Zola Predosa

Questa pagina speciale è riferita al Comune di Zola Predosa

E’ facile familiarizzare con lo stemma del Comune di Zola Predosa perchè lo troviamo riprodotto in tanti documenti, lettere, manifesti, comunicazioni dell’Amministrazione Comunale; sulla vecchia sede del poliambulatorio AUSL Nicola Zamboni ne scolpì uno su pietra. Nella sue linee principali è piuttosto semplice: in alto una parte decorativa; nel centro, su due collinette, due torri di cui una diruta; in basso il busto di una figura femminile con un velo coronato sul capo. Questi elementi non sono mai cambiati e si riferiscono all’antica esistenza di due castelli (quello di Zola e quello di Predosa) e al dominio di Matilde di Canossa su Zola. E’ invece cambiato varie volte il modo di rappresentare questi diversi elementi sia sui documenti ufficiali sia sul Gonfalone.
Pare infatti si siano verificate, lungo questo secolo e mezzo di storia unitaria, almeno tre misteriose “sparizioni” dalle quali prendono le mosse i vari sindaci (e podestà per “ripristinare il vero” stemma comunale.
Iniziò il 1875 il sindaco Emilio Giusti, che era professore universitario ed abitava a Villa Edvige-Garagnani (allora si chiamava Villa Giusti), a volere “rimettere” l’antico stemma del Comune “quale è stato concesso rintracciare in molti luoghi”.

Di quali “luoghi” non si sa perchè fino a quella data i documenti del comune non avevano alcuno stemma. Il Sindaco Giusti fece comunque approvare una delibera alla quale allegò disegno dello stemma comunale.
Disegno che però nell’archivio comunale non è mai stato trovato. Adolfo Belletti recentemente ne trovò una copia in Archivio di Stato, era incollato sul retro di una antica pratica ed era sfuggito anche alle ricerche ordinate dal Podestà Ferdinando Garagnani (anche lui abitava a Villa Edvige-Garagnani) che agli inizi del 1928 sottopose alla Consulta Araldica l’approvazione di uno stemma che, pur mantenendo le caratteristiche essenziali, introdusse alcune variazioni nei vari “campi”. Il decreto arrivò 20 settembre 1928 a firma del “Capo del Governo” Benito Mussolini.
E siamo alla seconda versione dello stemma.

Per arrivare alla versione più recente deve passare la seconda guerra mondiale che a Zola produsse anche la dispersione del gonfalone comunale e vari danneggiamenti all’Archivio Storico. Secondo Adolfo Belletti si dovettero “fare le dovute ricerche per rintracciare lo stemma comunale, ricerche che si conclusero negativamente, perchè anche il secondo stemma era scomparso”. Da questa situazione scaturisce l’adozione di una terza (e ancora diversa) versione dello stemma fatta in base ai ricordi dei vecchi impiegati e realizzata velocemente per l’urgenza di dotarsi comunque di un gonfalone comunale.

Come tante cose provvisorie questo stemma diventa definitivo e solo nel 1995, per la necessità di rimediare al cattivo stato del gonfalone comunale. Si è così arrivati alla quarta versione dello stemma comunale che stato disegnato dal Prof. Francesco Arletti ed approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D’Alema e dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro l’8 aprile del 1999.