Comune di Casciana Terme Lari – (PI)

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Info
  • Numero abitanti: 12517
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 81.55
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il Comune di Casciana Terme Lari è stato istituito il 1 gennaio 2014 e nasce dalla fusione dei territori dei precedenti Comuni di Casciana Terme e Lari, in quest’ultima è stata posta la sede del municipio. L’istituzione ripristina la situazione amministrativa precedente al 1927, quando distaccando le frazioni di Bagni di Casciana, Collemontanino, Parlascio, Sant’Ermo dal Comune di Lari venne creato il nuovo Comune di Bagni di Casciana che, con DPR del 20 giugno 1956 n. 763, assunse la denominazione di Casciana Terme, (anche se localmente è ancora detta il Bagno).

Casciana, è un borgo collinare nella valle del torrente Cascina, affluente dell’Era, fondata su due colli: Parlascio e Vivaia nel corso dell’XI secolo come Castrum ad Aquas e il territorio circostante era detto Curtis Aquisana, per via ella presenza delle fonti termali note già ai Romani, fu una pievania con la chiesa dedicata a S. Maria ad Aquis. Ancora oggi le terme sono una presenza importante per l’economia locale. Lo stemma proprio di Casciana mostra un merlo in volo sulle acque di uno stagno, evidente riferimento alla abbondante presenza di acque.

Lari si trova anch’essa sulle colline della valle del Cascina, tra la Val d’Era e la piana di Collesalvetti, in un territorio a vocazione agricola, che fu un centro importante nel medioevo, quando venne fortificata con il castello dall’alta torre, richiamata dallo stemma comunale proprio. Anche se si vuole che il nome abbia un riferimento con i Lari, le divinità domestiche della religione pagana, il centro deriva più probabilmente il nome dal personale latino Ilarius.

Secondo alcuni autori, prima dello stemma con la torre, in uso almeno dal XVI secolo (come testimonia la sua presenza sulla Porta Fiorentina risalente al 1534), il Vicariato di Lari avrebbe avuto uno stemma diverso: “interzato i fascia: d’azzurro, d’argento e di verde, con una volpe passante al naturale nel secondo” o, più semplicemente, “d’azzurro, alla volpe passante, sulla campagna erbosa”. Di questo stemma “apocrifo” però non ci sono esempi documentari, la volpe, animale totemico di Pisa, sarebbe un riferimento al dominio di quella città. Resta il fatto che il Comune,, almeno sulle impronte di sigilli a secco, e sulla porta castellana, ha fatto sempre uso, dal cinquecento in poi, della torre.

Note di Massimo Ghirardi e Vieri Favini

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, pp. 182-405.

Pagnini (Gian Piero, a cura di). GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Giunta Regionale Toscana/Polistampa, Firenze1991, pp.38-69.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Giancarlo Scarpitta

Fonte: Dipartimento di Araldica Pubblica

BLASONATURA

“Partito: nel PRIMO, di argento, a tre canne lacustri, una accanto all’altra, di verde, fiorite dello stesso, nodrite nella campagna di azzurro, fluttuosa di argento, sormontate dal merlo volante a sinistra, di nero; nel SECONDO, di azzurro, alla torre d’argento, murata di nero, merlata alla guelfa di cinque, chiusa di nero, finestrata di due in fascia, dello stesso, fondata sulla campagna di verde. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di argento, il motto, in lettere maiuscole di nero, EX UTROQUE UNUM IUNCTI PROSPERANT. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma utilizzato fino al XVI secolo.

Proposta di stemma unificato

“Campo di cielo al torrione al naturale di tre palchi, aperto e finestrato di due del campo, merlato di cinque pezzi alla guelfa, posto a sinistra e fondato sulla pianura partita d’azzurro fluttuosa di verde e di verde. Esso torrione addestrato all’altezza del secondo palco dal merlo in volo di nero. Ornamenti esteriori da Comune”.

La proposta è di Giancarlo Scarpitta.

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Giancarlo Scarpitta

Fonte: Dipartimento di Araldica Pubblica

Fonte: Michele Turchi

L'ideatore è: Sara Pagnini

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI

Proposta di gonfalone.
“Drappo partito di verde e d’azzurro…”

Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Giancarlo Scarpitta

Fonte: Dipartimento di Araldica Pubblica

BLASONATURA

“Drappo di bianco, caricato dallo stemma sopra descritto. L’asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali”.

ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    15 Gennaio 2018

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