Comune di Brentonico – (TN)

Informazioni

  • Codice Catastale: B153
  • Codice Istat: 22025
  • CAP: 38060
  • Numero abitanti: 3920
  • Nome abitanti: brentegani
  • Altitudine: 692
  • Superficie: 62.67
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 44.7

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del Comune di Brentonico è in uso a tempo ed è stato riconosciuto formalmente con decreto del Capo del Governo del 9 settembre 1937, con il blasone:

«Di rosso, alla brenta di argento; al capo di porpora, [al fascio littorio d’oro, circondato d]a due rami di quercia e d’alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali. Ornamenti esteriori da Comune

Stemma come da decreto di concessione con il capo del Littorio.

Nello stemma è stata disegnata una tinozza: la brenta vera e propria è un tipo di gerla di legno, provvista di legacci, usata nella vendemmia per trasportare l’uva ma soprattutto per il trasporto del vino, e la figura è stata scelta per l’assonanza con il toponimo. Lo stemma aveva, come tutti nel periodo del riconoscimento, il capo del Littorio, abolito nel 1943, del quale lo stemma in uso conserva il campo di porpora e le fronde (senza, per ragioni ovvie, il fascio), la cui blasonatura rimane nella descrizione ufficiale (anche se, di regola, dovrebbe essere completamente eliminato).

 

Nelle immagini più risalenti la brenta è rappresentata senza scudo e circondata da una corona di alloro.

Il primo riferimento araldico di Brentonico è presente in uno stemma gentilizio del XV-XVI secolo, attribuibile alla famiglia Malfatti, presente sull’architrave della locale chiesa dei SS. Pietro e Paolo, che rappresenta la comparsa della “brenta” che, da quel momento comincia a comparire come stemma del Vicariato di Brentonico sulle “fedi sanitarie” (sorta di lasciapassare/passaporto) per diventare poi, durante il domino dell’Impero d’Austria e e Austroungarico, lo stemma comunale. Dagli anni Venti del Novecento si ridefinisce lo stemma attuale con e senza capo del littorio.

 

Il gonfalone è un drappo di rosso al palo di bianco, caricato dello stemma comunale.

 

Il capoluogo deriva il nome dalla sua forma che richiama quella di un bacino o tinozza (o brenta). Secondo la tradizione sarebbe stato fondato dai Brenti, tribù barbara nordeuropea, giunta in Trentino fra il III e il IV secolo d.C. assieme ai Pannoni.

Venne organizzato in castelliere che venne conquistato dai Romani, nel IV e V secolo è citato da Paolo Diacono nella sua “Historia Langobardorum” come Bremtonicum, uno dei castelli distrutti dai Franchi nella loro avanzata sul territorio trentino del 590 (identificabile con il castello di Dosso Maggiore.

 

Feudo nel XIII secolo dei Castelbarco, divenne possedimento dei veneziani dal 1411 al 1509 con tutta la Vallagarina, poi dei principe-vescovi di Trento (ma passò dalla diocesi di Verona a quella di Trento nel 1786).

Nel 1532, dopo la breve parentesi di governo dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, tornò sotto il controllo dei vescovi di Trento, mantenendo una certa autonomia grazie all’istituto giuridico dei Quattro Vicariati, durato fino al 1810, che comprendeva anche i territori delle vicine Ala, Avio e Mori. Le diverse località del comprensorio comunale, chiamate un tempo “Regole” costituivano la “Magnifica Comunità” di Brentonico. Successivamente fece parte della Giudicatura di Pace di Mori.

 

La circoscrizione territoriale ha subito nel 1923 il distacco della frazione Loppio aggregata al comune di Mori.

 

È gemellato con la città di Muyinga, in Burundi, dal 2013 e con la città di Les Allues (in Savoia, Francia).

 

Nota di Massimo Ghirardi e Lorenzo Cainelli

Si ringrazia Quinto Canali di Brentonico per la gentile collaborazione

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini






Profilo araldico


“Di rosso alla brenta di argento. [Capo del Littorio]. ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
brenta

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di rosso al palo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: palato
Profilo Araldico

“Drappo di bianco…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    9 Settembre 1937