Città di Bellinzona – (TI)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Fu a lungo contesa tra Como, il cui vescovo venne insignito del contado bellinzonese dall’imperatore Enrico II nel 1004, e Milano per diventare per uno stabile possesso di quest’ultima dal 1340, in epoca viscontea.
A seguito dei contrasti tra il Ducato di Milano, i mano francese, e la confederazione elvetica, dal 1492 verrà conquistata assumendo lo status di “baliaggio” svizzero(sorta di protettorato).
Dopo la conquista napoleonica e la nascita del Cantone di Bellinzona nel 1798, farà parte della Repubblica Elvetica, per essere unito al Cantone di Lugano nel 1804 a formare il Canton Ticino, del quale Bellinzona divenni capitale. Tale ruolo dal 1815 verrà attribuito a turno anche a Lugano e Locarno a partire dal 1815, solo dal 1878 Bellinzona diverrà stabile sede del Governo della Repubblica del Cantone Ticino.
Dal 2015, attraverso un referendum cha ha coinvolto i 17 comuni del Distretto, i Governo ha annunciato la creazione di fusione dei 13 comuni che hanno espresso parere favorevole, con la creazione della Grande Bellinzona (oltre a Bellinzona: Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Montecarasso, Pianezzo, Preonzo, Sant’Antonio, Sementin; restando esclusi: Arbedo-CAstione, Cadenazzo, Lumino e Sant’Antonino).
Il nuovo ente si è già dotato di un logo, di tipo commerciale, che riprende (stilizzato) l’antico “biscione” d’argento in campo rosso di derivazione viscontea. Il nuovo logo è stato realizzato dallo studio Variante Agenzia, composto da tredici linee che rappresentano i comuni aggregati e che è stato denominato “la danza del serpente”.
Secondo gli storici l’antico stemma della città era formato da tre tre soffietti (attrezzi per attizzare il fuoco), indicanti i venti del nord, nor-est e sud-ovest convergenti al centro dov’era posizionata una grande lettera B, indicante il toponimo. In epoca viscontea venne sostituito dalla nota “vipera” (o “biscione”) di quel casato, che in epoca svizzera venne privato della corona ducale e il fanciullo in bocca. Quello in uso è d’argento ha il campo rosso.
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
Peri (Pietro). STEMMI E SIGILLI ANTICHI E NUOVI DEL CANTONE TICINO. In Mitteilungen der Antiquarischen Gesellschaft in Zürich. Zurigo 1861. Pp.95-101.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune