Città di Vipiteno –Sterzing (BZ)

Informazioni

  • Codice Catastale: M067
  • Codice Istat: 21115
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 6419
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 33.18
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Vipiteno è l’erede dell’antica statio (luogo di sosta) di VIPITENUM fondata dai Romani sulla via del Brennero verso Augusta/Augsburg, capoluogo della Regio Retia Secunda, e riportata nella celebre mappa conosciuta come “Tabula Peutingeriana” e nominata dall’ “Itinerarium Antonini”.

Forse l’insediamento è di origine etrusca (Vipitens è un diffuso nome personale tirrenico) o retica.

La forma attuale del toponimo tedesco risale ad un prediale antico bavarese: Sterzing, composto da “Stèrz” (nome di persona, italianizzato in Starzo) con il suffisso “-ing” con il significato italianizzato di “fondo (agricolo) di Starzo”.

Secondo la nota leggenda locale un pellegrino zoppo di nome Stèrz si ritirò proprio in questi luoghi in eremitaggio: è il personaggio ricordato oggi nelle armi civiche: nella forma di un vecchio barbuto, con una gruccia (o stampella) e un rosario in mano, sovrapposto al tradizionale emblema del Tirolo: l’aquila rossa coronata, le cui ali sono caricate del caratteristico “Kleestengel” (letteralmente: “stelo di trifoglio”) tipico dell’araldica germanica.

Un’interpretazione alternativa vorrebbe che il personaggio rappresentasse un generico pellegrino, in riferimento ai tre Ospitali che sorgevano nel territorio di Vipiteno.

L’aquila dei conti di Tirolo (dal nome del castello omonimo nei pressi di Merano) ricorda come la città fosse un importante centro di quel casato in contrasto ai principi-vescovi di Brixen/Bressanone, dei quali furono inizialmente e formalmente vassalli.

La posizione geografica favorevole e le miniere, all’intersezione tra diverse vie che conducono ai valichi alpini, fu alla base del suo intenso sviluppo che si ritiene abbia avuto inizio nel XII secolo proprio per iniziativa dei conti di Tirolo.

Nominata nel 1252 come VILLA da papa Innocenzo IV, quindi testimonianza di un piccolo centro rurale, nel 1295 risulta già iscritta nel libro delle imposte del Principato Brissinese come “civitas”.

Il conte Mainard II di Tirolo accordò a Vipiteno ampi privilegi che la trasformarono in un’importante tappa commerciale tra Sud e Nord Europa, lo stesso conte conferì il titolo formale (e i privilegi connessi) di “città” tra il 1276 e il 1281. Anche i giacimenti argentiferi (non a caso il campo dello scudo è in questo metallo) delle valli di Fleres, Ridanna e della zona di Monteneve contribuirono alla prosperità della città, e furono all’origine della fortuna di importanti dinastie di banchieri locali come i Fugger, i Flamm o i Geizkofler (principali finanziatori delle guerre di Maria Teresa d’Austria in Slesia).

In seguito la città si ingrandì, soprattutto nella zona meridionale del centro storico, espansione che alla metà del 1300 venne distrutta da un incendio, ma rapidamente ricostruita e che verrò chiamata Città Nuova, o Neustadt. Il prestigio raggiunto la fecero scegliere come sede saltuaria della Dieta Tirolese, che si riuniva nel Palazzo Comunale (nel 1502 sotto la presidenza dell’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo) storico edificio riedificato nel corso del 1400 assieme alla torre civica (del 1469).

Durante la pestilenza del 1538 la città fu in grado di chiedere la consulenza del celebre medico e alchimista Paracelso.

Nel corso del XIX secolo si prosciugarono gli acquitrini della piana di Vipiteno (Sterzinger Moos) e nel 1867 la città fu avvantaggiata anche dall’apertura della ferrovia del Brennero, nello stesso periodo si fondò la celebre latteria sociale.

[cfr. anche Provincia di Bolzano, Provincia di Trento]

Note di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione.

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Utet, Torino 1997 (prima edizione 1990).
Provincia Autonoma di Bolzano-Altoadige, MANUALE DELL’ALTO ADIGE, Giunta Provinciale, Bolzano 2004.
Prünster (H.), DIE WAPPEN DER GEMEINDEN SÜDTIROLS. Etschlandbücher, Veröffentlichungen des Landesverbandes für Heimatpflege in Südtirol, Band 7, Bolzano 1972.
Tolomei (Ettore), PRONTUARIO DEI NOMI LOCALI DELL’ALTO ADIGE. Istituto di Studi per l’Alto Adige, Roma 1935.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini


Non ci sono altre immagini

Profilo araldico


“D’argento un ometto con grucce moventesi verso destra, che tiene nella mano destra un rosario; sovrapposta alle spalle l’aquila tirolese”

Colori dello scudo:
argento
Profilo Araldico

“Drappo partito di bianco e di rosso con lo stemma comunale caricato al centro”.

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Città dell’Impero Austro-Ungarico dal 1304