie alla posizione strategica si sviluppò ben presto un villaggio, che si accrebbe fino a diventare una città nel XIII secolo con l’esigenza di nominare dei Consoli che rappresentassero i mercanti nel consiglio della città di fronte all’abate, signore feudale.

Nel 1302 delle tensioni tra il consiglio cittadino e l’abate approfittò il re Filippo “il Bello” che ottenne, tramite il suo ministro Guillaume de Nogaret, i diritti abbaziali. In cambio il re concesse il raro privilegio di battere moneta.

La città prosperò sotto l’interessato governo regio, divenendo un centro di prima grandezza che, avendo precocemente riconosciuto Filippo “il Lungo” come re legittimo di Francia nel 1318 ne ottenne in cambio franchigie e diritti (compreso quello di edificare mura, torri e bastioni fortificati), in quell’epoca venne stabilito il sigillo, il vessillo e l’ordinamento comunale, con un Consiglio di rappresentanti scelti tra gli abitanti.

Bernardon de La Salle si impossessò della città per il re d’Inghilterra il 14 ottobre 1371, ma l’anno successivo la lasciò dietro il versamento di un pesante riscatto.

Con una lotta cruenta tra cattolici e protestanti divenne un centro Ugonotto nel 1576, il 2 agosto 1579 vi si tenne il X Sinodo Nazionale Protestante. Si costruì una cittadella sul colle del Puy (che verrà distrutta da Luigi XIII nel 1622).

Durante la II Guerra Mondiale fu un importante centro di lotta partigiana contro i nazisti, con episodi eroici, che valsero alla città la Croix-de-Guerre (con stella dorata) ottenuta il 7 settembre 1948.

Lo stemma della città è semplice, ricorda la leggendaria fondazione dell’abbazia di Figeac da parte del re franco Pipino e si blasona: “D’azur à la croix d’argent” (D’azzurro alla croce d’argento), per distinguerlo da quello di altre città lo si rappresenta solitamente accompagnato dal motto SIGILLUM URBIS FIGEACI e dalla Croix-de-Guerre (con stella dorata) ottenuta il 7 settembre 1948.

Da segnalare che, nell’Armorial Général de France, di Charles D’Hozier (edizione del 1696, XIV volume, Languedoc, I parte) alla città è assegnato uno stemma con altri colori, se possibile ancora più generici di quelli in uso: “D’argent à la croix de gueules” (D’argento alla croce di rosso) forse per distinguere lo stemma cittadino da quello abbaziale.

Nota e disegno di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro alla croce d’argento”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma dell’abbazia di Figeac

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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  • sigillo
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